Durante uno scambio approfondito con la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il consigliere federale Ignazio Cassis è stato fatto il punto sullo stato attuale dell’accordo quadro istituzionale. La CPE-N ha preso atto della grande importanza che il Consiglio federale attribuisce alla dimensione istituzionale e, in particolare, all’avvio del processo democratico ordinario. La CPE-N si riserverà una seduta durante la sessione di dicembre per discutere ancora una volta dell’accordo quadro istituzionale prima della fine dell’anno. Essa ha inoltre deciso di istituire una sottocommissione denominata «Tutela del diritto di partecipazione e codecisione del Parlamento, del Popolo e dei Cantoni nell’attuazione dell’accordo quadro istituzionale», che dev’essere ancora approvata dall’Ufficio del Consiglio nazionale.
La Commissione ha quindi ripreso la deliberazione sul mandato negoziale relativo all’accordo di cooperazione Horizon, dopo che nella seduta di novembre aveva deciso di sospenderla al fine di ottenere maggiori informazioni sullo svolgimento e sull’agenda concernenti Erasmus+. La Commissione ha deciso di sostenere il mandato negoziale proponendo nel contempo due aggiunte. Essa chiede che le condizioni di partecipazione al programma Horizon siano negoziate parallelamente e in modo coordinato rispetto alle condizioni di partecipazione a Erasmus+. Inoltre, ha stabilito che, prima della firma dell’accordo, il Consiglio federale dovrà informarla sullo stato dei negoziati per una piena associazione della Svizzera a Erasmus+.
Accordo di libero scambio tra gli Stati dell’AELS e la Turchia
La Commissione si è occupata inoltre della decisione del Consiglio federale di procedere alla ratifica del riveduto accordo di libero scambio e agricolo tra gli Stati dell’AELS e la Turchia. Gran parte della Commissione ritiene attualmente problematica una ratifica segnatamente per ragioni di diritto internazionale e umanitario. In tale contesto ha inoltre richiamato l’attenzione sul peggioramento della situazione nel Nagorno Karabakh e sul ruolo della Turchia in questo conflitto. Essa ha avuto modo di comunicarlo direttamente al consigliere federale Guy Parmelin, decidendo pure di scrivere al Consiglio federale in corpore per presentargli tutti gli elementi da essa ritenuti problematici.
Altre decisioni
- Con 13 voti contro 5 e 6 astensioni ha deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 19.477 del consigliere nazionale Jacques Nicolet «Accordi commerciali. Rinforzare il ruolo democratico del Parlamento».
- Con 12 voti contro 8 e 2 astensioni ha accolto una mozione di commissione (20.4335) che incarica il Consiglio federale di adottare misure affinché lo Swiss Investment Fund for Emerging Markets (SIFEM) sviluppi la cooperazione economica allo sviluppo nei Paesi meno sviluppati mediante un finanziamento misto (blending) concessionale.
- Con 15 voti contro 8 e 1 astensione ha deciso di non dare seguito alla petizione 18.2029 «La Svizzera deve adoperarsi per il rispetto dei diritti umani in Brasile».
- Con 12 voti contro 12 e il voto decisivo della presidente della Commissione ha dato seguito alla petizione 18.2020 «Proteggere i diritti fondamentali dei tibetani, anche in Svizzera!» e ha presentato due postulati in merito (20.4333 e 20.4334).
- Con 13 voti contro 11 ha dato seguito alla petizione 19.2034 «Unblock Cuba» e ha presentato un postulato in merito (20.4332).