L'iniziativa popolare intende tassare maggiormente il reddito da capitale e destinare il gettito supplementare alle persone con redditi bassi o medi. La maggioranza della Commissione non ritiene necessario intervenire in questo senso. L’imposizione fiscale è già oggi relativamente alta: se venisse aumentata i contribuenti più facoltosi lascerebbero il nostro Paese o non vi si insedierebbero. In Svizzera abbiamo bisogno di persone che dispongono di ingenti capitali da investire per creare posti di lavoro. La maggioranza della CET-N ritiene inoltre che l’accettazione dell’iniziativa diminuirebbe la disponibilità finanziaria delle PMI e delle aziende familiari, denaro che verrebbe a mancare per gli investimenti necessari a garantirne il futuro. Negli ultimi anni, inoltre, è già avvenuta un’ampia ridistribuzione in favore dei salari più bassi. La maggioranza reputa poi che l’iniziativa solleverebbe troppe questioni formali che resterebbero irrisolte. L’eventuale franchigia a partire dalla quale scatterebbe l’imposizione più elevata non è stata stabilita, e non è chiaro come debba avvenire la ridistribuzione, se soltanto nel quadro del diritto fiscale o anche al di fuori di tale ambito. L’attuazione di tale iniziativa si rivelerebbe quindi ardua. Non va neppure dimenticato il fatto che un’accettazione dell’iniziativa si tradurrebbe pure in un’ingerenza forzata nella sovranità fiscale dei Cantoni. La minoranza ritiene invece inconcepibile che il reddito da capitale sia tassato meno del reddito da lavoro. Il crescente divario tra redditi bassi e alti crea infatti problemi di ordine economico, erodendo il potere d’acquisto del ceto medio e peggiorando la situazione delle classi con redditi più modesti. La minoranza della Commissione è dell’avviso che vi sia una relazione tra le crescenti disparità salariali e la concentrazione del patrimonio: occorre pertanto aumentare l’imposizione fiscale del capitale e sgravare quella sui redditi più bassi.
La CET-N ha pure respinto con 17 voti contro 8 una proposta di controprogetto diretto volta a tassare del 100 per cento (l’iniziativa propone il 150 %) la parte del reddito da capitale che eccede l’importo stabilito dalla legge. L’iniziativa sarà trattata dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale.
La Commissione si è occupata anche di un’iniziativa parlamentare presentata dal consigliere nazionale Samuel Bendahan (19.426), iniziativa che concerne una tematica analoga e che chiede che ai redditi imponibili superiori a 10 milioni di franchi venga applicato un tasso d’imposta marginale del 70 per cento. Con 17 voti contro 8 la Commissione propone di non darle seguito. La maggioranza ritiene infatti che l’imposizione fiscale per gli alti redditi sia già abbastanza alta, che la piazza fiscale svizzera debba restare attrattiva per tutti e che un’imposizione così alta nuocerebbe alle PMI. La minoranza della Commissione propone invece di dare seguito all’iniziativa, ritenendola un mezzo per contrastare il crescente desequilibrio nella distribuzione dei redditi. La minoranza della CET-N reputa impossibile che una singola persona possa essere considerata produttiva per un importo superiore a 10 milioni di franchi.
2. Procedure elettroniche in ambito fiscale
Con 18 voti contro 5 e 2 astensioni la Commissione raccomanda di approvare il disegno 20.051 volto a creare le basi legali applicabili alla digitalizzazione delle procedure in ambito fiscale. La CET-N propone tuttavia di apportare tre importanti modifiche al disegno governativo. La prima, approvata con 15 voti contro 10, mira a impedire che il Consiglio federale possa imporre l’impiego della procedura elettronica, ad esempio in materia di IVA o di tasse di bollo. La maggioranza commissionale ritiene infatti che per alcune imprese possa rivelarsi ancora complicato passare al digitale. La minoranza auspica invece che il Consiglio federale disponga del margine di manovra necessario per decidere quando sia giunto il momento di prescrivere la procedura elettronica. Accettata con 18 voti contro 7, una seconda proposta di modifica, relativa alle imposte dirette, vuole obbligare – e non soltanto autorizzare – i Cantoni a offrire ai loro contribuenti una procedura completamente elettronica oltre a quella tradizionale. La maggioranza della Commissione ritiene importante che i contribuenti che desiderano ricorrere alla procedura elettronica abbiano la possibilità di farlo, anche per la firma della dichiarazione o l’invio della documentazione. La minoranza considera invece questa proposta come una restrizione inaccettabile dell’autonomia cantonale. La terza modifica, approvata con 17 voti contro 7, chiede che le formule e i formati dei dati che permettono l’elaborazione delle dichiarazioni d’imposta siano uniformi in tutta la Svizzera, indipendentemente dal tipo di procedura scelto (elettronica o scritta). Se per la maggioranza della Commissione questo provvedimento rappresenterebbe una semplificazione utile per i contribuenti e i fiduciari, per la minoranza costituirebbe invece ancora un’ingerenza nelle competenze dei Cantoni. Il disegno sarà trattato dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale 2020.
