La Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) vuole rafforzare l’attrattiva e la concorrenzialità della Svizzera in qualità di Stato ospite di organizzazioni internazionali. A questo scopo ha approvato un limite di spesa di 103,8 milioni di franchi.

​Il 20 febbraio 2019 il Consiglio federale ha licenziato un messaggio in cui è contenuta la strategia per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite nel periodo 2020–2023 (19.019). Per attuare le misure previste ha chiesto un limite di spesa di 103,8 milioni di franchi e un credito quadro di 8 milioni di franchi per finanziare il rafforzamento della protezione del perimetro esterno delle sedi delle organizzazioni internazionali.

La Commissione ritiene che il ruolo quale Stato ospite di organizzazioni internazionali faccia parte della tradizione elvetica e sia strettamente legato alla sua collaudata politica dei buoni uffici. È conscia dell’importanza della Ginevra internazionale e dei suoi vantaggi per la politica estera svizzera. Considerata in particolare la pressione esercitata dalla concorrenza internazionale, la Commissione reputa indispensabile che la Svizzera adotti misure per continuare a rimanere attrattiva e concorrenziale quale Stato ospite.

La Commissione, senza voti contrari, è entrata in materia sul decreto federale concernente le misure per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite e all’unanimità propone al Consiglio nazionale di approvare il disegno del Consiglio federale.

Una minoranza vuole ridurre il limite di spesa previsto per il finanziamento della fondazione «Geneva Science and Diplomacy» (3000000 fr.). La relativa proposta è stata respinta dalla Commissione con 9 voti contro 7 e 9 astensioni. Altre due minoranze chiedono mezzi aggiuntivi per una migliore comunicazione sulla Ginevra internazionale (500000 fr.) e per il sostegno delle ONG (2000000 fr.). La Commissione ha respinto entrambe le proposte di aumento rispettivamente con 15 voti contro 8 e 1 astensione e con 16 voti contro 8.

Approvati gli Accordi di libero scambio con la Turchia e l’Ecuador

La Commissione ha trattato Accordo di libero scambio aggiornato tra gli Stati dell’AELS e la Turchia nonché l’Accordo agricolo riveduto tra la Svizzera e la Turchia (18.090). Si è in particolare occupata della situazione in materia di diritti dell’uomo in Turchia e dei meccanismi che gli Accordi prevedono a questo riguardo.

Conclusa la discussione, la Commissione è entrata in materia sul progetto senza voti contrari. È stata respinta con 15 voti contro 9 la proposta di rinviare il progetto al Consiglio federale con l’incarico di presentarlo al Parlamento soltanto quando in Turchia la situazione riguardante i diritti umani denoterà un netto miglioramento. La maggioranza della Commissione ritiene che il presente Accordo contenga un capitolo moderno sul commercio e lo sviluppo sostenibile e che tenga anche conto a sufficienza dello sviluppo dei diritti dell’uomo. La minoranza è del parere che concludere l’Accordo sia ancora prematuro e che, considerata la situazione riguardo ai diritti dell’uomo e allo Stato di diritto in Turchia, darebbe un segnale negativo. La proposta di istituire un meccanismo istituzionale di osservazione, consultazione e rendiconto dell’attuazione delle norme di sostenibilità rilevanti per il commercio è stata respinta con 14 voti contro 8 e 3 astensioni. Nella votazione sul complesso la Commissione ha approvato il progetto con 17 voti contro 6 e 2 astensioni.

Con 17 voti contro 0 e 8 astensioni la Commissione ha approvato un Accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Repubblica dell’Ecuador (18.089). Ha invece respinto con 15 voti contro 8 e 1 astensione una proposta riguardante il meccanismo istituzionale di ugual tenore a quella fatta per l’Accordo con la Turchia.

Altri oggetti

Dopo aver discusso in modo dettagliato il rapporto intermedio del Consiglio federale sull’attuazione del messaggio concernente la cooperazione internazionale 2017–2020, la Commissione lo ha giudicato positivo. Ritiene infatti che questo rapporto chiaro e conciso consenta una buona valutazione dell’attuazione dei progetti di sviluppo. La Commissione si è altresì occupata del rapporto del 5 aprile 2019 «Peer Review Svizzera» del DAC dell’OCSE e della panoramica sulla cooperazione internazionale 2021–2014. Ha preso atto che il progetto per la definizione della strategia della cooperazione internazionale della Svizzera è stato sottoposto a una procedura di consultazione facoltativa dal 2 maggio 2019 (cfr. comunicato stampa del Consiglio federale).

La CPE-N si è espressa all’unanimità sull’applicazione provvisoria di un Accordo tra la Confederazione Svizzera e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sull’ammissione sul mercato del lavoro per un periodo transitorio limitato in seguito al recesso del Regno Unito dall’UE e dall’Accordo sulla libera circolazione delle persone.