Nella sua ultima seduta la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) si è occupata a fondo dell’attuale situazione finanziaria della Confederazione. In particolare ha discusso del risultato di bilancio 2024, del contesto politico-finanziario per il preventivo 2026 e il successivo periodo di pianificazione finanziaria 2027–2029, nonché del cosiddetto pacchetto di sgravio 2027. La deliberazione di dettaglio sul consuntivo 2024 verrà svolta nel prossimo trimestre e i lavori sul preventivo 2026 verranno avviati alla fine di giugno 2025. L’atto mantello per le correzioni di bilancio a partire dal 2027, attualmente sottoposto a consultazione, verrà probabilmente discusso dal Parlamento nell’autunno 2025.

Punto della situazione politico-finanziaria

In occasione dell’ultima valutazione della situazione politico-finanziaria, la CdF-N ha preso atto del risultato provvisorio del consuntivo 2024. Per la prima volta dalla crisi pandemica, nel 2024 la Confederazione chiude il conto annuale con un’eccedenza ordinaria. Il deficit di finanziamento iscritto a preventivo per 2,6 miliardi di franchi si è ridotto a soli 80 milioni di franchi. La Commissione si dice complessivamente soddisfatta di questa evoluzione dovuta a svariate cause. Voci critiche hanno tuttavia lamentato l’eccessiva prudenza di cui si è dato prova, ancora una volta, nello stimare le entrate. Le Commissioni delle finanze del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati si occuperanno nel dettaglio del consuntivo 2024 nel secondo trimestre.

La CdF-N ha inoltre discusso approfonditamente dell’attuale situazione finanziaria della Confederazione e del contesto politico-finanziario che il Consiglio federale ha definito il 12 febbraio 2025 in vista dell’elaborazione del preventivo 2026 e del successivo periodo di pianificazione finanziaria 2027-2029. Ha altresì assistito alla presentazione dell’avamprogetto relativo alle misure di sgravio 2027, che il Consiglio federale ha sottoposto a consultazione il 29 gennaio 2025. Ha preso atto che per il preventivo 2026 non saranno presumibilmente necessari ulteriori correttivi, grazie all’aumento temporaneo dei proventi dell’imposta sull’utile. Il Consiglio federale è tuttavia fermamente convinto che senza le misure di sgravio 2027 negli anni successivi saremo di nuovo confrontati con deficit miliardari.

Nei prossimi mesi l’Amministrazione elaborerà il preventivo 2026. Dopo che il Consiglio federale l’avrà materialmente adottato alla fine di giugno 2025, le Commissioni delle finanze inizieranno le loro deliberazioni, che si protrarranno sino alla sessione invernale 2025. Secondo la pianificazione attuale, l’esame parlamentare dell’atto mantello relativo alle misure di sgravio a partire dal 2027 dovrebbe iniziare nell’autunno 2025.

Perequazione finanziaria fra Confederazione e Cantoni: audizione dei Cantoni

Dopo aver discusso del quarto rapporto sull'efficacia della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni con la capodipartimento del Dipartimento federale delle finanze (DFF) il 10 ottobre 2024, la CdF-N ha sentito una delegazione della Conferenza dei Governi cantonali (CdC), la direttrice delle finanze del Cantone del Giura e il direttore delle finanze del Cantone Ticino. La Commissione non mette in dubbio che il sistema di perequazione finanziaria funzioni sostanzialmente bene. La coesione nazionale è tuttavia messa sotto pressione dal fatto che, da quando è stata introdotta la perequazione finanziaria nazionale, il divario fra Cantoni finanziariamente forti e Cantoni finanziariamente deboli non solo non è diminuito ma è addirittura aumentato. La CdF-N ravvisa criticità anche nell’ambito della compensazione degli oneri geotopografici e nel calcolo della forza economica dei Cantoni di frontiera. La Confederazione sta attualmente esaminando se i correttivi necessari possano essere apportati a livello di ordinanza, e quindi prima della revisione della legge federale concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC 2030). La Commissione è del tutto consapevole che l’attuale sistema di perequazione finanziaria nazionale poggia su un equilibrio fragile. Continuerà a seguire gli sviluppi in questo ambito.

Sistema salariale della Confederazione

La CdF-N ha voluto essere informata sullo studio comparativo relativo alle condizioni di assunzione della Confederazione rispetto al settore pubblico, parastatale e privato. Lo studio era stato commissionato dal DFF a PwC Svizzera in adempimento dei postulati 23.3070 Nantermod e 23.3087 Bauer. L’analisi copre 25 funzioni e prende in considerazione elementi della rimunerazione quali il salario di base, le indennità variabili, i contributi alla cassa pensioni e altre condizioni di lavoro (ad. es. tempo di lavoro, vacanze, congedo parentale).

Ne è risultato che in molti casi la rimunerazione complessiva nell’Amministrazione federale è equiparabile alle mediane dei gruppi di riferimento. Nelle funzioni direttive (esecutivi) è in alcuni casi nettamente inferiore, mentre nelle funzioni meno qualificate si situa leggermente al di sopra. Da ultimo lo studio giunge alla conclusione che le condizioni di assunzione dell’Amministrazione federale sono complessivamente competitive. La Commissione si terrà aggiornata sui lavori del Consiglio federale attualmente in corso nell’ambito del sistema salariale della Confederazione.

