La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale propone alla propria Camera di prendere atto del rapporto «La politica di sicurezza della Svizzera» (21.070). Taluni aspetti del rapporto hanno suscitato accese discussioni. Sono stati inoltre presentati interventi con mandati d'esame.

La Commissione apprezza il fatto che il rapporto sulla politica di sicurezza sia più completo e incisivo in termini di contenuto, che sia significativamente più breve dei rapporti precedenti e contenga infine anche obiettivi concreti. Ritiene anche ragionevole che i futuri rapporti siano presentati al Parlamento a intervalli più brevi, ovvero una volta per legislatura. La Commissione reputa inoltre che il rapporto rappresenti una solida base per la discussione sulle minacce e i pericoli che la Svizzera deve affrontare e su come intende contrastarli.

Diversi punti del rapporto hanno suscitato accese discussioni. Alcuni membri della Commissione hanno per esempio criticato il fatto che lo stato dell'esercito è stato sorvolato, anche se vi sono problemi di effettivo e di equipaggiamento. Inoltre avrebbe dovuto esservi un riferimento più chiaro all'impellente acquisto di un nuovo aereo da combattimento e di una moderna difesa terra-aria. Altri membri della Commissione hanno invece criticato il fatto che, di fronte a minacce attuali come il cambiamento climatico, è stato dato troppo peso alla classica missione di difesa dell'esercito; inoltre, si sarebbe dovuto porre un maggiore accento sulla sicurezza cooperativa. D'altro canto, altri membri avrebbero preferito una chiara definizione delle priorità con misure più concrete.

Temi come le campagne di disinformazione, le capacità di far fronte ai pericoli naturali dovuti al clima e la creazione di uno stato maggiore di condotta operativo permanente a livello federale sono infine stati discussi in modo approfondito. A questo proposito sono stati assegnati anche tre mandati d'esame. Con un postulato (22.3006), accettato con 12 voti contro 11, il Consiglio federale viene incaricato di presentare un rapporto che riferisca in quale misura la Svizzera è interessata da attività di influenza nonché da campagne di disinformazione. Inoltre, il Consiglio federale ha il compito di proporre provvedimenti per contrastare queste minacce. Con 13 voti contro 7 e 3 astensioni, la Commissione ha anche deciso di tenere audizioni su questo tema.

Un secondo postulato (22.3007), accolto con 16 voti contro 7, incarica il Consiglio federale di presentare un rapporto con una panoramica delle capacità necessarie alla gestione dei pericoli naturali dovuti al clima che devono essere fornite dalla protezione della popolazione, dall'esercito o dal servizio civile per garantire la sicurezza in Svizzera.

La Commissione ha inoltre deciso, senza voti contrari, di sottoporre al Consiglio federale varie domande in vista dell’istituzione di uno stato maggiore di condotta operativo permanente della Confederazione. Alla luce della pandemia, la Commissione ritiene necessario migliorare la gestione delle crisi ad hoc a livello federale. Nelle audizioni condotte, soprattutto i Cantoni si sono espressi a favore della creazione di un simile stato maggiore di condotta presso la Confederazione. La Commissione continuerà le discussioni su questo tema sulla base delle risposte del Consiglio federale.

Oltre a rappresentanti dei Cantoni (Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia [CDDGP] e Conferenza governativa per gli affari militari, la protezione civile e i pompieri [CG MPP]), prima delle discussioni la Commissione ha ricevuto anche esponenti della ricerca scientifica (PF di Zurigo: Center for Security Studies e Center for Climate Systems Modeling; Centro ginevrino per la politica di sicurezza e Swisspeace) e degli ambienti interessati (Società Svizzera degli Ufficiali, Alleanza Sicurezza Svizzera, Economiesuisse e AXPO).

Il Consiglio nazionale tratterà il rapporto sulla politica di sicurezza nella sessione primaverile.

Altri temi

Nell’ambito della discussione sull’attuazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto sul promovimento militare della pace, la Commissione ha deciso a grande maggioranza di invitare il Consiglio federale a illustrare, nel prossimo messaggio per la proroga dell’impiego di Swisscoy, quali sono gli obiettivi e i criteri a livello di ricostruzione dell’ordinamento statale e di sviluppo sostenibile ai sensi dell’Agenda 2030 che devono essere soddisfatti in Kosovo affinché la Svizzera possa ritirarsi dall’unità multinazionale Kosovo Force (KFOR). La Commissione sottolinea tuttavia che non ritiene opportuna una conclusione immediata dell’impiego di Swisscoy o addirittura della KFOR.

Infine, la Commissione si è informata sulle attività prioritarie del DFGP e del DDPS negli anni 2022–2023. Ha inoltre ricevuto una delegazione della CDDGP, che ha presentato lo stato di attuazione del progetto «Scambio di dati di polizia su scala nazionale».

Per la sua prima seduta sotto la presidenza del consigliere nazionale Mauro Tuena (UDC, ZH), la Commissione si è riunita il 17 e 18 gennaio 2022 a Berna. A parte della seduta erano presenti le consigliere federali Karin Keller-Sutter, capo del DFGP, e Viola Amherd, capo del DDPS.