La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati si è occupata a fondo del tema Cina. In vista del dibattito sulla Strategia Cina 2021-2024 del Consiglio federale la Commissione ha sentito esperti di diversi ambiti specialistici e ha discusso diverse questioni centrali delle relazioni tra Svizzera e Cina. Nella sua prossima seduta esaminerà interventi commissionali concreti concernenti le relazioni tra i due Paesi. La Commissione è stata ragguagliata sull’accordo quadro istituzionale e si è pronunciata a favore dell’Istituzione nazionale per i diritti umani e della revisione della legge sugli embarghi. La trattazione del Patto sulla migrazione è stata sospesa fino alla conclusione dei lavori della sottocommissione Soft law.

Nell’ambito di audizioni di diversi esperti del mondo scientifico e dell’economia la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha discusso a fondo alcune questioni centrali sulle relazioni con la Cina. La CPE-S ha in particolare esaminato la situazione dei diritti umani nello Xinjiang e le relazioni tra Svizzera e Cina sotto il profilo geopolitico, della politica della formazione e dell’economia. Dopo le ampie audizioni ha svolto un dibattito dettagliato sulla Strategia Cina 2021-2024. La Commissione valuta positivamente l’adozione di una strategia del Consiglio federale su uno dei Paesi prioritari globali della politica estera svizzera. In un colloquio con il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Commissione ha rilevato la molteplicità delle relazioni sino-elvetiche e posto l’accento in particolare sugli ambiti politica, diritti umani, economia, formazione, scienza e tecnologia. Visto che intende pronunciarsi su diverse questioni della Strategia, nella sua prossima seduta la Commissione esaminerà ed eventualmente adotterà diversi interventi commissionali concreti.

Accordo quadro istituzionale

Nel corso del colloquio con il capo del DFAE la CPE-S ha esaminato lo stato dell’accordo quadro istituzionale. In questi incontri si è discusso anche dei colloqui tecnici sulle precisazioni richieste dal Consiglio federale, dei prossimi passi della procedura e della strategia in vista dei prossimi vertici internazionali.

Istituzione nazionale per i diritti umani (INDU, 19.073)

La Commissione ha ripreso le deliberazioni concernenti il complemento alla legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell’uomo. Ha preso atto del corapporto della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S); condivide l’opinione della CIP-S che il disegno del Consiglio federale non prevede una funzione di sorveglianza dell’INDU. La CPE-S ritiene importante che le competenze di questa istituzione non siano estese a dismisura, anche nell’ottica di preservare le competenze cantonali. Visto che l’INDU non dovrebbe svolgere alcuna funzione di sorveglianza, secondo la CPE-S le competenze cantonali non sono toccate. La Commissione è entrata in materia con 7 voti contro 2 e 4 astensioni; ha integrato il disegno in diversi punti e lo ha accolto nella votazione sul complesso con 9 voti contro 1 e 2 astensioni.

Revisione della legge sugli embarghi (19.085)

Il Consiglio federale propone nel suo messaggio di attenersi al divieto di importare dalla Russia e dall’Ucraina armi da fuoco, relative parti e munizioni nonché altri beni a fini militari e in futuro, in casi simili, di non dover più far ricorso alla Costituzione.

La Commissione ha proseguito l’esame di questo oggetto che aveva iniziato nel secondo semestre 2020. Alla presenza del presidente della Confederazione Guy Parmelin – capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca – la CPE-S si è occupata delle ricadute sulla politica estera di questa revisione, in particolare sulla neutralità e sulla reputazione della Svizzera. La Commissione è entrata in materia sul progetto di revisione senza voti contrari, completandolo nella deliberazione di dettaglio e adottandolo nella votazione sul complesso con 9 voti contro 0 e 1 astensione.

Iniziativa parlamentare per sanzioni mirate in caso di gravi violazioni dei diritti dell’uomo e di atti di corruzione da parte di personalità politiche di alto livello (19.501)

Con 7 voti contro 5, la Commissione ha deciso di non dare seguito a questa iniziativa ritenendo che il diritto svizzero permetta già di adottare sanzioni contro le persone che commettono violazioni dei diritti umani o sono corrotte. A suo avviso, le sanzioni richieste esporrebbe maggiormente la Svizzera sul piano internazionale. La CPE-S sottolinea inoltre come le sanzioni autonome siano meno efficaci e richiedano molte più risorse rispetto a un approccio comune concordato a livello internazionale.

Patto globale ONU sulla migrazione (21.018)

La Commissione ha deciso all’unanimità di sospendere la deliberazione del messaggio concernente il Patto globale ONU sulla migrazione finché la sottocommissione composta da membri delle due CPE non concluda i lavori sul tema della soft law. Il Patto globale ONU sulla migrazione è stato uno dei fattori che ha suscitato approfondite discussioni politiche sul funzionamento dello Stato in relazione alla soft law. Prima di occuparsene, la CPE-S ritiene pertanto sensato attendere per conoscere perlomeno gli indirizzi generali di eventuali iniziative o interventi parlamentari sul tema. In vista della sessione estiva, la Commissione presenterà alla propria Camera una corrispondente proposta di sospendere i lavori.