La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha deciso in modo chiaro di entrare in materia sul progetto di revisione parziale della legge federale sulla caccia. La maggioranza è convinta che il disegno elaborato dal Consiglio federale sia equilibrato. Una minoranza della Commissione chiede invece che sia rinviato al Consiglio federale.

La Commissione ha deciso all’unanimità di entrare in materia sul progetto di revisione parziale della legge federale sulla caccia (17.052). Il disegno del Consiglio federale si rifà a una serie di interventi depositati in Parlamento. È il caso in particolare della Mo. Engler (14.3151), che chiede all’Esecutivo di istituire le basi giuridiche che consentano la regolazione degli effettivi del lupo, così da poter far fronte in modo mirato e adeguato alle sfide legate alla crescita degli effettivi. La maggioranza della Commissione ritiene equilibrato il progetto presentato dal Consiglio federale al Parlamento, in quanto tiene conto degli aspetti legati alla conservazione delle specie, ma anche di soluzioni intese alla convivenza con i grandi predatori. Al riguardo, osserva che non sono più soltanto le popolazioni di montagna a essere interessate dalle incursioni del lupo, dato che esso si spinge ormai anche nelle regioni dell’Altipiano. La maggioranza della Commissione chiede che le sue richieste vengano integrate direttamente nel disegno del Consiglio federale e che le modifiche proposte dal Consiglio degli Stati siano esaminate in modo critico. Una minoranza ritiene invece che con il suo progetto il Consiglio federale vada ben al di là di quanto chiesto dalle mozioni trasmessegli dal Parlamento. Propone dunque che il progetto sia rinviato all’Esecutivo, affinché questi elabori un progetto di revisione che dia maggior peso alla conservazione delle specie ai fini della tutela della biodiversità e dell’ecosistema naturale, e che al contempo non indebolisca la responsabilità costituzionale della Confederazione nell’ambito della conservazione delle specie.

Accelerare l’elettrificazione della mobilità

Nel quadro della deliberazione di dettaglio della revisione totale della legge sul CO2 (17.071), la Commissione si è occupata delle soluzioni atte a ridurre le emissioni di CO2 prodotte dai veicoli. Per quanto riguarda i pertinenti articoli (da 10 a 17), la Commissione si è essenzialmente allineata a quanto propone il Consiglio federale, dichiarandosi convinta che nel settore dei trasporti esista ancora un importante potenziale di riduzione. Ad esempio, approva la norma per cui a partire dal 2021 la media annua delle emissioni di CO2 delle automobili messe in circolazione per la prima volta non dovrà superare 95 g CO2/km. Essa vuole inoltre che al Consiglio federale sia attribuita la competenza di stabilire obiettivi intermedi, agevolazioni e deroghe. Al proposito, osserva che le agevolazioni non debbano poter essere applicate più a lungo di quelle in vigore nell’Unione europea.

La Commissione ha deciso, con 13 voti contro 12, di completare il progetto del Consiglio federale con un punto essenziale: agli importatori di automobili deve essere consentito di non contabilizzare i veicoli elettrici nella media delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli. Dato che gli acquirenti di veicoli elettrici non farebbero più abbassare automaticamente la media delle emissioni dei veicoli importati, l’importazione di veicoli a forte emissione non sarebbe agevolata. La Commissione si propone in tal modo di accelerare l’elettrificazione della mobilità, in particolare spianando la via allo sviluppo in Svizzera di progetti di compensazione nel settore della mobilità elettrica. Una minoranza respinge la norma proposta, ritenendola svantaggiosa per il settore automobilistico. Altre minoranze chiedono l’adozione di misure ancora più incisive, come un valore obiettivo per le automobili di 20 g CO2/km a partire dal 2030, o al contrario direttive meno severe.

Mozione di commissione per la riduzione della plastica

La CAPTE-N ha inoltre depositato, con 17 voti contro 6, una mozione di commissione denominata «Meno rifiuti plastici nell’acqua e nel suolo» (18.3712). Chiede così di incaricare il Consiglio federale di adottare, congiuntamente con i settori interessati, provvedimenti volti a ridurre i rifiuti plastici. In particolare occorre perseguire in tempo utile una sensibile riduzione degli imballaggi in plastica e dei prodotti in plastica monouso. Secondo la Commissione sarà necessario sia sostituire per quanto possibile la plastica sia promuovere la ricerca e l’innovazione. L’obiettivo ultimo della mozione è di contenere l’inquinamento ambientale dovuto alla plastica. Occorre quindi anche affrontare il problema che sempre più spesso la plastica va a finire nel compost e viene poi riversata sui campi. Visto il crescente inquinamento del suolo e dell’acqua, la Commissione ritiene necessario intervenire. La mozione pone l’accento sul dialogo con i settori interessati. Una minoranza della Commissione ritiene che la mozione sia inutile e vi ravvisa un’evoluzione indesiderata verso maggiori norme.

Presieduta dal consigliere nazionale Roger Nordmann (S, VD), la Commissione si è riunita il 20 e il 21 agosto 2018 a Berna. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.