In presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati ha discusso dei recenti sviluppi nell’ambito della politica europea, segnatamente dell’accordo quadro istituzionale e dei diversi scenari Brexit. In particolare ha dibattuto delle ripercussioni a breve e medio termine della mancata estensione dell’equivalenza borsistica da parte dell’ Unione europea (UE), nonché delle possibilità di coinvolgere per tempo il Parlamento e il Popolo nel processo del recepimento dinamico del diritto, come previsto nell’accordo quadro istituzionale.
Strategia immobiliare delle rappresentanze svizzere all’estero
La Commissione ha chiesto al consigliere federale informazioni sulla strategia immobiliare delle rappresentanze svizzere all’estero. Nonostante l’importanza dell’aspetto finanziario, anche gli sviluppi della rete esterna e le peculiarità specifiche a ogni Paese hanno il loro peso nella scelta di immobili all’estero. La Commissione si è soffermata in particolare sull’analisi degli immobili e sulla ponderazione fra acquisto e locazione tenendo conto di tali criteri. Ha poi chiesto informazioni sui provvedimenti di ottimizzazione previsti e sulle sinergie con altre rappresentanze nazionali e organizzazioni. Si è altresì occupata della cooperazione fra l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) e i competenti servizi del DFAE.
La Commissione ha successivamente fatto il punto della situazione delle rappresentanze all’estero di piccolissime dimensioni. Si è in parte fondata sulla valutazione del Controllo federale delle finanze sulle attività diplomatiche delle piccole rappresentanze svizzere all’estero (rapporto disponibile in francese).
Strategia della Svizzera nei confronti della Cina
La mozione 18.4336 del Consiglio nazionale (Strategia di politica estera nei confronti della Cina e rafforzamento della cooperazione amministrativa interdipartimentale) chiede al Consiglio federale di elaborare una strategia di politica estera coerente nei confronti della Cina. La CPE-S ritiene che le relazioni sempre più intense e complesse con la Cina impongano al Consiglio federale di definire una strategia unitaria. Nel prossimo trimestre approfondirà pertanto la questione e chiederà al Consiglio federale di informarla sullo stato delle relazioni fra i due Paesi e sulla pertinente strategia. Con 8 voti contro 4 la Commissione ha deciso di sospendere la trattazione della mozione 18.4336 e di riprenderla nell’ambito degli approfondimenti relativi alla strategia nei confronti della Cina.
Coinvolgimento del settore privato nell’aiuto umanitario e nell’aiuto allo sviluppo
La CPE-S si è occupata della mozione 18.4360 del Consiglio nazionale (L’aiuto pubblico ai Paesi in crisi sta raggiungendo i propri limiti. Occorre definire al più presto le condizioni per il coinvolgimento volontario del settore privato). Con 7 voti contro 4 ha deciso di proporre alla propria Camera di respingere la mozione. Le richieste in essa contenute rappresentano infatti un doppione rispetto al progetto sulla cooperazione internazionale sottoposto a consultazione. Il rigetto della mozione non influisce in alcun modo sulla strategia attuale, che persegue un maggior coinvolgimento del settore privato.
Partecipazione del Parlamento ai negoziati sugli accordi di libero scambio
Nell’ambito della trattazione della mozione 18.4396 del Consiglio nazionale (Più trasparenza e più informazioni sui negoziati per gli accordi di libero scambio) la Commissione ha condotto un ampio dibattito sul coinvolgimento del Parlamento in occasione dei negoziati sugli accordi di libero scambio, nonché nel settore della «soft law». Ha successivamente deciso di sospendere l’esame della mozione 18.4396 e di riprenderlo quando si occuperà del rapporto del Consiglio federale in risposta al postulato 18.4104 CPE-S (Consultazione e coinvolgimento del Parlamento nel settore della «soft law»).
Altre decisioni
La Commissione ha deciso senza voti contrari di non dare seguito alla petizione 19.2011 (Heinzelmann Regula. Per una nuova concezione dell’Europa). Pur riconoscendo che la petizione offre una serie di riflessioni approfondite e ponderate per una terza via in materia di relazioni fra la Svizzera e l’UE, la Commissione ha ritenuto che per la Svizzera la via bilaterale rappresenti il miglior approccio in materia di politica europea e non vada pertanto messa in discussione.
Con 7 voti contro 0 e 3 astensioni la Commissione ha deciso di non dare seguito alla petizione 18.2029 (La Svizzera deve adoperarsi per il rispetto dei diritti umani in Brasile). Ritiene che già oggi la Svizzera si impegni a livello bilaterale e multilaterale a favore dei diritti umani e a tal fine intrattenga con il Brasile un dialogo costante su più fronti. La Commissione considera che occorra proseguire su questa via e respinge quindi la petizione.
Con 9 voti contro 0 e 1 astensione, la CPE-S ha respinto la petizione 18.2027 (Per una politica di pace coerente della Svizzera in Medio Oriente), adducendo in particolare che la petizione si scosta in parte dalla posizione ufficiale della Svizzera.
Presieduta dal consigliere agli Stati Filippo Lombardi (PPD-TI), la CPE-S si è riunita nel Museo nazionale del San Gottardo sul Passo del San Gottardo il 1° e il 2 luglio 2019. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del DFAE.