Grazie a importanti misure correttive e all’evoluzione positiva delle entrate, il Consiglio federale sottopone all’Assemblea federale un disegno di preventivo per il 2025 che soddisfa le esigenze del freno all’indebitamento. Con un’eccedenza strutturale di soli 115 milioni di franchi il margine di manovra in materia di politica finanziaria risulta tuttavia estremamente esiguo. Data questa premessa, la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) ha avviato ufficialmente l’esame del preventivo 2025. In tale contesto ha sentito il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera e ha condotto una discussione generale con la responsabile del Dipartimento federale delle finanze. La deliberazione di dettaglio, che ha avuto inizio il 3 settembre 2024 in seno alle sottocommissioni, si protrarrà fino alla metà di novembre 2024, quando la Commissione delle finanze adotterà le proprie proposte da sottoporre al plenum della Camera. La CdF-N attende con impazienza i risultati del gruppo di esperti incaricato di studiare misure correttive delle finanze della Confederazione, anche se le proposte riguarderanno soltanto il piano finanziario e non il preventivo 2025.

La Commissione delle finanze fa il punto sulla situazione di politica finanziaria

All’inizio di luglio, la CdF-N ha discusso per la prima volta gli indicatori del preventivo 2025 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2026-2028 (24.041 ns), segnando così l’inizio delle deliberazioni sul preventivo di quest’anno. Nella riunione del 2 e del 3 settembre 2024, la Commissione ha proseguito le sue deliberazioni e sentito dapprima il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS) in merito all’evoluzione economica in Svizzera e nel mondo. Il colloquio si è incentrato sull’andamento dell’inflazione, sull'attuale politica monetaria e l’evoluzione dei fondi propri della BNS, sulla volatilità dei risultati annuali della BNS e sul loro impatto sulla distribuzione dell’utile per la Confederazione e i Cantoni. Dopo che nel 2023 la BNS non ha effettuato alcuna distribuzione alla Confederazione e ai Cantoni, si prevede lo stesso andamento anche per il 2024. La Commissione delle finanze riprenderà questo tema in autunno, poiché la convenzione sulla distribuzione dell’utile stipulata tra la BNS e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) scadrà nel 2025 e sarà rinegoziata.

L’Amministrazione federale delle finanze ha poi presentato alla CdF-N la prima proiezione per il 2024. Secondo le stime attuali, per l’anno in corso si profila nuovamente un elevato deficit di finanziamento, dell’ordine di miliardi di franchi. Nonostante il deficit di finanziamento previsto, attualmente stimato a 1,6 miliardi di franchi, la Confederazione dovrebbe far segnare a fine anno un’eccedenza di finanziamento strutturale (attualmente pari a circa fr. 0,3 mia.). In tal modo verrebbero rispettate per quest’anno le direttive del freno all’indebitamento.

In vista della deliberazione di dettaglio, la CdF-N ha svolto con la responsabile del DFF una discussione generale sul preventivo 2025 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2026–2028. La ministra delle finanze ha informato la Commissione sulle difficoltà cui sono attualmente confrontate le finanze federali e sulle importanti misure di sgravio grazie alle quali dovrebbero essere rispettate nel 2025 le direttive del freno all’indebitamento (riduzione trasversale pari all’1,4 % delle uscite con debole grado di vincolo, riduzione del contributo all’assicurazione contro la disoccupazione, del conferimento al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria e delle riserve nel settore dei PF).

Le sottocommissioni competenti della CdF-N hanno iniziato il 3 e il 4 settembre la deliberazione di dettaglio sul preventivo 2025. Continueranno l’esame in ottobre e presenteranno proposte alla CdF-N in vista della sua riunione dell’11, del 12 e del 13 novembre 2024. La deliberazione sul preventivo nelle Camere federali si svolgerà nella sessione invernale.

Sviluppo di uno Swiss Government Cloud (SGC). Credito d’impegno (24.018 n)

Lo Swiss Government Cloud (SGC) sostituisce l’attuale cloud privato della Confederazione, che è giunto alla fine del suo ciclo e deve essere rimpiazzato al più presto. La Commissione, che nella sua riunione del 4 e del 5 luglio 2024 aveva svolto alcune audizioni e deciso di entrare in materia sul progetto, ha ora condotto la deliberazione di dettaglio e ha proceduto alla votazione sul complesso. La CdF-N propone al Consiglio nazionale, all’unanimità (23 voti), di approvare il credito d’impegno.

