Dal 19 al 23 giugno si è svolta a Strasburgo la terza sessione plenaria del 2023 dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE). L’Assemblea si è riunita per la seconda volta nella sala plenaria del Parlamento europeo a seguito di lavori di ristrutturazione del Palais de l’Europe, che dovrebbero durare fino all’inizio del 2024. Per la prima volta, in questa sessione i membri dell’APCE hanno preso posto in seduta plenaria non secondo l’ordine alfabetico, bensì nei rispettivi gruppi politici. La nuova disposizione dei posti è stata introdotta – in via sperimen-tale – su richiesta dei presidenti di detti gruppi. Di seguito sono riportati gli assi prioritari dal punto di vista della Delegazione svizzera (DCE).

  1. Assi prioritari della sessione
  2. Ulteriori interventi di membri della DCE
  3. Sedute speciali, eventi a margine e incontri

1. Assi prioritari della sessione

Retrospettiva della conferenza «Le elezioni in tempi di crisi» a Berna, 9 – 10 maggio 2023

Nell’ambito del rapporto di attività dell’Ufficio, Damien Cottier (PLR, NE) ha esaminato la conferenza «Le elezioni in tempi di crisi», svoltasi a Berna il 9 e il 10 maggio e organizzata dal Parlamento svizzero e dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Alla conferenza hanno partecipato circa 130 parlamentari provenienti da tutta l’Europa nonché rappresentanti di autorità elettorali nazionali, organizzazioni internazionali, università e della società civile. La conferenza si iscrive in varie celebrazioni per il 60º anniversario dell’adesione della Svizzera al Consiglio d’Europa (6 maggio 1963).

La conferenza a Berna si è concentrata su quattro focolai di crisi e sfide centrali per lo svolgimento di elezioni libere ed eque: impatto della pandemia di COVID-19 sulle elezioni; impatto delle catastrofi naturali sulle elezioni; elezioni in situazioni di guerra e di conflitto; importanza dell’intelligenza artificiale per le elezioni.

«Adattamento e anticipazione» – con queste parole Damien Cottier ha riassunto la dichiarazione finale della conferenza. I processi elettorali dovrebbero adattarsi al mondo che cambia e a crisi moderne, anticipandoli meglio. La dichiarazione finale di Berna può fungere da guida per gli Stati membri del Consiglio d’Europa in questi quattro settori. Damien Cottier ha invitato l’Assemblea ad avviare opportuni lavori di seguito sulla base delle discussioni e dei risultati della conferenza di Berna, in particolare in vista di eventuali elezioni in Ucraina dopo la revoca della legge marziale. 

Damien Cottier / Hannes Germann ©Servizi del Parlamento
Damien Cottier / Hannes Germann ©Servizi del Parlamento

Come procedere dopo il vertice di Reykjavik?

Il 16 e il 17 maggio 2023 si è tenuto a Reykjavik il quarto vertice dei capi di Stato e di Governo degli Stati membri del Consiglio d’Europa. L’APCE è stata un’importante artefice dello svolgimento di tale vertice, l’ultimo dei quali risaliva al 2005.

Al Vertice di Reykjavik è stata redatta un’ambiziosa agenda politica per il Consiglio d’Europa. Nella seduta del Comitato permanente a Riga (26 maggio 2023), l’APCE ha voluto esprimere il suo sostegno esplicito alla Dichiarazione di Reykjavík e alle raccomandazioni in essa contenute. In una presa di posizione relativa al budget e alle priorità del Consiglio d’Europa indirizzata al Consiglio dei Ministri, l’Assemblea si è allineata alla Dichiarazione e ai suoi allegati, che fissano talune priorità e una direzione di marcia strategica per il lavoro dell’Organizzazione. L’Assemblea accoglie positivamente la nuova adesione degli Stati membri ai valori fondamentali stabiliti nello Statuto del Consiglio d’Europa, vale a dire democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Nella discussione, sulla base dei rapporti di Ingjerd Schou (Norvegia, PPE) è stato sottolineato che gli ambiziosi obiettivi convenuti a Reykjavik potranno essere raggiunti soltanto se il Consiglio d’Europa avrà a disposizione risorse tali da rispecchiare le ambizioni politiche degli Stati membri. Tali risorse dovrebbero essere superiori a una crescita reale pari a zero. L’APCE ha quindi adottato una risoluzione riguardante le sue spese all’attenzione del Comitato dei ministri. I contributi attribuiti all’Assemblea dal budget ordinario del Consiglio d’Europa coprono le spese per il personale e le spese d’esercizio, incluse quelle dei gruppi parlamentari. Durante il dibattito è stata sollevata la questione della crescente pressione finanziaria che grava su di essi.