3. Abolizione delle tasse di bollo
In gennaio la CET-N ha inviato in consultazione due avamprogetti volti ad attuare l’iniziativa parlamentare 09.503 (vedi il relativo comunicato stampa). Dopo aver preso atto dei risultati della procedura di consultazione, la CET-N ha deciso di entrare in materia e di approvare l’avamprogetto 2 con 12 voti contro 12, 1 astensione e il voto decisivo del suo presidente. Quest’ultimo prevede l’abolizione della tassa di negoziazione sui titoli svizzeri e sulle obbligazioni estere con una durata contrattuale residua inferiore a un anno e l’abolizione della tassa sui premi per le assicurazioni sulla vita. L’argomento determinante per l’approvazione di questo avamprogetto è l’opportunità che questa riforma rappresenta per la piazza finanziaria svizzera. Il Consiglio degli Stati attende peraltro una decisione su questi due avamprogetti prima di riprendere l’esame dell’oggetto 1 elaborato nel quadro dell’iniziativa parlamentare. Tale oggetto, pendente al Consiglio degli Stati dal 2014 e che prevede l’abolizione della tassa di emissione sul capitale proprio, è ritenuto prioritario dalla maggioranza commissionale. Chi si oppone all’avamprogetto 2 ha giudicato il suo costo eccessivo (sono stimati 219 milioni di franchi di minori introiti fiscali all’anno), soprattutto tenuto conto delle incertezze economiche sorte dalla crisi pandemica. Per quel che concerne l’avamprogetto 3, che prevede l’abolizione della tassa di negoziazione sui rimanenti titoli esteri e della tassa sui premi per l’assicurazione di cose e del patrimonio, la Commissione ha deciso con 15 voti contro 10 di sospendere il suo trattamento in attesa della pubblicazione del messaggio del Consiglio federale sulla riforma dell’imposta preventiva. Considerate le perdite fiscali annue che si stima possa comportare (1786 milioni di franchi), l’avamprogetto 3 non è stato considerato prioritario nella situazione congiunturale attuale. Il Consiglio nazionale esaminerà queste proposte al più presto nella sessione invernale 2020.
4. Approvato progetto da porre in consultazione per tutelare la produzione svizzera di zucchero
La Commissione ha esaminato il progetto preliminare elaborato dalla sottocommissione da essa istituita al fine di attuare l’iniziativa parlamentare Bourgeois (15.479), approvandolo nella votazione sul complesso con 22 voti contro 0 e 3 astensioni, in vista della procedura di consultazione. Al fine di salvaguardare la produzione saccarifera in Svizzera, dalla coltivazione di barbabietola alla produzione di zucchero, la CET-N propone di introdurre nella legge sull’agricoltura un dazio di almeno 7 franchi per 100 chilogrammi di zucchero importato. Essa propone inoltre di prevedere, sempre nella legge sull’agricoltura, un contributo specifico di 1500 franchi per ettaro e anno per la coltivazione convenzionale di barbabietole da zucchero. Tale contributo sarà aumentato di 700 franchi per ettaro e anno se la coltivazione avviene conformemente ai requisiti dell’agricoltura biologica, rispettivamente di 500 franchi per ettaro e anno se non vengono impiegati fungicidi o insetticidi. Una minoranza della Commissione propone invece di continuare a versare gli attuali contributi specifici di 2100 franchi per ettaro e anno, con un supplemento di 200 franchi in caso di coltivazione biologica o produzione integrata. La decisione è stata resa con 12 voti contro 12, 1 astensione e il voto decisivo del presidente della Commissione. La CET-N invierà il progetto preliminare in consultazione nelle prossime settimane.
