Riunitasi il 16 febbraio 2017, la CSEC-N ha discusso della necessità di rafforzare in Svizzera l'insegnamento dell'informatica e della cultura digitale già a partire dalla scuola elementare. Ha sentito i responsabili della Conferenza dei direttori della pubblica educazione della Svizzera tedesca (Deutschschweizer Erziehungsdirektoren-Konferenz; EDK) e della Conferenza intercantonale dell’istruzione pubblica della Svizzera romanda e del Ticino (CIIP), le associazioni mantello dei docenti nonché i rappresentanti della Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie (swissuniversities) e dell'organizzazione mantello delle associazioni e organizzazioni svizzere nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT Switzerland). Erano tutti unanimi nel ritenere che questo tipo di insegnamento debba essere potenziato e hanno espresso soddisfazione per gli sforzi di numerosi Cantoni in questa direzione. La Commissione ha tuttavia constatato notevoli differenze fra le regioni, in particolare fra il «Lehrplan 21» e il «Plan d’études romands». Pur non mettendo in discussione la competenza dei Cantoni nell'insegnamento elementare, la maggioranza della Commissione chiede loro però di armonizzare i loro programmi, estendendo in particolare gli obiettivi del «Lehrplan 21» a tutta la Svizzera. La Commissione esaminerà in una delle sue prossime sedute le modalità per sviluppare e per promuovere una base comune per l’insegnamento dell'informatica e della cultura digitale.

​16.082 n Legge sul numero d’identificazione delle imprese (LIDI)

La Commissione sostiene il progetto che consente all'Ufficio federale di statistica di emettere un numero d'identificazione unico e standardizzato a livello internazionale, il Legal Entity Identifier (LEI), per le società attive nel settore finanziario. Questa misura, che rimane vincolata a una richiesta esplicita da parte delle società e che dovrebbe interessare almeno 5000 imprese, permetterà di migliorare la qualità dei dati finanziari. Inoltre, permetterà di facilitare la valutazione dei rischi sistemici connessi alle transazioni finanziarie. Il campo d'applicazione del LEI è definito nella legge sull'infrastruttura finanziaria e nella relativa ordinanza.

La Commissione propone all'unanimità di adottare questa revisione della legge federale sul numero d'identificazione delle imprese. Benché questa revisione non comporti un aumento degli effettivi e delle spese della Confederazione, la maggioranza propone di precisare l'assunzione dei costi.

Indice nazionale dei prezzi al consumo ancora senza i premi dell'assicurazione malattie (16.469 n Iv. Pa. Gysi)

Con 15 voti contro 8 e 1 astensione la CSEC-N ha proposto di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 16.469 Gysi I costi dei premi dell’assicurazione malattie devono figurare nell’Indice nazionale dei prezzi al consumo. L’iniziativa chiede che l’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) sia completato mediante uno strumento che illustri nel settore sanitario i costi dei premi dell’assicurazione malattie.

Questa richiesta è stata motivata dall’aumento annuo dei premi per pagare i quali molte economie domestiche devono riservare una parte consistente del loro reddito disponibile. I premi potrebbero quindi essere considerati come un elemento del rincaro, anche se attualmente non fanno parte dell’IPC. Una lacuna che secondo l’iniziativista e una minoranza della Commissione appare problematica, dato che l’IPC sta alla base anche di negoziati salariali, allestimenti di preventivi e pianificazioni finanziarie.

La maggioranza della Commissione fa rilevare invece che i premi di cassa malati non sono da considerare come spese per i consumi privati, ma come costi sociali e di riversamenti, che ritornano alle economie private sotto forma di prestazioni assicurative. Se i premi fossero considerati nell’IPC, quest’ultimo contraddirebbe lo scopo dichiarato di misurare il rincaro come evoluzione dei prezzi in senso stretto. Un modulo supplementare che, a complemento dell’indice nazionale, rileva l’evoluzione dei premi di cassa malati esiste peraltro già nella forma dell’indice svizzero dei premi dell’assicurazione malattie (IPAM).