Dibattito sulla migrazione: strategie per integrazione e inclusione sociale

L’Assemblea ha dibattuto vari temi inerenti alla migrazione. Il dibattito congiunto su tre progetti di risoluzione si è aperto con un minuto di silenzio per tutti coloro che hanno perso la vita nella recente tragedia nel Mediterraneo: secondo le stime delle autorità greche, un naufragio al largo delle coste greche ha causato la morte di oltre 500 persone. Nella discussione successiva, gran parte dei membri presenti ha espresso preoccupazione per l’attuale retorica negli Stati membri che mira a fomentare paure e risentimenti nei confronti di persone di altri Paesi. In una risoluzione basata su un rapporto di Domagoj Hajduković (Croazia, SOC), l’Assemblea ha sottolineato l’importanza di migliorare gli sforzi di integrazione per rafforzare l’inclusione e la coesione sociale. La risoluzione contiene sedici misure che gli Stati membri del Consiglio d’Europa possono adottare per integrare i migranti o i profughi e per promuovere la coesione nella società. I parlamentari hanno sottolineato in particolare il dinamico processo dell’integrazione, che presuppone adeguamenti reciproci e nel quale tanto i migranti o i profughi quanto le società che li accolgono sono responsabili della buona riuscita di detta integrazione.

Un secondo rapporto di Nigar Arpadarai (Azerbaigian, EC/DA) si è occupato del ruolo dello sport nell’integrazione sociale di migranti, profughi e sfollati interni. La risoluzione adottata invita gli Stati membri a rendere possibile a tutte le persone con un vissuto di migrazione o di fuga un accesso adeguato a strutture e attività sportive. 

Il terzo tema nel dibattito sulla migrazione ha riguardato la protezione nel mondo del lavoro di «sans-papiers» (persone che soggiornano in un Paese senza un titolo di soggiorno valido, non però necessariamente senza documenti di identità) e persone con statuto di soggiorno irregolare. Ada Marra (PS, VD) è stata relatrice della Commissione per le questioni sociali, la sanità e lo sviluppo sostenibile (AS/Soc). Ha affermato che in Europa ci sono circa quattro – cinque milioni di persone senza un permesso di soggiorno valido, tra cui molti lavoratori invisibili. Queste persone prendono parte al mercato del lavoro senza alcun riconoscimento giuridico, rimanendo però in una situazione socioeconomica precaria, con accesso limitato o inesistente a diritti del lavoro. Essi sono in larga parte esposti al rischio di abuso, sfruttamento o addirittura lavoro forzato. L’APCE propone una serie di misure collaudate che gli Stati membri possono applicare per legalizzare lo statuto di lavoratori privi di documenti e agevolarne l’integrazione: mettere a disposizione informazioni multilingue su procedure ufficiali, assicurare che un cambiamento di impiego non pregiudichi lo statuto di soggiorno o anche garantire l’accesso all’assistenza sanitaria per tutti i lavoratori.

Ada Mara ©Servizi del Parlamento
Ada Mara ©Servizi del Parlamento
 

La guerra in Ucraina e le sue conseguenze

Anche durante la sessione estiva la guerra in Ucraina ha tenuto l’APCE con il fiato sospeso. La Commissione delle questioni giuridiche e dei diritti dell’uomo e la Commissione delle questioni giuridiche e della democrazia (AS/Mig) hanno tenuto un’audizione congiunta per discutere con alcuni rappresentanti della popolazione civile russa delle sfide che si trovano ad affrontare i Russi in esilio. A tal fine l’APCE si è basata su due risoluzioni adottate dall’Assemblea nel 2022 in risposta alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina: le risoluzioni 2433 «Conseguenze della continua aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina: ruolo e risposta del Consiglio d’Europa» e 2473 «Rafforzare il ruolo del Consiglio d’Europa quale pietra angolare dell’architettura politica europea». Ad esempio, in base al paragrafo 18.2 della risoluzione 2433, l’APCE esige che i suoi Stati membri sostengano nella loro opposizione le società civili russa e bielorussa, i loro difensori dei diritti umani, i giornalisti indipendenti, la scienza e le forze democratiche che rispettano i valori e i principi del Consiglio d’Europa.