5. Aumento del limite determinante per l’assoggettamento all’IVA delle associazioni sportive e culturali di milizia e delle istituzioni di utilità pubblica
Con 24 voti contro 0 la Commissione ha approvato un avamprogetto concernente l’iniziativa parlamentare Feller 17.448. Esso prevede di aumentare da 150 000 a 200 000 franchi il limite della cifra d’affari determinante che consente alle associazioni sportive e culturali senza scopo lucrativo e gestite a titolo onorifico, come pure alle istituzioni di utilità pubblica, di essere esentate dall'IVA. Mediante questo modesto aumento del limite determinante, la CET-N auspica diminuire il carico fiscale e amministrativo soprattutto delle associazioni di milizia attive in ambito culturale e sportivo, per le quali tale limite è rapidamente raggiunto, ad esempio quando un club calcistico gestisce una piccola mescita. Le perdite fiscali che ne derivano sono contenute e sono stimate attorno al milione di franchi. Una proposta volta ad aumentare il limite a 300 000 franchi è stata respinta con 21 voti contro 1: la maggioranza ritiene che un simile aumento sarebbe eccessivo e creerebbe una distorsione della concorrenza soprattutto nei confronti del settore della ristorazione, esentato dall’IVA fino a una cifra d’affari di 100 000 franchi.
Nel corso dei suoi lavori la Commissione aveva esaminato anche un’altra variante, che consisteva nell’ampliare il campo d’applicazione dell’articolo 21 capoverso 2 numero 17 LIVA: alle prestazioni escluse dall’imposta sarebbero state aggiunte anche quelle fornite nell’ambito di feste e tornei a scopo di divertimento. La Commissione ha scartato tale opzione reputandone problematica l’attuazione e considerando i rischi di abuso, ritenendo inoltre che avrebbe comportato distorsioni della concorrenza più gravi rispetto a quelle originate dalla soluzione approvata dalla maggioranza.
La Commissione invierà il suo avamprogetto in consultazione nel corso del prossimo autunno.
6. Escludere le imposte sui carburanti dalla base di calcolo dell’IVA
Con 12 voti contro 12, 1 astensione e il voto decisivo del suo presidente, la CET-N ha dato seguito all’iniziativa parlamentare Grüter «Stop alla riscossione abusiva dell'IVA sulle imposte e le tasse che gravano i carburanti» (19.405). La maggioranza della Commissione trova in linea di principio inopportuno il fatto che lo Stato riscuota imposte su imposte e rileva che una minore imposizione fiscale si ripercuoterebbe positivamente sui consumi e sulla crescita economica. Per i contrari, invece, l’iniziativa comprometterebbe il raggiungimento degli obiettivi climatici, comporterebbe una perdita di 230 milioni di franchi di gettito e costituirebbe un precedente per rivendicare ulteriori esenzioni, ad esempio in relazione all’imposta sul tabacco. Prima che la CET-N possa elaborare un progetto è necessaria l’approvazione da parte della CET-S.
7. Ulteriori decisioni
Considerata la situazione molto difficile in cui si trovano il settore delle fiere e dei mercati nonché le ditte che si occupano del montaggio di tendoni per feste e altre strutture provvisorie (per es. tribune) a causa della pandemia, la CET-N chiede in una lettera al Consiglio federale di adottare urgentemente un pacchetto di aiuti al fine di attenuare le conseguenze economiche negative per le attività commerciali corrispondenti. Il Consiglio federale è tra l’altro chiamato a esaminare l’opportunità di prevedere contributi a fondo perso.
Con 15 voti contro 8 e senza astensioni, la Commissione ha deciso di sospendere i lavori relativi all’attuazione dell’iniziativa parlamentare del consigliere agli Stati Thierry Burkart (16.484) concernente la libertà organizzativa in caso di telelavoro. Pur essendo concorde nel ritenere che la tematica del lavoro da casa vada approfondita, soprattutto alla luce delle esperienze vissute negli ultimi mesi, la CET-N preferisce attendere di conoscere le modalità di attuazione dell’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere agli Stati Konrad Graber (16.414) concernente la flessibilizzazione della registrazione dell’orario di lavoro.
Con 12 voti contro 8 e 4 astensioni, la CET-N conferma la propria proposta del 25 febbraio 2019 di dare seguito all’iniziativa parlamentare Schilliger 17.518 (cfr. comunicato stampa del 27.2.2019). La Commissione ritiene che permanga la necessità di intervenire in tale ambito, nonostante la CET-S e il Consiglio degli Stati abbiano deciso di non dare seguito all’iniziativa (cfr. comunicato stampa del 21.1.2020).
Presieduta dal consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR, GE), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e il 18 agosto 2020. A parte della seduta era il consigliere federale Ueli Maurer.