La Commissione ha concluso l’esame del nuovo articolo costituzionale che attua il secondo pilastro della riforma fiscale dell’OCSE (22.036). Riguardo alle poche questioni ancora in sospeso, la Commissione ha deciso di allinearsi alle decisioni del Consiglio degli Stati. L’oggetto sarà sottoposto alla votazione finale al termine della sessione invernale: la relativa votazione popolare potrà dunque svolgersi nel mese di giugno del 2023.

Con 15 voti contro 9 la Commissione ha deciso di non definire con precisione, nelle disposizioni transitorie del nuovo articolo costituzionale, in che modo la Confederazione dovrà utilizzare le entrate aggiuntive per promuovere l’attrattiva della piazza economica svizzera. Con 18 voti contro 7 ha inoltre risolto di non apportare modifiche all’imposta federale diretta sul reddito delle persone fisiche. In compenso ha deciso di precisare nelle disposizioni transitorie che entro sei anni dall’entrata in vigore dell’ordinanza il Consiglio federale dovrà presentare al Parlamento le disposizioni legislative destinate a rimpiazzarla. La Commissione è inoltre tornata sulla proposta di non indennizzare gli oneri amministrativi sostenuti dai Cantoni, decidendo con 15 voti contro 9 di aderire alla decisione del Consiglio degli Stati e di ammettere quindi la possibilità dell’indennizzo.

Alla questione politicamente più controversa, vale a dire le modalità di ripartizione delle previste entrate aggiuntive tra Confederazione e Cantoni, la Commissione aveva già dedicato buona parte della seduta precedente, optando di stretta misura per una suddivisione in parti uguali e introducendo nel contempo un importo massimo per abitante (si veda in merito il comunicato del 26 ottobre 2022). Queste proposte sono rimaste invariate: al termine di un animato dibattito, con 14 voti contro 9 la Commissione ha infatti deciso di non tornare sulla questione. Nella votazione sul complesso l’articolo costituzionale è stato infine approvato con 13 voti contro 6 e 6 astensioni.

Con 14 voti contro 10, la Commissione ha deciso di non dare seguito all’iniziativa del Canton Giura «Introdurre una tassa sui giganti GAFAM/BATX!» (21.306).

Tassare le navi d’alto mare in base alla capacità di carico

Dopo essere entrata in materia lo scorso mese di giugno sul disegno del Consiglio federale 22.035 («Imposta sul tonnellaggio applicabile alle navi») (cfr. comunicato stampa del 21 giugno 2022) e a seguito dei chiarimenti chiesti all’Amministrazione in agosto (cfr. comunicato stampa del 17 agosto 2022), nella seduta odierna la Commissione ha proceduto alla deliberazione di dettaglio. Poche sono le modifiche proposte: la Commissione chiede di includere il trasporto di persone a fini di crociera tra gli scopi che giustificano l’assoggettamento all’imposta sul tonnellaggio (14 voti contro 10) e di subordinare l’assoggettamento a condizioni più restrittive, in particolare prevedendo che la gestione strategica e commerciale della nave in questione debba situarsi in Svizzera (all’unanimità). Vi sono inoltre varie proposte di minoranza, con cui si chiede di non entrare in materia, di rafforzare la responsabilità ecologica e sociale del settore dei trasporti marittimi o di estendere gli scopi ammessi per l’imposizione, come pure di integrare nel disegno la condizione della bandiera già prevista nell’avamprogetto. Il disegno, approvato dalla Commissione nella votazione sul complesso con 15 voti contro 10, sarà trattato dal Consiglio nazionale nella sessione invernale.

Revisione totale della legge sulle dogane (22.058): entrata in materia

Dopo aver sentito nella seduta precedente rappresentanti dei Cantoni e di varie associazioni interessate, la Commissione è stata informata in modo circostanziato dal capo del DFF e dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) riguardo ai disegni di legge in questione (LE-UDSC e LTDo). Al termine di un acceso dibattito e dopo aver respinto con il voto risolutivo del presidente una proposta di sospensione, con 18 voti contro 7 la Commissione ha quindi deciso di entrare in materia. La maggioranza della Commissione è dell’avviso che la modernizzazione, la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure doganali siano necessarie e debbano quindi essere portate avanti. Poiché la deliberazione di dettaglio richiederà tuttavia verosimilmente una discussione approfondita di numerose questioni, la Commissione ha deciso di svolgerla nella seduta del 3 e 4 aprile 2023, così da poter prendere visione di vari corapporti di altre commissioni.

Colmare una lacuna nelle disposizioni penali sulle offerte pubbliche d’acquisto

La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione relativa al proprio progetto preliminare di modifica della LInFi, scaturito dall’iniziativa parlamentare «Legge sull'infrastruttura finanziaria. Pena nel caso di indicazioni inveritiere o incomplete nelle offerte pubbliche di acquisto» (18.489). Il progetto introduce una nuova disposizione penale concernente la violazione dell’obbligo di pubblicare un prospetto e un annuncio veritieri e completi, eliminando così un'asimmetria nella legislazione in materia di offerte pubbliche e colmando una lacuna nelle disposizioni penali in materia. Con 17 voti contro 7, la Commissione ha adottato in toto il proprio progetto. Una minoranza continua tuttavia ad opporvisi.

