La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha esaminato il disegno del Consiglio federale concernente la modifica della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia (16.055 s). Con 13 voti contro 11 ha deciso di accogliere il disegno e di concedere così aiuti finanziari nell’ordine di 100 milioni di franchi. Una minoranza propone di non entrare in materia sul disegno.

Il disegno del Consiglio federale mira a integrare nella legge due nuovi strumenti di promozione: si tratta di sostenere finanziariamente, da un lato, quei Cantoni che a loro volta aumentano i sussidi per la custodia di bambini complementare alla famiglia e moderano le tariffe dell’offerta di servizi per la custodia di bambini e, dall’altro, i progetti che puntano ad adeguare maggiormente l’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia ai bisogni dei genitori. Per i due nuovi tipi di aiuti finanziari e per l’attuazione vanno messi a disposizione per cinque anni 100 milioni di franchi.

La maggioranza della Commissione accoglie favorevolmente il disegno e sottolinea l’importanza degli sgravi finanziari a lungo termine per i genitori. È da prevedere che moderando le tariffe dell’offerta di servizi per la custodia di bambini si aumenti l’attività lucrativa dei genitori. Inoltre, in questo modo Cantoni e Comuni fruirebbero di introiti fiscali supplementari. Una minoranza propone di non entrare in materia sul disegno segnalando che la custodia di bambini complementare alla famiglia è un compito cantonale e comunale. Visti gli attuali programmi di risparmio, la Confederazione non può proprio permettersi di sostenere i Cantoni in un siffatto settore.

I nuovi strumenti di promozione sono stati al centro del dibattito. Per il sostegno finanziario dei Cantoni sono previsti complessivamente 82,5 milioni di franchi, con gli aiuti finanziari che però verranno concessi soltanto nei primi tre anni di aumento dei sussidi. Dopo aver tematizzato varie proposte la Commissione ha deciso di seguire il Consiglio federale e il Consiglio degli Stati sostenendo quindi che nel primo anno tali aiuti comprendano il 65 per cento, nel secondo il 35 e nel terzo il 10 per cento dell’aumento dei sussidi. Quanto ai progetti volti ad adeguare maggiormente l’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia vanno sostenuti con 14,3 milioni al massimo, con la Confederazione che si accollerebbe al massimo la metà dei costi dei rispettivi progetti.

Una proposta di minoranza di ridurre da 96,8 a 50 milioni la somma degli aiuti finanziari è stata respinta con 12 voti contro 11.

Un’ulteriore minoranza vorrebbe che a ogni domanda di aiuti finanziari per l’aumento dei sussidi e per il sostegno a progetti si debba provare che cosa è stato fatto per procurare altri mezzi. La Commissione ha respinto questa proposta con 13 voti contro 11.

L’oggetto verrà probabilmente trattato in Consiglio nazionale durante la sessione speciale.

15.420 n Iv. Pa. Gruppo BD. Accordare finanziamenti iniziali alle scuole a orario continuato per migliorare la conciliabilità tra vita familiare e vita professionale, privilegiando i modelli adeguati alle realtà regionali, anche per quanto concerne le ferie scolastiche

La Commissione ha esaminato per la seconda volta un’iniziativa del PBD che chiede di accordare finanziamenti iniziali alle scuole a orario continuato. Essa si discosta dalla sua decisione del 2015 e propone alla sua Camera con 11 voti contro 8 di non dare seguito all’iniziativa. La maggioranza ritiene che, con il programma d’incentivazione lanciato nel 2003 e con scadenza 2019, la Confederazione si è già impegnata molto per la creazione di posti di custodia complementare alla famiglia. Reputa che non vi sia una necessità d’intervento. Una minoranza propone di dare seguito all’iniziativa parlamentare.

Modifica della legge sull’ingegneria genetica (16.056 n) - divergenze

Concluso l’esame della modifica della legge sull’ingegneria genetica da parte delle due Camere, la CSEC-N si è occupata delle tre divergenze rimanenti.