La guerra in Ucraina ha ripercussioni anche sul mondo dello sport. I membri dell’APCE si sono quindi chiesti se agli atleti russi e bielorussi andrebbe vietata la partecipazione ai Giochi olimpici e ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. Il Comitato olimpico internazionale sta attualmente valutando la possibilità di fare partecipare sotto bandiera neutra gli atleti con passaporto russo o bielorusso e prenderà probabilmente una decisione a breve. Nella risoluzione l’APCE esorta il Comitato olimpico internazionale e le associazioni sportive che ne fanno parte a confermare la posizione espressa nel 2022 e di vietare quindi a tutti gli atleti russi e bielorussi la partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024 e a tutte le altre grandi manifestazioni sportive. Il divieto dovrebbe valere per tutta la durata della guerra d’aggressione russa.

Nonostante la netta maggioranza dei parlamentari presenti abbia accettato la risoluzione, la questione ha dato adito a discussioni animate, anche all’interno della DCE. Sibel Arslan (I Verdi, BS) ha appoggiato la risoluzione poiché nei regimi autoritari gli sportivi sarebbero sfruttati a scopi propagandistici mentre le voci critiche incontrerebbero difficoltà a proseguire la propria carriera e sarebbero sottoposte a forti pressioni. Roland Rino Büchel (UDC, SG) ha invece espresso riserve nei confronti di un divieto: «Vogliamo veramente forzare il Comitato olimpico internazionale a violare la sua Carta Olimpica? Tale documento stabilisce, tra gli altri, i seguenti principi, cito: la pratica dello sport è un diritto dell'uomo. Ogni forma di discriminazione verso un Paese o una persona, sia essa di natura razziale, religiosa, politica, di sesso o altro è incompatibile con l’appartenenza al Movimento Olimpico.»

Roland Büchel ©Servizi del Parlamento
Roland Büchel ©Servizi del Parlamento

Bielorussia

L’attuale situazione in Bielorussia è stata una delle priorità della sessione estiva dell’APCE, all’ordine del giorno vi sono infatti stati parecchi dibattiti al riguardo. Prima di dibattere in seduta plenaria il rapporto «Affrontare le sfide specifiche dei Bielorussi in esilio», l’APCE ha ascoltato un contributo musicale del «Volny-Chor» bielorusso. Il Volny Chor (coro pacifico), è stato costituito in risposta alle elezioni presidenziali bielorusse dell’agosto 2020 e alle successive proteste, che hanno visto le forze di sicurezza agire duramente contro i manifestanti. Da allora il coro è considerato un simbolo della protesta pacifica. Secondo quanto esso afferma, molti dei suoi membri sono stati arrestati in Bielorussia o vengono perseguitati. I membri rimanenti sono quindi fuggiti dal Paese e coordinano le proprie esibizioni dalla Polonia.[1]

Volny Chor ©Consiglio d'Europa
Volny Chor ©Consiglio d'Europa

Nel corso del dibattito l’APCE ha tematizzato le sfide che si trovano ad affrontare i Bielorussi costretti a lasciare il proprio Paese contro la loro volontà dopo le elezioni presidenziali dell’agosto 2020. L’APCE ha sentito in merito anche il discorso della leader dell’opposizione bielorussa, Svjatlana Cichanoŭskaja, che ha sottolineato l’urgenza di occuparsi della situazione dei Bielorussi in esilio. Sul sito web è consultabile l’intervento del consigliere nazionale Pierre-Alain Fridez (PS, JU), che ha parlato a nome del suo gruppo politico.

Pierre-Alain Fridez © Servizio del Parlamento
Pierre-Alain Fridez ©Servizio del Parlamento

2. Ulteriori interventi di membri della DCE

«Emergenza di sanità pubblica: la necessità di un approccio olistico al multilateralismo e all’assistenza sanitaria»

Il consigliere nazionale Jean-Pierre Grin (UDC, VD) ha preso la parola a nome del suo gruppo politico all’inizio del dibattito sul rapporto «Emergenza di sanità pubblica: la necessità di un approccio olistico al multilateralismo e all’assistenza sanitaria». Secondo Jean-Pierre Grin, la lotta efficace e la prevenzione di malattie infettive è una delle più grandi sfide del nostro tempo nel settore sanitario. L’Assemblea ha sottolineato che occorrono approcci risolutivi multilaterali e una cooperazione tra Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e ulteriori gruppi d’interesse per essere meglio preparati in futuro contro le crisi sanitarie.

