Nella seduta del 28 maggio la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N), su riserva delle decisioni del Consiglio degli Stati, ha esaminato le modifiche della legge COVID-19 (21.033) chieste dal Consiglio federale per prorogare sino a fine 2021 la durata del versamento dell’indennità di perdita di guadagno e abolire il limite massimo per i contributi a fondo perso versati a favore dello sport di squadra. In un’ampia discussione sono stati affrontati anche altri temi nel settore della cultura, della salute e del mercato del lavoro. Nella votazione sul complesso la Commissione si è espressa con 17 voti favorevoli, nessun contrario e 5 astensioni a favore della modifica di legge.

La CSEC-N ritiene che si debba evitare una brusca interruzione di parte del dispositivo di aiuti e, di conseguenza, si è espressa senza voti contrari a favore delle modifiche della legge COVID-19 proposte dal Consiglio federale. La Commissione ha ricevuto da rappresentanti dell’Amministrazione abbondanti informazioni sulla situazione attuale.

Contrariamente alla sua omologa del Consiglio degli Stati, la CSEC-N ha respinto con 12 voti contro 10 e 2 astensioni la proposta di far dipendere per legge la revoca delle limitazioni della capacità dal progresso della campagna vaccinale. Secondo la Commissione la legge non dovrebbe contenere nessuna data o criterio preciso per la revoca delle misure sanitarie.

Con 11 voti contro 11, 2 astensioni e il voto decisivo del vicepresidente, la Commissione ha respinto anche l’articolo 6b, che era stato introdotto dalla sua omologa del Consiglio degli Stati. Questo nuovo articolo prevedeva che le limitazioni generali dell’accesso non venissero applicate alle persone in grado di presentare la prova di essere vaccinate, risultate negative al test o guarite dal COVID-19. La Commissione è del parere che non sia opportuno iscrivere nella legge tappe di riapertura specifiche. Dato che non è possibile stimare in che modo la situazione epidemiologica si svilupperà, non va esclusa per legge la possibilità di un futuro inasprimento delle misure. Una minoranza sostiene che l’articolo di legge proposto continua a garantire un grande margine di manovra.

Con 14 voti contro 8 e 1 astensione la Commissione propone alla propria Camera di prorogare sino al 30 aprile 2022 le misure nel settore culturale, in modo da aiutare gli operatori culturali a uscire dalla crisi pandemica.

Con 20 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astensioni la Commissione ha anche chiesto una modifica delle disposizioni riguardanti i contributi a fondo perso versati ai club di livello professionistico e semiprofessionistico. Il nuovo tenore precisa che i club che non rispettano le condizioni relative alla massa salariale devono rimborsare i contributi che superano il 50 per cento dei proventi persi sui biglietti d’entrata.

Con 13 voti contro 11 la Commissione ha respinto la possibilità, prevista nell’articolo 17, di prorogare sino a fine 2021 l’ottenimento di indennità supplementari nell’assicurazione contro la disoccupazione. Ha inoltre accolto una proposta indirizzatale dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale. Con 19 voti contro 3 e 2 astensioni si è detta favorevole a prorogare sino a fine 2021 la validità delle disposizioni concernenti le indennità per lavoro ridotto per i redditi modesti (art. 17a). La Commissione ha fatto notare che sono le persone con reddito modesto ad essere maggiormente colpite dalla crisi pandemica e che interrompere troppo presto queste misure avrebbe pesanti conseguenze per le persone interessate.

La Commissione ha adottato inoltre due lettere all’attenzione del Consiglio federale: nella prima (16 voti contro 5 e 2 astensioni) richiama la sua attenzione sulla precaria situazione finanziaria degli studenti e delle persone in formazione, mentre nella seconda (15 voti contro 7 e 1 astensione) gli chiede di tenere adeguatamente conto del settore della cultura nella strategia di transizione.

Nel settore della politica sanitaria la Commissione ha discusso e respinto una serie di proposte. Diverse minoranze chiedono fra l’altro di revocare l’obbligo della mascherina, di interrompere il mandato della task force Swiss National COVID-19, di revocare l’obbligo del telelavoro nonché di non discriminare coloro che non sono vaccinati. Altre minoranze chiedono che l’uso del certificato COVID venga limitato ai viaggi internazionali, ai grandi eventi e alle discoteche e che gli eventi a cui possono accedere soltanto le persone vaccinate, guarite o risultate negative al test si astengano da ulteriori misure.

