L’8 giugno 2023 le Camere federali hanno istituito una CPI per far luce sulla gestione delle autorità federali nel contesto della fusione d’urgenza di Credit Suisse (CS) con UBS. Il compito principale della CPI sarà di esaminare la legittimità, l’adeguatezza e l’efficacia della gestione delle autorità e degli organi competenti nel contesto della crisi di CS e di riferirne alle Camere federali. La presidenza e i membri della CPI sono stati eletti il 14 giugno 2023 dagli Uffici del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Nel frattempo è stata costituita anche la segreteria della CPI, che ha già svolto ampi lavori preparatori per l’inchiesta ed elaborato vari documenti di base.
Dopo la prima riunione costitutiva del 16 giugno 2023, oggi la CPI si è incontrata per la sua prima riunione ordinaria al fine di gettare le basi per il seguito dell’inchiesta. In una prima fase ha ottenuto informazioni sullo stato attuale dei lavori e sulle basi giuridiche pertinenti. Ha preso atto, in particolare, degli importanti lavori preparatori svolti dalle Commissioni della gestione (CdG) delle Camere. Considerate le ampie competenze delle CPI, nella loro inchiesta devono rispettare specifici obblighi procedurali. Essendo la prima CPI a operare in virtù della legge sul Parlamento entrata in vigore nel 2003, si è occupata approfonditamente del diritto in vigore.
Salvaguardia della protezione delle informazioni – adozione della strategia di comunicazione
Le basi informative della CPI comprendono in gran parte informazioni e documenti classificati come confidenziali e parzialmente anche come segreti. Oltre che il principio di cui all’articolo 47 LParl, ossia che le deliberazioni delle commissioni sono confidenziali, la CPI è tenuta a rispettare l’obbligo del segreto ai sensi dell’articolo 169 LParl. Tale obbligo vale per tutte le persone che partecipano alle riunioni e agli interrogatori. Mediante la propria strategia riguardante la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati adottata oggi, la CPI disciplina le misure che prende, volte a proteggere le proprie fonti di informazione e il segreto commissionale nonché il rispetto dell’obbligo del segreto. Dato il grande interesse pubblico, è inoltre necessaria una comunicazione con regole chiare durante l’inchiesta. La CPI ha perciò reso concreta la propria comunicazione attraverso le sue linee guida in materia di comunicazione. Nelle linee guida, che vengono pubblicate, si stabiliscono in particolare gli aspetti generali suscettibili di essere oggetto di una comunicazione pubblica e i contenuti che la CPI non può comunicare durante l’inchiesta.
Definite le varie fasi e preparato il piano per l’inchiesta
La CPI ha altresì deliberato in merito alla definizione delle varie tappe del proprio lavoro d’inchiesta e definito, in generale, quattro fasi. Dopo che nella prima fase preparerà le basi organizzative e materiali per i propri lavori, nella seconda è prevista l’elaborazione del piano per l’inchiesta. In una terza fase avranno luogo i lavori d’inchiesta, in particolare le audizioni, si redigerà il rapporto e infine lo si presenterà alle Camere. Attualmente si prevede di concludere le fasi 1 e 2 entro la prossima sessione autunnale.
In vista dell’elaborazione del proprio piano per l’inchiesta, oggi la Commissione ha anche proceduto a una prima analisi sistematica materiale. Nell’ambito del suddetto piano, si tratta di rendere concreto il mandato stabilito in modo generale dal Parlamento e di definire la cerchia degli attori da sottoporre a inchiesta nonché l’arco di tempo in cui svolgerla. La CPI ha confermato oggi che non andranno esaminati soltanto gli eventi del marzo 2023, ma anche gli sviluppi rilevanti negli anni precedenti.
Presieduta dalla consigliera agli Stati Isabelle Chassot (Il Centro, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 13 luglio 2023.