La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) ha esaminato preliminarmente il disegno di aggiunta al preventivo 2023, che comprende in particolare le garanzie della Confederazione nel quadro dell'acquisto di Credit Suisse da parte di UBS. Dopo una discussione approfondita e con determinate esigenze nei confronti del Consiglio federale, la Commissione propone al proprio Consiglio di approvare questi crediti.

Esame del progetto concernente la prima aggiunta al preventivo per il 2023 (23.007 sn) da parte della Commissione delle finanze

Nella sua seduta del 23 marzo scorso la CdF-S aveva già discusso in via preliminare in merito all'acquisto di Credit Suisse da parte di UBS nonché in merito alle sue ripercussioni sulle finanze federali e sull'economia in generale. In quell'occasione la Commissione, informata in modo dettagliato dal vicepresidente della Delegazione delle finanze (DelFin) e dal capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF), aveva avuto modo di porre numerose domande, in particolare sulla soluzione scelta e le altre possibili opzioni, i rischi in caso di fallimento nonché la vigilanza esercitata dalla FINMA. La CdF-S ha dovuto attendere l'adozione del messaggio per procedere in modo formale all'esame preliminare della prima aggiunta al preventivo 2023. Visto che il Consiglio federale ha licenziato il messaggio ieri, 29 marzo, la Commissione si riunita oggi in via straordinaria.

Il progetto del Consiglio federale chiede, tramite la prima aggiunta, due crediti d'impegno per lo stanziamento di mutui a sostegno della liquidità erogati dalla Banca Nazionale Svizzera con garanzia da parte della Confederazione in caso di dissesto (100 mia. di fr.) e per lo stanziamento di una garanzia della Confederazione per UBS destinata a coprire le eventuali perdite risultanti dalla vendita di attivi di Credit Suisse difficili da valutare (9 mia. fr.). È stato inoltre sollecitato un credito supplementare di 5 milioni di franchi per finanziare le risorse supplementari destinate a garantire l'accompagnamento dell'attuazione delle misure.

Le numerose domande poste nel quadro del dibattito sul complesso hanno nuovamente confermato la preoccupazione dei membri della CdF-S e la loro volontà di capire sia le ragioni e il contesto della crisi del Credit Suisse, sia gli effetti della soluzione elaborata per poter agire in modo da evitare che una simile situazione si riproduca in futuro. Stabilita l'entrata in materia, la CdF-S ha analizzato le nove proposte che le sono state presentate. Essendo gli importi approvati dalla DelFin già impegnati, la successiva approvazione da parte dell'Assemblea federale non ha effetto vincolante. Un rifiuto equivarrebbe a un biasimo politico alla Delegazione delle finanze e al Consiglio federale. Non è più possibile vincolare questi crediti concessi a una qualsiasi condizione, ma è però possibile vincolare la loro attuazione a condizioni quadro per l'impiego dei crediti nell’ambito dei rapporti interni tra Consiglio federale e Parlamento. In questo contesto la Commissione ha accolto le tre proposte seguenti:

- con 11 voti contro 0 e 1 astensione: che la Confederazione partecipi in qualità di terzo alla procedura di esame di cui all'articolo 33 capoverso 1 della legge sui cartelli per garantire una concorrenza efficace;

- con 9 voti contro 0 e 3 astensioni: che siano esaminate in maniera approfondita le possibilità di azioni in materia di responsabilità contro le istanze dirigenti di Credit Suisse. Viene allocato alla Confederazione un importo supplementare di 2 milioni per questo compito;

- con 6 voti contro 5 e 1 astensione: che la concessione di eventuali garanzie supplementari nel quadro del caso in questione non possa essere oggetto di una procedura urgente. Contro questa decisione è stata depositata una proposta di minoranza: questo punto sarà oggetto di discussione in seno al Consiglio degli Stati durante la sessione straordinaria prevista dall'11 aprile.

A complemento di queste modifiche, la Commissione ha deciso di far avanzare celermente il dibattito decidendo di depositare in un prossimo futuro un postulato volto a ottenere rapidamente un rapporto che metta in evidenza gli adeguamenti legislativi necessari. Si tratta segnatamente di ottenere informazioni circa la dimensione e l'influenza della nuova banca ma anche l'eventuale continuazione autonoma delle attività di Credit Suisse. Si tratta inoltre di ottenere un esame dei rischi attuali e un'analisi delle competenze della FINMA, delle esigenze in materia di fondi propri nonché delle condizioni da attuare per garantire la stabilità finanziaria.

Nella votazione sul complesso, il decreto federale 1a concernente la prima aggiunta 1a al preventivo per il 2023 è stato accolto con 11 voti contro 0 e 1 astensione approvato mentre il decreto federale 1b concernente la prima aggiunta 1a al preventivo per il 2023 (quadro finanziario) è stato all'unanimità. L'affare sarà trattato dai due Consigli in occasione della sessione straordinaria prevista dall'11 aprile prossimo.

Il paragramma per i gruppi parlamentari sarà pubblicato al più tardi lunedì 3 aprile tramite comunicato separato.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Johanna Gapany (RL, FR), la Commissione si è riunita il 30 marzo 2023 a Berna, in presenza del capo del DFF e di collaboratori del suo dipartimento.