La Commissione ha approvato all’unanimità la proposta di trasformare l’articolo 1 del decreto federale in un articolo sullo scopo. Dal punto di vista del contenuto, l’articolo sullo scopo riprende essenzialmente gli obiettivi dell’acquisto dello SGC formulati nel messaggio del Consiglio federale. L’articolo sullo scopo si prefigge di accrescerne il carattere vincolante in fase di attuazione. Per la Commissione è importante che gli standard aperti, il software open source e le imprese con sede in Svizzera siano, «se possibile», privilegiati nelle procedure di acquisto in relazione allo SGC (nuovo cpv. 4 dell’art. 1). Con l’Amministrazione è stata discussa la questione riguardante la compatibilità del nuovo capoverso con il diritto in materia di acquisti pubblici. Secondo l’Amministrazione, il nuovo capoverso 4, nella formulazione proposta, non pone problemi dato che contiene l’espressione «se possibile». Ciò non viola pertanto il diritto in materia di acquisti pubblici.

La CdF-N ha anche discusso il rapporto commissionato all’Amministrazione per stabilire fino a che punto la Confederazione possa prescrivere a Cantoni e Comuni norme e standard per la raccolta di dati digitali. Una direttiva di questo tipo mirerebbe a garantire la migliore interoperabilità possibile dei sistemi fra i livelli statali. Il rapporto evidenzia che vi sono dei limiti posti dalla Costituzione federale. Ciò significa che la Confederazione non può prescrivere ai Cantoni e ai Comuni l’utilizzo dello SGC. Tuttavia, se i Cantoni e i Comuni utilizzano lo SGC, la Confederazione può adottare direttive. La Commissione auspica un utilizzo dello SGC da parte di Cantoni e Comuni.

Messaggio sugli immobili civili 2024 (24.040 n)

La CdF-N propone all’unanimità alla propria Camera di stanziare crediti d’impegno per un totale di 277,8 milioni di franchi per la realizzazione di diversi progetti di costruzione civili. Per la Commissione delle finanze è di primaria importanza che l’UFCL persegua una pianificazione territoriale sostenibile al fine di assicurare uno sviluppo equilibrato e orientato al futuro. In particolare occorre prestare attenzione all’efficienza della superficie e alla limitazione dell’impermeabilizzazione del suolo. Gli spazi verdi mantengono la biodiversità e provvedono a migliorare il microclima.

Ulteriori oggetti

  1. Corapporto della CdF-N sull’oggetto 24.061 n «Mezzi finanziari a favore dell’agricoltura per gli anni 2026–2029. Decreto federale»

La CdF-N si è occupata approfonditamente dei mezzi finanziari a favore dell’agricoltura per il periodo 2026–2029. La maggioranza della Commissione delle finanze propone alla Commissione dell’economia e dei tributi della propria Camera (CET-N), responsabile dell’oggetto, e al Consiglio nazionale di incrementare i limiti di spesa, proposti dal Consiglio federale, per la promozione della produzione e dello smercio (+ fr. 78,5 mio.) e per il versamento di pagamenti diretti (+ fr. 152,5 mio.) in misura tale che dal 2026 il settore dell’agricoltura abbia a disposizione esattamente gli stessi mezzi di quelli di cui beneficia nel periodo di finanziamento in corso. La maggioranza della CdF-N fa notare che nei decreti di finanziamento pluriennali che il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento dall’inizio dell’anno (p. es. nei settori della politica agricola, dell’educazione e della ricerca, della cultura, dell’esercito e dell’ambiente) l’unico settore per cui si propongono tagli è quello dell’agricoltura. Volendo contrastare questa misura, la maggioranza chiede per l’agricoltura una crescita pari a zero rispetto al periodo 2022-2025.