La composizione del Consiglio delle scuole universitarie non si tocca (16.462 n Iv. Pa. Eymann)

L'iniziativa 16.462 n Iv.Pa. Eymann. Nel Consiglio delle scuole universitarie devono essere rappresentati tutti i principali enti responsabili delle scuole universitarie chiede un adeguamento dell'articolo 12 della legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU). La LPSU ha come obiettivo di garantire, per il tramite di organi comuni a Confederazione e Cantoni, il coordinamento, la qualità e la competitività del settore universitario svizzero. A tale proposito la Conferenza svizzera delle scuole universitarie è l'organo supremo in materia di politica universitaria e si riunisce in veste di Assemblea plenaria o di Consiglio delle scuole universitarie. Quest'ultimo è fra l'altro competente per l'emanazione di prescrizioni sui livelli di studio e sui passaggi da un livello all’altro, sulla mobilità o sull'accreditamento. L'iniziativa chiede ora che nella LPSU venga sancito che i Governi dei principali enti responsabili delle scuole universitarie siano rappresentati nel Consiglio delle scuole universitarie. La Commissione vuole però lasciare ancora ai Cantoni il diritto di designare mediante un Concordato sulle scuole universitarie i propri 14 rappresentanti nel Consiglio delle scuole universitarie. Con 17 voti contro 5 e 2 astensioni propone pertanto alla propria Camera di non dare seguito all'iniziativa parlamentare. Una minoranza propone invece di darle seguito al fine di considerare, in un primo tempo, una modifica della LPSU che scardini il rigido disciplinamento della rappresentanza dei Cantoni e permetta eventuali futuri sviluppi del settore universitario.

Dichiarazione della carne Halal (15.499 n Iv. Pa. Buttet)

La Commissione ha inoltre proceduto all’appianamento delle divergenze in occasione dell’esame preliminare dell’iniziativa parlamentare Buttet 15.499 n Importazione di carne Halal proveniente da macellazione senza stordimento. Con 13 voti contro 5 e 3 astensioni la CSEC-N mantiene la propria decisione del giugno dello scorso anno, di proporre cioè alla propria Camera di dare seguito all’iniziativa.

L’iniziativa chiede che in tutte le fasi della vendita sia resa obbligatoria una dichiarazione per la carne importata di animali macellati all’estero senza prima essere stati storditi. In Svizzera questo tipo di macellazione rituale è vietata. Secondo l’attuale normativa la carne interessata dalla macellazione rituale deve essere designata come tale soltanto nella prima fase della vendita. La maggioranza della Commissione ritiene tuttavia che un obbligo di dichiarazione debba valere anche nelle successive fasi di vendita, come nei negozi o in ristoranti, fino ai consumatori finali. Vede inoltre la necessità d’intervenire in merito alle disposizioni concernenti l’importazione e lo sdoganamento della carne Halal e Kosher.

Una minoranza respinge l’iniziativa, poiché ritiene che sia problematico focalizzare l'attenzione unicamente sulla carne Halal. È infine dell’opinione che anche per quanto riguarda i contingenti doganali interessati non siano necessarie altre disposizioni.

15 milioni supplementari a favore del ricambio nello sport di prestazione

Con 15 voti contro 5 e 4 astensioni la Commissione ha deciso di proporre di inserire nel preventivo 2018 e nei piani finanziari degli anni successivi ulteriori 15 milioni di franchi a favore del ricambio nello sport di prestazione.A tal fine ha presentato una mozione 17.3014 s Mo. CSEC-N. Mezzi supplementari nel piano d’azione concernente la «Panoramica per la promozione dello sport» a favore dello sport giovanile di competizione e dello sport di prestazione. A causa della difficile situazione finanziaria in cui versa lo sport di prestazione per quanto riguarda il settore della formazione degli allenatori, la Commissione ritiene necessarie ulteriori risorse per promuovere il ricambio. La mozione ha lo stesso tenore di quella della Commissione omologa (17.3003). Fatta salva l'approvazione dell'Ufficio del Consiglio nazionale, le due mozioni potranno così essere trattate contemporaneamente in entrambe le Camere durante la prossima sessione primaverile e, in caso di accettazione, essere considerate immediatamente dopo la sessione nell'attuale pianificazione del preventivo. La mozione è stata presentata nel quadro della discussione sul rapporto «Piano d'azione per la promozione dello sport da parte della Confederazione».

Presieduta dal consigliere nazionale Felix Müri (UDC, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 16 e il 17 febbraio 2017. A parte della seduta era presente il vicepresidente del Consiglio federale Alain Berset e il consigliere federale Guy Parmelin.