Dopo estese audizioni la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ha deciso di entrare in materia, senza voti contrari, sulla revisione della legge sui profili del DNA (20.088). Con la revisione il Consiglio federale intende consentire alle autorità di acquisire maggiori informazioni da una traccia del DNA in caso di indagini penali.

​La Commissione ritiene che il progetto fornisca alle autorità inquirenti metodi efficaci per svolgere in modo più rapido e più mirato le indagini. I membri della Commissione sottolineano peraltro la proporzionalità del progetto, dato che i risultati dell’analisi del fenotipo si applicheranno soltanto per chiarire fattispecie penali che prevedono una pena detentiva massima superiore a tre anni. Non si potrà invece fare ricorso a tale metodo per far luce su delitti relativi a danneggiamenti.
Nella prassi attuale, in alcuni casi da una traccia di DNA è possibile desumere soltanto il sesso. Includendo le più recenti tecnologie, il progetto colma pertanto una lacuna. D’ora in poi potranno essere dedotte anche le probabilità del colore degli occhi, dei capelli e della pelle, la possibile discendenza biogeografica e l’età.
Oltre alla responsabile del DFGP, sono stati sentiti rappresentanti di medicina legale, criminologia, della polizia, del perseguimento penale nonché di altre cerchie interessate. La Commissione si è fatta un quadro completo delle sfide che si pongono nel campo delle moderne indagini penali.
Il 4 dicembre 2020 il Consiglio federale ha adottato il relativo messaggio. La deliberazione di dettaglio è prevista per la prossima seduta di commissione a metà febbraio.

Lotta contro il terrorismo di matrice jihadista

Rappresentanti dell’Amministrazione hanno inoltre fornito alla Commissione un’ampia panoramica sulla lotta contro il terrorismo di matrice jihadista. Sulla scorta di queste informazioni e alla luce dei lavori attuali delle autorità nell’ambito della lotta al terrorismo, con 15 voti contro 10 la Commissione ha deciso di trattare in un secondo tempo l’iniziativa parlamentare «Custodia di sicurezza per le persone che costituiscono una minaccia per lo Stato» (20.465).

Armi autonome e intelligenza artificiale

A seguito di un seminario relativo alla politica di sicurezza tenutosi il 26 ottobre 2020 la CPS-N ha depositato due postulati (con 14 voti contro 8 e 2 astensioni e con 18 voti contro 7). Il primo postulato 21.3012 incarica il Consiglio federale di esaminare come poter elaborare una dottrina d’impiego in materia di sistemi d’armi autonome e intelligenza artificiale tenuto conto degli standard etici internazionali e come la Svizzera potrà impegnarsi a livello internazionale per questi stessi standard. Il secondo postulato 21.3013 chiede di elaborare un rapporto riguardante le ripercussioni della tecnologia dei droni sulla sicurezza della Svizzera e possibili misure contro azioni nemiche condotte mediante droni. La Commissione è convinta che, grazie a queste basi, la discussione a livello internazionale sulle armi autonome, da un lato, e la discussione a livello nazionale sulla gestione delle nuove tecnologie nell’ottica della politica di sicurezza potranno essere proseguite in modo decisivo.

Presieduta dalla consigliera nazionale Ida Glanzmann-Hunkeler, la Commissione si è riunita a Berna il 25 e il 26 gennaio 2021. A parte della seduta erano presenti le consigliere federali Viola Amherd, responsabile del DDPS, e Karin Keller-Sutter, responsabile del DFGP.