Una minoranza della Commissione propone ulteriori aumenti: gli importi previsti dal disegno del Consiglio federale devono essere aumentati di 100 milioni per la promozione della produzione e dello smercio e di 261 milioni per il versamento di pagamenti diretti. Le relative proposte hanno avuto la peggio rispetto alle proposte di maggioranza, nei due casi, con 14 voti contro 10.

Con 16 voti contro 8 la CdF-N ha respinto altre proposte relative ai limiti di spesa per la promozione della produzione e dello smercio, che chiedevano riduzioni di 30 milioni di franchi (nei settori del tabacco e delle barbabietole da zucchero) e di 61,6 milioni (rinuncia alla promozione delle vendite di vino, carne e uova). Sempre con 16 voti contro 8 è stata respinta una proposta di adesione al disegno del Consiglio federale, che rispetto al periodo precedente prevede un taglio dell’1,4 per cento – analogamente a tutte le uscite della Confederazione con debole grado di vincolo. La Commissione ha respinto con 18 voti contro 6 la proposta del Consiglio federale concernente i pagamenti diretti.

  1. Attuazione della mozione 19.3702 «Consentire il riscatto di prestazioni del pilastro 3a» del consigliere agli Stati Ettlin

La CdF-N ha esaminato il progetto di modifica d’ordinanza per l’attuazione della mozione Ettlin «Consentire il riscatto di prestazioni del pilastro 3a» (19.3702). Ha preso atto che l’attuazione prevista dal Consiglio federale comporterebbe considerevoli minori entrate, che non possono tuttavia essere quantificate con esattezza. Pertanto ha deciso, con 13 voti contro 12, di sospendere l’oggetto. Una decisione di politica finanziaria dalla portata imprevedibile potrà essere presa soltanto quando sarà disponibile un quadro completo delle condizioni quadro finanziarie. La CdF-N propone quindi di attendere l’attuazione della mozione fino a quando non saranno stati valutati i risultati del gruppo di esperti esterno istituito dal Consiglio federale l’8 marzo 2024. La Commissione è inoltre favorevole, qualora si decidesse di attuare la mozione, di attuarla a livello di legge e non, come prevede attualmente il Consiglio federale, a livello di ordinanza.

La maggioranza della Commissione delle finanze – diversamente dalla maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) – è contraria, con 13 voti contro 12, al rispetto letterale del tenore del testo della mozione e preferisce la variante attuativa del Consiglio federale, con la quale erano state preventivate minori entrate di 13 milioni di franchi per il 2027 e di 26 milioni per il 2028. Un’altra minoranza sostiene la posizione della CSSS-N, che nella consultazione sulla modifica d’ordinanza aveva caldeggiato la possibilità di riscatti retroattivi per colmare lacune previdenziali a partire dall’età di 25 anni (13 voti contro 9 e 3 astensioni).

  1. 24.3395 s Mo. CdF-S. Prevedere rapidamente un efficace pacchetto di misure di sgravio che comprenda anche le uscite vincolate

La CdF-N propone con 17 voti contro 8 di accogliere la mozione 24.3395 della Commissione omologa. Alla luce dell’attuale situazione in cui versano le finanze della Confederazione, per la maggioranza è di fondamentale importanza che il Consiglio federale sottoponga al Parlamento, nel più breve tempo possibile, un disegno per sgravare durevolmente le finanze federali nell’ambito delle uscite vincolate. Per garantire che le parti interessate dalle misure di sgravio possano essere adeguatamente coinvolte, una minoranza della Commissione respinge la richiesta della mozione di ridurre la durata della consultazione. La minoranza propone quindi, con 17 voti contro 8, di stralciare la richiesta dal testo della mozione. Un’altra minoranza propone inoltre di modificare il testo della mozione in modo da correggere la sottoutilizzazione strutturale delle potenziali entrate al fine di sgravare durevolmente le finanze federali. In particolare chiede, con 17 voti contro 8, di eliminare le agevolazioni fiscali inefficienti.

Presieduta dalla consigliera nazionale Sara Wyss (PS, BS), la Commissione si è riunita il 2 e il 3 settembre 2024 a Berna. A parte della riunione erano presenti il capo del DFF, il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera e i rappresentanti di vari dipartimenti (DFF, DFI e DEFR).