No all’indennizzo degli oneri supplementari derivanti dalla peste suina africana

Con 14 voti contro 11, la Commissione propone di respingere la mozione Stark (22.3633) «Peste suina africana. Un pericolo per l'esistenza di macelli e la sicurezza dell'approvvigionamento?», accolta dal Consiglio degli Stati nella scorsa sessione autunnale. Con la mozione in questione si chiede al Consiglio federale di prevedere una soluzione che consenta di indennizzare gli oneri supplementari sostenuti dai macelli, dalle aziende di sezionamento, dalle aziende di trasformazione e dagli stabilimenti di eliminazione a causa delle chiusure ordinate dalle autorità nell'ambito della lotta contro la peste suina africana. La maggioranza della Commissione non ritiene sia equo sostenere finanziariamente un unico settore trascurando settori similmente colpiti come quello lattiero. Non crede inoltre che ciò possa ridurre il rischio di un congestionamento degli altri macelli. Una minoranza è per contro dell’avviso che la peste suina costituisca una grave minaccia per la Svizzera e asserisce che in caso di propagazione di un’epizoozia l’indennizzo tornerebbe a beneficio soprattutto degli animali.

Sì a una maggiore sicurezza dell’approvvigionamento

La Commissione ha esaminato quattro mozioni riguardanti la sicurezza dell’approvvigionamento nell’agricoltura che il Consiglio degli Stati ha accolto nella scorsa sessione autunnale. Giacché nella sessione autunnale il Consiglio nazionale aveva respinto una mozione del Gruppo dell’UDC dal tenore identico (22.3576), con 14 voti contro 11 la Commissione ha respinto la mozione Salzmann (22.3606), che chiede al Consiglio federale di adottare misure che migliorino l’approvvigionamento alimentare.

La mozione Gapany (22.3795) e le mozioni Chiesa (22.3567) e Rieder (22.3610), dall’analogo tenore, mirano invece a differire o annullare le decisioni concernenti le perdite di sostanze nutritive e le superfici per la promozione della biodiversità prese nell’ambito del pacchetto di ordinanze scaturito dall’iniziativa parlamentare «Ridurre il rischio associato all'uso di pesticidi» (19.475). La mozione Chiesa, che chiede di posticipare il progetto che mira a convertire il 3,5 per cento della superficie coltiva in nuove superfici per la biodiversità, è stata respinta con 14 voti contro 11. La mozione Rieder, che prevede di non introdurre affatto tale quota, è stata invece accolta con 13 voti contro 12. Benché sia a favore della biodiversità, la maggioranza della Commissione ritiene che, alla luce del contesto alimentare globale, questa non debba andare a scapito delle superfici coltive. Una minoranza è invece dell’avviso che la quota del 3,5 per cento sia ragionevole, dato che sinora in Svizzera non vi sono stati problemi di approvvigionamento e giacché la sicurezza dell’approvvigionamento non va confusa con il grado di autoapprovvigionamento. Con 15 voti contro 10, la Commissione propone di accogliere anche la mozione Gapany. La maggioranza ritiene che l’obiettivo di ridurre del 20 per cento entro il 2030 le perdite di sostanze nutritive per quanto concerne l’azoto non sia realistico, come emerso anche in sede di consultazione. Una minoranza intende invece mantenere l’obiettivo di riduzione del 20 per cento, così da non mancare in modo ancor più evidente la quota del 30 per cento prevista dagli obiettivi ambientali per l’agricoltura.

Una mozione per più libertà di stampa sui temi concernenti la piazza finanziaria

La Commissione ha esaminato due iniziative parlamentari, l’una presentata dal consigliere nazionale Raphaël Mahaim (22.421) e l’altra dal Gruppo socialista (22.408), con le quali si chiede di rafforzare la libertà di stampa sui temi inerenti alla piazza finanziaria. Pur riconoscendo la necessità di un intervento, la maggioranza della Commissione ha ritenuto che le due iniziative affrontassero il problema da una prospettiva troppo ristretta. Con 13 voti contro 11, ha perciò deciso di presentare una propria mozione (22.4272 - Garantire la libertà dell’informazione riguardo ai temi concernenti la piazza finanziaria), con la quale si incarica il Consiglio federale di vagliare l’opportunità di modificare la legislazione in materia e di presentare se del caso un relativo disegno. La minoranza ha invece respinto la mozione poiché teme che la sfera privata dei clienti delle banche possa essere violata anche nei casi in cui l’indagine giornalistica non sia legittimata da alcun interesse pubblico. A seguito della presentazione della mozione, le due iniziative parlamentari sono state ritirate.

Presieduta dal consigliere nazionale Leo Müller (M-E/LU), la Commissione si è riunita a Berna il 14 e il 15 novembre 2022. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Ueli Maurer.