Attualmente nell’ambito della ricerca non possono essere immessi nell’ambiente a titolo sperimentale organismi geneticamente modificati (OGM) se contengono geni di resistenza agli antibiotici inseriti mediante tecniche di ingegneria genetica. Con 15 voti contro 6, la Commissione rimane fedele alla sua proposta di continuare a mantenere questo divieto. La maggioranza reputa non sufficientemente chiari i possibili rischi per l’ambiente derivanti da tali esperimenti. Argomenta inoltre che i risultati della ricerca non possono essere applicati poiché permane il divieto di usare OGM nell’agricoltura. Come già il Consiglio degli Stati, una minoranza propone invece di abrogare questo articolo, poiché vorrebbe semplificare la ricerca fondamentale in questo settore.

Per quanto riguarda le altre due divergenze, la maggioranza della Commissione aderisce invece alle posizioni del Consiglio degli Stati. Da un lato, con 13 voti contro 10 propone di approvare un disciplinamento concernente l’introduzione di un monitoraggio ambientale sui possibili effetti degli OGM. Ritiene importante che possano essere monitorate possibili contaminazioni causate da organismi geneticamente modificati, ad esempio connesse al trasporto. Una minoranza propone di attenersi alla decisione del Consiglio nazionale e di stralciare le disposizioni, non reputando necessario un monitoraggio ambientale visto che entrambe le Camere si sono pronunciate contro la coesistenza tra OGM e non OGM.
D’altro canto, con 12 voti contro 11, la Commissione propone di approvare la concretizzazione dei provvedimenti amministrativi in caso di violazione della legge sull’ingegneria genetica. La maggioranza della Commissione vorrebbe così fare in modo che i provvedimenti amministrativi in caso di violazione della legge siano disciplinati più chiaramente. Una minoranza ritiene che le disposizioni penali in vigore siano sufficienti e propone perciò di mantenere la proposta iniziale e di rinunciare al pertinente articolo.

L’oggetto verrà probabilmente trattato in Consiglio nazionale durante la sessione speciale di maggio

Iniziativa del Cantone di Berna concernente una proroga della moratoria in materia di ingegneria genetica

La Commissione ha inoltre esaminato l’iniziativa del Cantone di Berna (16.303 s Iv. Ct. BE. Proroga della moratoria in materia di ingegneria genetica) che chiede di prorogare fino al 2021 la moratoria sull’utilizzazione di organismi geneticamente modificati nell’agricoltura svizzera. A suo avviso la richiesta è già stata soddisfatta, poiché è identica a quella dell’oggetto 16.056 n Legge sull’ingegneria genetica. La Commissione propone pertanto all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa.

Petizione della Sessione dei giovani «Via libera al futuro»

Una petizione della Sessione dei giovani 2016 (16.2017 n Via libera al futuro) chiede che la Confederazione adotti una disposizione di principio che incarichi swissuniversitiesdi adeguare gli orari delle lezioni a livello terziario in modo da ridurre il numero di pendolari che circolano nelle ore di punta.

Pur condividendo il principio alla base della richiesta formulata dagli autori della petizione, la Commissione ricorda che la Confederazione non ha alcuna competenza in materia di gestione degli orari delle lezioni. Ha deciso di comunicare a swissuniversities il suos sostegno alla misura auspicata. Con 18 voti contro 0 e 3 astensioni, la Commissione propone alla sua Camera di non dare seguito alla petizione.

Indagine conoscitiva sul presente e sul futuro di Erasmus+

Poiché i negoziati per l’adesione a pieno titolo sono stati sospesi, la Svizzera partecipa al programma Erasmus+ oramai soltanto con lo statuto di Paese terzo. Il Consiglio federale ha quindi adottato una soluzione transitoria valida fino a fine 2017. Per quanto concerne il periodo 2018-2020, è stato reso noto che la Confederazione non persegue l’obiettivo di una partecipazione a pieno titolo a Erasmus+. Considerati questi sviluppi, la Commissione ha deciso di fare il punto della situazione con il segretario di Stato responsabile nonché con i rappresentati di swissuniversities, dell’Unione Svizzera degli Universitari (USU), della Federazione svizzera delle associazioni giovanili (FSAG), dell’associazione Formazione professionale svizzera (FPS) e dell’agenzia Movetia. La discussione ha avuto luogo in vista dell’annunciato messaggio del Consiglio federale concernente la promozione della mobilità internazionale nella formazione per gli anni 2018–2020.

Presieduta dal consigliere nazionale Felix Müri (UDC, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 23 e 24 marzo 2017. A parte della seduta era presente il vicepresidente del Consiglio federale Alain Berset.