La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) sostiene all’unanimità i due progetti informatici «Modernizzazione e digitalizzazione dell’AFD (programma DaziT)» e «Trasferimento e migrazione presso il centro di calcolo CAMPUS», allineandosi in tal modo a quanto deciso dal Consiglio nazionale.

​17.021n Modernizzazione e digitalizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (programma DaziT)

Il programma DaziT è stato avviato allo scopo di modernizzare e semplificare tutti i processi dell’Amministrazione federale delle dogane. E previsto anche il rinnovo completo del panorama informatico dell’AFD con l’obiettivo di digitalizzare l’intero settore doganale entro il 2026. Le operazioni di sdoganamento saranno semplificate per l’economia e la popolazione e, per quanto possibile, potranno essere effettuate ovunque e in qualsiasi momento. A tale scopo il Consiglio federale chiede un credito complessivo di 393 milioni di franchi. Prevede risparmi per l’economia di circa 125 milioni di franchi e un potenziale di risparmio in seno all’AFD attorno al 20 per cento, in particolare nel settore del personale, da compensare mediante fluttuazioni del personale e riqualificazioni a favore di altri settori dell’AFD.

Nella sessione estiva il Consiglio nazionale ha approvato l’oggetto all’unanimità con una modifica. Con questo progetto il Parlamento libera la prima tranche per il programma DaziT. Il Consiglio nazionale ha ridotto di 123 milioni l’importo previsto portandolo a 71,7 milioni di franchi. Nel contempo ha attribuito al capo del DFF la competenza di liberare la seconda parte della prima tranche (123 mio. di fr.) dopo aver consultato un organo terzo esterno e indipendente.

Durante la discussione i membri della Commissione hanno posto domande critiche riguardanti la lunga durata del programma, la possibilità di ricorrere a programmi già implementati da altri Paesi, le risorse di personale e la disponibilità dei collaboratori dell’AFD di affrontare importanti processi di mutamento. La CdF-S propone all’unanimità alla propria Camera di approvare il progetto con la modifica apportata dal Consiglio nazionale.

17.026n Migrazione e trasferimento presso il centro di calcolo CAMPUS

Nel 2014 il Consiglio federale ha deciso di unificare il panorama dei centri di calcolo della Confederazione – attualmente eterogeneo – integrandolo in una rete di centri di calcolo (CC). Lo scopo è di ridurre in maniera sostanziale il numero dei CC in seno all’Amministrazione federale garantendo che in futuro la Confederazione possa coprire il proprio fabbisogno informatico in modo economicamente vantaggioso ed ecologico. A Frauenfeld sarà inoltre realizzato il CC CAMPUS che avrà un uso sia civile sia militare. Al DDPS spetta la responsabilità di coordinarne la costruzione e la gestione. Nel settore civile verranno dapprima integrati nel nuovo CC CAMPUS di Frauenfeld le infrastrutture TIC dell’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (UFIT) del DFF, del Centro servizi informatici del DFGP (CSI-DFGP) e del Centro servizi informatici del DEFR (ISCeco). Per finanziare il graduale trasferimento dell’infrastruttura e dei sistemi informatici e lo smantellamento dei CC che cesseranno di essere operativi, il Consiglio federale propone un credito complessivo di 41,2 milioni di franchi. La migrazione dell’infrastruttura informatica del DFAE è prevista soltanto per il periodo 2022-2023 e pertanto non è contemplata nel presente credito complessivo. Il credito per la realizzazione dell’infrastruttura TIC del DDPS è richiesto nel messaggio sull’esercito 2017 (17.027).

Nell’ambito della discussione la Commissione ha voluto sapere a chi era stata affidata la direzione generale del progetto e come è organizzato il coordinamento fra i diversi dipartimenti e uffici. Nella votazione sul complesso la CdF-S si è espressa all’unanimità a favore del progetto seguendo così la decisione del Consiglio nazionale.

Trattazione di alcune mozioni depositate in Consiglio nazionale

Con 8 voti contro 4, la Commissione si esprime a favore della mozione depositata dalla sua omologa «Ridurre le uscite vincolate» (17.3259) e sostiene in tal modo gli sforzi già intrapresi dal Consiglio federale in questo ambito. La minoranza respinge la mozione adducendo che è stata formulata in modo troppo poco concreto e che, in quanto proposta generica, sfonda una porta aperta dal momento che il Consiglio federale si è già attivato.

La mozione «Modifica dell’articolo 18 capoverso 2 della legge sulle finanze della Confederazione» (17.3015) della CdF-N chiede che la legge sulle finanze della Confederazione preveda un ordine di priorità per le misure di risparmio. Di conseguenza, la completa rinuncia a compiti statali attuali dovrà avere la precedenza sulle misure di risparmio trasversali e le misure di risparmio dovranno essere applicate in primo luogo ai compiti della Confederazione in cui si è registrato il maggiore aumento delle spese durante le cinque legislature precedenti. La CdF-S respinge la mozione all’unanimità ritenendola un’inutile restrizione della libertà d’azione del Consiglio federale e del Parlamento e un’ingerenza nella sovranità del Parlamento in materia di preventivo.

La Commissione respinge all’unanimità la mozione «Riduzione dei costi della regolamentazione. Priorità assoluta all’offensiva informatica dell’Amministrazione federale delle dogane» (15.3119) poiché il programma DaziT già avviato (17.021; cfr. sopra) consentirà di raggiungere gli stessi obiettivi.

La mozione «Rapporto di valutazione quadriennale del Consiglio federale. Modifica della legge sulla perequazione finanziaria» (15.3019) chiede che il Parlamento abbia la facoltà di modificare la legge concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC) in occasione dell’esame del rapporto sull’esecuzione e sull’efficacia della perequazione finanziaria. La Commissione respinge la mozione con 10 voti contro 1 e 1 astensione. Dal momento che la LPFC ha un influsso diretto sui Cantoni, la maggioranza ritiene che le modifiche debbano di norma avvenire su impulso di questi ultimi. Una revisione della LPFC senza coinvolgere direttamente i Cantoni è considerata controproducente. La minoranza chiede invece di accogliere la mozione affinché questa ricorrenza quadriennale offra la possibilità di modificare direttamente la LPFC.

Colloquio con il presidente della Banca nazionale

La Commissione delle finanze, in vista del dibattito sul preventivo, svolge ogni anno un colloquio con il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS). Scopo dell'incontro è stato apprendere come la BNS valuta la situazione economica attuale e le prospettive congiunturali per il prossimo anno. Si è discusso della situazione economica attuale e futura dell’Europa, della Brexit, della situazione del dollaro e delle sue ripercussioni sull’economia svizzera e infine della forza del franco. È stata inoltre affrontata la situazione del mercato finanziario e immobiliare. Da ultimo, Thomas Jordan ha commentato i risultati del primo semestre 2017 della BNS e la distribuzione degli utili previsti alla Confederazione e ai Cantoni.

Proiezioni del previsto risultato d’esercizio 2017

La Commissione ha preso atto delle proiezioni del 30 giugno 2017 riguardanti il risultato d’esercizio per il 2017. Secondo queste cifre la Confederazione prevede un’eccedenza delle entrate di 0,5 miliardi di franchi, ossia un risultato di 0,7 miliardi di franchi migliore rispetto a quanto preventivato.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Anita Fetz (PS, BS), la CdF-S si è riunita a Berna il 21 agosto 2017. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale delle finanze, collaboratori del DFF e del DEFR nonché il presidente della Direzione generale della BNS, Thomas Jordan.