 

Promozione della ricerca e dell’innovazione (21.026): la CSEC-N accoglie il disegno di revisione della legge

Dopo avere organizzato un’audizione e avere deciso l’entrata in materia durante la precedente seduta, la Commissione ha esaminato la revisione della legge federale sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (21.026). La Commissione si è espressa a favore delle modifiche proposte dal Consiglio federale e ha accolto il disegno all’unanimità.

La Commissione approva l’introduzione di un’eccezione al limite delle riserve del sussidio federale versato per l’anno in questione. L’eccezione prevede che il Consiglio federale possa, per un periodo limitato, autorizzare deroghe se questa misura è giustificata dagli oneri precedenti. Con 23 voti contro 1 propone tuttavia di aumentare il limite dal 10 al 15 per cento.

Una proposta volta a esentare dall’imposta i sussidi concessi ai giovani ricercatori sotto forma di borse di studio è stata accolta con 14 voti contro 6 e 5 astensioni. Una minoranza è contraria a questa proposta.

Tra i criteri d’attribuzione dei sussidi ai progetti la Commissione propone con 16 voti contro 8 di sostenere una maggiore flessibilità per quanto riguarda il contributo del beneficiario, il quale sarà chiamato a partecipare nella misura del 30–50 per cento. Una minoranza è contraria a questa proposta.

L’esame in Consiglio di questa revisione è previsto per la sessione estiva.

 

Dichiarazione dei prodotti ottenuti mediante metodi vietati

Con 20 voti contro 3 e 1 astensione la Commissione si è chiaramente espressa a favore dell’adozione della mozione 20.4267 depositata dalla sua omologa del Consiglio degli Stati. I consumatori devono secondo lei poter fare una scelta consapevole del prodotto da acquistare. Dato che solitamente i metodi con cui vengono ottenuti i prodotti stranieri non sono noti, la CSEC-N è favorevole a introdurre un obbligo di dichiarazione per i prodotti ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera. Propende per una soluzione pragmatica, facilmente applicabile da parte degli importatori e chiaramente comprensibile per i consumatori.

 

La Commissione chiede di rinviare l’introduzione della riforma della formazione commerciale di base

La Commissione si è occupata della revisione totale dell’ordinanza sulla formazione professionale di base Impiegata di commercio / Impiegato di commercio. All’unanimità ha deciso di accogliere una mozione (21.3608) di identico tenore a quella depositata dalla sua omologa del Consiglio degli Stati (21.3605). La mozione chiede di rinviare di un anno, all’anno scolastico 2023/2024, la prevista introduzione della riforma. Questo calendario permetterà di chiarire attentamente gli aspetti riguardanti le lingue straniere e la maturità professionale oltre che di organizzare al meglio la preparazione e la formazione dei docenti.

 

Trasformazione digitale: postulato per valutare l’efficienza energetica dei data center

Nell’ambito di una discussione sulla digitalizzazione la Commissione ha trattato la questione della sostenibilità nella trasformazione digitale. La maggioranza della Commissione ha deciso, con 12 voti contro 10 e un’astensione, di presentare al Consiglio federale un postulato (21.3606) affinché valuti l’efficienza energetica dei data center e le opportunità di approvvigionamento e di funzionamento di tali centri basate sulle energie rinnovabili. Una minoranza è contraria al postulato. La Commissione si è anche informata sulla Strategia «Svizzera digitale» e sul rapporto «Strategia di politica estera digitale 2021–2024».

 

Audizioni e discussione in merito alla moratoria sull’ingegneria genetica

La moratoria sull’ingegneria genetica giunge a scadenza alla fine di quest’anno. La Commissione ha quindi tenuto audizioni al riguardo e ha svolto le prime discussioni. Ha invitato rappresentanti delle scienze naturali, della ricerca sui rischi ambientali e delle scienze giuridiche e ha inoltre sentito la Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano. La Commissione ha invitato l'Associazione svizzera dei contadini, le organizzazioni di protezione dei consumatori e il dettagliante Migros a esprimersi a nome dei vari anelli della catena di creazione del valore dei generi alimentari e ha infine consultato anche l’Alleanza svizzera per un’agricoltura senza ingegneria genetica. La Commissione ha posto domande critiche alle varie organizzazioni invitate e ha ottenuto informazioni in particolare per quanto riguarda la proroga della moratoria e la sua applicazione ai nuovi metodi d’ingegneria genetica (gene editing / CRISPR). Proseguirà questa discussione durante il prossimo trimestre.

Presieduta dal consigliere nazionale Fabien Fivaz (PES, NE), la Commissione si è riunita a Berna il 27 e 28 maggio 2021.