La Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) ha discusso approfonditamente in merito alla situazione scaturita dall'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e alle ripercussioni finanziarie per la Confederazione riguardo l'approvazione di due crediti urgenti per 109 miliardi di franchi in totale.

Caduta di Credit Suisse e acquisizione da parte di UBS

Dopo l'annuncio di domenica 19 marzo dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, la CdF-S ha modificato il programma della sua seduta e ha deciso di dedicare la mattinata a una discussione preliminare sull'argomento.

La Commissione è stata anzitutto informata in merito allo svolgimento della seduta della Delegazione delle finanze (DelFin) del 19 marzo, seduta in cui ha approvato i crediti urgenti chiesti dal Consiglio federale. In un secondo tempo, la consigliera federale Karin Keller-Sutter, ministra delle finanze, ha fornito una panoramica obiettiva della situazione dei giorni precedenti il 19 marzo. Ha presentato in dettaglio non solo la soluzione scelta, ma anche gli altri scenari presi in considerazione dal Collegio governativo. Alla seduta erano presenti dei collaboratori della FINMA, il direttore della COMCO e il professor Aymo Brunetti, che hanno potuto rispondere alle domande dei membri della CdF-S.

La Commissione ha potuto in tal modo comprendere la posta in gioco e le conseguenze, in particolare quelle a livello nazionale e internazionale in caso di fallimento della banca. I membri della Commissione hanno preso coscienza dell'estrema pressione subita dai differenti attori a partire dalla metà della settimana scorsa. Diversi membri hanno espresso i loro ringraziamenti al Consiglio federale, ai servizi dell'Amministrazione interessati ma anche ai membri della DelFin per il lavoro effettuato in tempi molto brevi.

La Commissione si è in primo luogo interessata alle conseguenze finanziarie e ai rischi inerenti ai due crediti d'impegno urgenti a titolo di garanzia pari a 109 miliardi di franchi in totale, che le saranno sottoposti a breve. La Commissione si è detta preoccupata per gli importi in gioco, che superano il bilancio federale annuale (pari a circa 80 miliardi). I rappresentanti del DFF hanno tuttavia precisato che il rischio finanziario di un esborso effettivo da parte della Confederazione è molto esiguo. Le discussioni si sono concentrate sul margine di manovra del Parlamento in una situazione del genere, sulle ragioni dell'inefficacia delle misure adottate dopo la crisi finanziaria del 2008 (misure «too big to fail») e sui rischi legati al nuovo colosso creato. La Commissione ha preso atto delle spiegazioni del DFF e monitorerà attentamente l'evoluzione della situazione in occasione delle prossime sedute.

Secondo l'articolo 50 capoverso 1 della legge sul Parlamento, le Commissioni delle finanze esaminano preliminarmente le aggiunte al preventivo. Il Consiglio federale prevede di licenziare il messaggio relativo alle aggiunte per Credit Suisse nella seduta del 29 marzo. Si tratta della prima aggiunta 2023, che comprende i crediti d'impegno previsti per 109 miliardi di franchi. La Commissione si riunirà il 30 marzo per effettuare l’esame preliminare del disegno all’attenzione del Parlamento.

Corapporto sul finanziamento della promozione economica 2024-2027 e sulla legge federale sulla società finanziaria di sviluppo SIFEM

Nel quadro della procedura di corapporto la CdF-S ha esaminato il progetto di finanziamento della promozione economica 2024-2027 (23.028 s) e l'oggetto concernente il disegno di legge federale sulla società finanziaria di sviluppo SiFEM (22.084 s).

Per quanto concerne il primo oggetto, il Consiglio federale chiede sei crediti d'impegno o limiti di spesa per il finanziamento della promozione della piazza economica, della promozione delle esportazioni, di Innotour, delle attività di governo elettronico delle piccole e medie imprese (PMI), dell'aiuto finanziario a Svizzera Turismo nonché per alimentare il Fondo per lo sviluppo regionale, per un totale di 646,13 milioni di franchi. Con 11 voti contro 1 la Commissione ha rifiutato di aumentare di 12,7 milioni di franchi rispetto al disegno del Consiglio federale il finanziamento per alimentare il Fondo per lo sviluppo regionale. Questo importo avrebbe permesso di mantenere l'apporto finanziario al livello attuale. Con 6 voti contro 5 e 1 astensione, la CdF-S ha invece accolto una proposta volta a ridurre complessivamente di 30,83 milioni di franchi gli importi chiesti dal Consiglio federale per la promozione delle esportazioni, Innotour, le attività di governo elettronico delle PMI e l'aiuto finanziario a Svizzera Turismo. Tale proposta di riduzione è dettata dal contesto di precarietà delle finanze federali prevista per gli anni a venire. La CdF-S trametterà le sue considerazioni in un corapporto alla Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati, incaricata dell'esame preliminare di questo oggetto.

La Commissione non ha fatto proposte per il secondo oggetto, che prevede di iscrivere in una legge le disposizioni attualmente contenute in un'ordinanza. La CdF-S sostiene il disegno del Consiglio federale e trasmetterà le sue considerazioni alla Commissione della politica estera, ossia la commissione tematica responsabile dell'oggetto.

Rapporto di attività 2021 della Delegazione delle finanze

La Commissione ha preso atto del rapporto di attività della Delegazione delle finanze, presentato in dettaglio dal suo vicepresidente. Il rapporto sarà pubblicato il 31 marzo 2023, dopo che anche la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ne avrà preso atto.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Johanna Gapany (RL, FR), la Commissione si è riunita il 23 marzo 2023 a Berna, in presenza del capo del DFF, del professor Aymo Brunetti nonché di rappresentanti del DFF, della FINMA e del DEFR.