La CET-S ha discusso della mozione 18.3934 del consigliere agli Stati Isidor Baumann «Contratti collettivi nazionali di lavoro di obbligatorietà generale. Rafforzare il partenariato sociale». Ha anzitutto sentito una rappresentanza della Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica, di GastroSuisse e dell’Unione sindacale svizzera, decidendo poi, con 9 voti contro 3 e 1 astensione, di raccomandare alla Camera di accogliere la mozione. I sostenitori paventano la situazione eterogenea che verrebbe a crearsi se numerosi Cantoni inserissero nel loro diritto salari minimi diversi che prevalgono sui contratti collettivi di lavoro (CCL). La mozione non si oppone ai salari minimi, ma chiede che vengano introdotti soprattutto nei settori in cui non esistono i CCL e nei quali i lavoratori devono quindi essere tutelati. La minoranza reputa invece che se i partner sociali non sono più soddisfatti del CCL possono disdirlo. Non vi è quindi alcun motivo per un primato di principio dei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale. Per questo motivo la minoranza respinge la mozione.
2. La Commissione entra in materia sul cambio di sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa
Dopo aver incaricato l’Amministrazione, nella seduta di agosto, di approfondire una serie di questioni (cfr. handout per l’oggetto 17.400 del 30 agosto 2019, in francese e tedesco), la CET-N ha ripreso l’esame dell’oggetto, decidendo di entrare in materia con 10 voti contro 3. Una minoranza chiede di non entrare in materia, ritenendo che le soluzioni proposte non siano più convincenti del sistema attuale. La Commissione ha successivamente rinviato la deliberazione di dettaglio poiché – consapevole di compiere una scelta inusuale – vuole dapprima chiedere al Consiglio federale, mediante parere, se ritiene appropriato un cambio di sistema e, se del caso, come si prefigura un pacchetto di misure equilibrate. La CET-N continuerà presumibilmente l’esame dell’oggetto nel marzo 2020.
3. Prassi penale dell’AFD: la CET-S esorta il Consiglio federale ad agire
La Commissione raccomanda all’unanimità di accogliere la mozione 17.3376, che chiede al Consiglio federale di modificare la legge sulle dogane (LD) in modo tale che l’Amministrazione federale delle dogane (AFD) allenti nei confronti dei dichiaranti l'attuale prassi penale. Il Consiglio federale riconosce il problema sollevato dalla mozione e assicura che ne terrà conto nella revisione totale della LD attualmente in corso. Poiché considera che l'attuale prassi penale dell’AFD rappresenta un problema reale per l’economia, la CET-S insiste sull’urgenza di rispondere alla mozione e si aspetta che il Consiglio federale trovi una soluzione prima dell’entrata in vigore della LD riveduta.
4. Progetto «Economia digitale»dell’OCSE
La Commissione è inoltre stata informata dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) sui recenti sviluppi in materia di fiscalità internazionale. La discussione si è focalizzata in particolare sul progetto di economia digitale dell’OCSE, che per la Svizzera cela un enorme potenziale di perdite fiscali. La Commissione continuerà quindi a seguire da vicino gli ulteriori sviluppi di questo progetto nella nuova legislatura.
Presieduta dal consigliere agli StatiPirmin Bischof (PPD, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 14 novembre 2019. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Guy Parmelin.