Jean-Pierre Grin ©Servizio del Parlamento
Jean-Pierre Grin ©Servizio del Parlamento


La riforma del Regno Unito in materia di diritti umani: conseguenze per la protezione dei diritti umani a livello nazionale ed europeo

L’anno scorso la politica di asilo del Regno Unito è ripetutamente salita alla ribalta delle cronache internazionali. Nella sua risoluzione «La riforma del Regno Unito in materia di diritti umani: conseguenze per la protezione dei diritti umani a livello nazionale ed europeo» l’APCE ha chiesto al Governo e al Parlamento di quello Stato di esaminare con attenzione il contenuto dei due progetti di legge «Bill of Rights Bill» e «Illegal Migration Bill». L’Assemblea ha espresso il timore che – se entrassero in vigore – questi progetti di legge «comporterebbero il rischio che il Regno Unito contravvenga ai propri obblighi internazionali». L’entrata in vigore di detti progetti violerebbe, tra l’altro, le disposizioni internazionali volte a proteggere le vittime di moderna schiavitù e tratta di esseri umani o le misure di protezione contro la detenzione di migranti arbitraria o di durata illimitata.

Nella sua funzione di presidente dell’AS/Jus il consigliere nazionale Damien Cottier (PLR, NE) ha concluso il dibattito con il proprio intervento. Nel suo discorso ha ricordato al Regno Unito il suo dovere di rispettare e attuare efficacemente gli obblighi in materia di diritti umani a livello nazionale. La consigliera nazionale Sibel Arslan ha presieduto questo dibattito in qualità di vicepresidente dell’APCE.

Sibel Arslan ©Consiglio d'Europa
Sibel Arslan ©Consiglio d'Europa

Colmare il divario digitale: promuovere l’accesso paritario alle tecnologie digitali

Nella nostra quotidianità le tecnologie digitali sono onnipresenti. Durante il dibattito concernente il rapporto «Colmare il divario digitale: promuovere l’accesso paritario alle tecnologie digitali» l’APCE ha espresso la necessità di garantire a ogni persona un accesso a Internet equo, sicuro e a prezzo sostenibile. Il contributo di Ada Marra (PS, VD) è consultabile sul sito web dell’APCE.

3. Sedute speciali, eventi a margine e incontri

Lunedì 19 giugno 2023 Liliane Maury Pasquier, ex consigliera agli Stati di Ginevra e presidente dell’APCE (2018–2019), è stata insignita dell’Ordine del Chevalier de l’Ordre national de la Légion d’Honneur (Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Onore) dalla rappresentante permanente della Francia presso il Consiglio d’Europa. I membri della delegazione svizzera hanno assistito a questo evento.

Cerimonia per Liliane Maury Pasquier ©Servizio del Parlamento
Cerimonia per Liliane Maury Pasquier ©Servizio del Parlamento

Visita da parte di una classe del liceo «Denis-de-Rougemont»

Martedì 20 giugno 2023 una classe di liceali di Neuchâtel ha visitato il Consiglio d’Europa. Gli studenti si sono intrattenuti con Damien Cottier, presidente della delegazione, e con Ada Marra, cogliendo altresì l’opportunità di incontrare brevemente il presidente dell’APCE, Tiny Kox. Nel pomeriggio hanno assistito alla sessione plenaria del Parlamento europeo.

"Denis-de-Rougemont" ©Servizi del Parlamento
"Denis-de-Rougemont" ©Servizi del Parlamento

Incontro con la delegazione del Principato del Liechtenstein

Mercoledì 21 giugno 2023 ha avuto luogo presso la residenza della rappresentanza permanente del Principato del Liechtenstein un incontro bilaterale con la sua delegazione seguito, su invito di quest’ultima, da una cena. La delegazione svizzera ha colto l’occasione per discutere con i colleghi del Principato le priorità della prossima presidenza di quest’ultimo nel Consiglio d’Europa (nel novembre 2023 il nostro vicino subentrerà alla Lettonia nella presidenza del Comitato dei Ministri).

Ricevimento del Liechtenstein ©Rappresentanza permanente del Principato del LiechtensteinRicevimento del Liechtenstein ©Rappresentanza permanente del Principato del Liechtenstein​​