La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati ha adottato un progetto per la revisione parziale della legge sul-la caccia. Essa si concentra sulla regolazione proattiva degli effettivi di lupi per im-pedire danni o la messa in pericolo dell’essere umano. Ha inoltre accettato un con-troprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai.

L’elaborazione del progetto (21.502) si rifà a un’iniziativa della Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati. Dopo il rifiuto della revisione parziale della legge sulla caccia nella votazione popolare del 2020, sulla scia di diversi interventi parlamentari sono state attuate diverse misure urgenti volte a sostenere le aziende di estivazione di fronte alla presenza crescente di grandi predatori. Tuttavia, allo scopo di limitare efficacemente la popolazione di lupi, la Commissione si è nuovamente attivata per modificare la legge sulla caccia. In un nuovo articolo 7a prevede la base legale per interventi proattivi. In futuro, le popolazioni di lupi dovranno essere regolate per evitare danni o pericoli futuri e non più perché hanno messo in pericolo o causato danni in passato. La Commissione non modifica la competenza per la regolazione degli effettivi, per la quale anche in futuro occorrerà l’approvazione dell’Ufficio federale dell’ambiente. La regolazione proattiva mediante un nuovo articolo 7a figurava già al primo posto nella revisione precedente fallita ed era nella sua sostanza incontestata. Per contrastare il rapido aumento dei lupi in Svizzera (raddoppio dell’effettivo nell’arco di tre anni), la Commissione fa notare che occorre ripristinare senza indugio la necessaria capacità d’intervento. Essa sottolinea questa necessità e amplia anche il margine di manovra per quanto riguarda l’eliminazione di singoli capi: d’ora in poi potranno essere uccisi i lupi che hanno perso la loro naturale timidezza, si spingono ripetutamente negli insediamenti e costituiscono in tal modo un pericolo (art. 12). Infine nel progetto la Commissione riprende una richiesta dei Cantoni secondo la quale i danni alle infrastrutture causati dai castori vanno risarciti (iniziativa cantonale 15.300). La Commissione ha approvato il progetto con 9 voti contro 2 e 1 astensione.

Controprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai

Con 10 voti contro 2 la CAPTE-S ha approvato il controprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai (21.501). L’iniziativa popolare «Per una clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)» (21.055) chiede che la Svizzera riduca le sue emissioni di gas serra climalteranti a un saldo netto pari a zero entro il 2050. Il controprogetto indiretto prevede di sancire questo saldo netto pari a zero a livello di legge e di completarlo con alcune misure mirate di protezione del clima.

Una maggioranza della Commissione è convinta che il controprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai rappresenti un approccio efficace per la politica climatica a lungo termine della Svizzera. La fissazione dell’obiettivo del saldo netto pari a zero in una legge federale permette di concretizzare questa richiesta centrale dell’iniziativa grazie a obiettivi parziali e a indicatori settoriali ponendo in vigore parallelamente in tempi brevi misure scelte di protezione del clima efficaci nel lungo periodo.

La Commissione sostiene ampiamente il controprogetto indiretto nella versione decisa dal Consiglio nazionale. Propone modifiche in particolare per le misure nel settore degli edifici. Tali misure non devono soltanto accelerare la sostituzione di impianti di riscaldamento con carburanti fossili, bensì anche promuovere l’efficienza energetica nel settore degli edifici. Dato che già oggi si registra una grande domanda di fonti di calore rinnovabili, essa reputa commisurato un contributo di 100 milioni di franchi all’anno per un periodo di 10 anni. Inoltre il programma di sostituzione dei riscaldamenti deve basarsi maggiormente sulle strutture di promozione esistenti, in particolare il Programma Edifici della Confederazione e dei Cantoni. Una minoranza propone di mettere a disposizione per questa misura un importo di 200 milioni di franchi all’anno, come era stato pure deciso dal Consiglio nazionale. Diversamente, un’altra minoranza propone di rinunciare completamente alla misura destinata al settore degli edifici. Altre minoranze chiedono di rinunciare a sostenere finanziariamente tecnologie e processi di nuova generazione e di non inserire l’obiettivo dell’orientamento clima-compatibile dei flussi finanziari nella legge. In un prossimo passo, nell’ambito di un’audizione i Cantoni saranno invitati a prendere posizione sul progetto, che sarà discusso dal Consiglio degli Stati presumibilmente nella sessione autunnale.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Elisabeth Baume-Schneider (S, JU), la Commissione si è riunita il 23 e 24 giugno 2022 a Berna, in parte in presenza della consigliera federale Simonetta Sommaruga.