Sviluppi nel DDPS: chiamato in causa il Consiglio federale in corpore

Secondo la CdF-N, i recenti sviluppi ai massimi livelli dirigenziali del DDPS e le relative indiscrezioni al riguardo destano timori dal profilo della politica di sicurezza e della politica finanziaria. Per riacquisire la capacità di difesa, il Parlamento ha recentemente aumentato sensibilmente gli stanziamenti a favore dell’esercito rispetto all’anno precedente. Vi è il forte rischio che, durante la transizione sotto una direzione non ancora consolidata, importanti organi responsabili di progetti commettano degli errori nell’allocazione delle risorse. In quanto commissione di vigilanza, la CdF-N si rivolge per iscritto al Consiglio federale in corpore, insistendo sulla necessità che affronti questa tematica con la dovuta fermezza in quanto organo collegiale coeso fondato sulla fiducia e che adotti tutte le misure necessarie al fine di prevenire con efficacia potenziali danni finanziari per la Confederazione.

Altri oggetti

Nella procedura di corapporto la CdF-N si è occupata degli aspetti politico-finanziari dell’Iniziativa per un fondo per il clima (25.022 n «Per una politica energetica e climatica equa: investire per la prosperità, il lavoro e l’ambiente»). Con 16 voti contro 8 la CdF-N propone alla competente Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale di raccomandare di respingere l’iniziativa popolare. Per la maggioranza della CdF-N l’iniziativa popolare è insostenibile dal punto di vista politico-finanziario. Da un lato essa chiede di aggirare, e quindi indebolire, la norma esistente sul freno all’indebitamento. Dall’altro, per finanziare il fondo per il clima la Confederazione dovrebbe indebitarsi ogni anno per miliardi di franchi. La maggioranza ritiene che le misure già avviate dalla Confederazione siano sufficienti a raggiungere l’obiettivo del saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050. La minoranza della Commissione è invece del parere che si debba con urgenza investire ingenti somme nel settore della protezione del clima, adducendo che le misure della Confederazione per il raggiungimento degli obiettivi climatici hanno comunque carattere d’investimento. Pertanto, investire in un fondo sul clima sarebbe sensato dal punto di vista politico-finanziario. Per questi motivi la minoranza della Commissione si esprime a favore dell’elaborazione di una controproposta.

La Commissione ha avuto un colloquio con la segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali su temi finanziari e fiscali internazionali d’attualità. Ha così discusso, fra l’altro, delle nuove condizioni quadro nelle relazioni transatlantiche, dell’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE e degli sviluppi nel settore della legislazione too big to fail.

La CdF-N è inoltre stata chiamata a esprimersi sulla prevista revisione dell’ordinanza sulle finanze della Confederazione (OFC). Lo scopo della modifica è di introdurre nuovi standard per la presentazione dei conti, rinunciare allo standard relativo al leasing e apportare modifiche minori al resto dell’ordinanza. La Confederazione ha l’obbligo di applicare gli standard internazionali per la presentazione dei conti nel settore pubblico (standard IPSAS), ma può derogarvi in casi motivati. Analogamente alla Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati, che è stata consultata la settimana scorsa, la CdF-N non ha espresso alcun dubbio e si dice d’accordo con gli adeguamenti.

Nel pieno della crisi pandemica, la CdF-N aveva presentato la mozione 20.4338 Sfruttare le esperienze fatte nel contesto della pandemia di Covid-19 per rendere più sostenibile il lavoro della Confederazione. In adempimento di questa mozione e degli interventi 20.4369 Knecht e 20.4727 Candinas, il 13 dicembre 2024 il Consiglio federale ha adottato il rapporto sui posti di lavoro sostenibili nell’Amministrazione («Nachhaltige Arbeitsplätze in der Bundesverwaltung»). La Commissione prende atto del rapporto e lo considera una buona istantanea della situazione attuale. Per una parte della Commissione non tiene tuttavia sufficientemente conto della dimensione ambientale.

La CdF-N si è infine nuovamente occupata dell’impatto dei sussidi federali sulla biodiversità. Le sono stati presentati i recenti lavori svolti dall’Amministrazione federale in quest’ambito. La Commissione ha preso atto della decisione del Consiglio federale del 29 gennaio 2025 di voler sviluppare ulteriormente i processi e di volere nel contempo rinunciare a ulteriori approfondimenti. I dettagli vengono ora discussi dalla sottocommissione competente.

Presieduta dalla consigliera nazionale Sarah Wyss (PS, BS), la Commissione si è riunita a Berna il 27 e il 28 febbraio 2025. A parte della seduta erano presenti i direttori delle finanze dei Cantoni di Zurigo e Ticino, la direttrice delle finanze del Cantone del Giura, esperti di PwC Svizzera, la direttrice dell’Amministrazione federale delle finanze e rappresentanti del DFF e del DATEC.