La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale si è pronunciata a favore di un controprogetto indiretto all’iniziativa sugli asili nido, andando oltre il modello del Consiglio degli Stati. La Commissione sostiene gli accordi di programma e propone in particolare di creare nuovi ambiti di finanziamento e di aumentare le risorse finanziarie.

Come la sua omologa del Consiglio degli Stati, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha deciso di presentare l’iniziativa parlamentare 21.403 quale controprogetto indiretto all’iniziativa popolare 24.058 «Per una custodia di bambini complementare alla famiglia che sia di qualità e a prezzi abbordabili per tutti (Iniziativa sugli asili nido)». Questo controprogetto indiretto si basa sul modello di finanziamento proposto dal Consiglio degli Stati, a sua volta fondato sulla legge sugli assegni familiari. In molti punti la CSEC-N propone tuttavia modifiche sostanziali.

Con 16 voti contro 9 la Commissione decide di reintrodurre gli accordi di programma che erano stati respinti in occasione della votazione nel Consiglio degli Stati con il voto decisivo del presidente. Oltre ai tre ambiti di promozione proposti dalla CSEC-S – ovvero l’ampliamento dell’offerta di custodia per bambini e per bambini disabili nonché l’ulteriore sviluppo della politica in materia di prima infanzia – la CSEC-N ha deciso, con 14 voti contro 11, di introdurre anche misure per migliorare la qualità pedagogica e organizzativa delle offerte. La Commissione è inoltre favorevole all’integrazione negli accordi di programma di misure volte a migliorare la conciliabilità tra vita familiare e professionale. Per questi accordi di programma, con 14 voti contro 11, la Commissione richiede un contributo federale di al massimo 200 milioni di franchi per i primi quattro anni dopo l’entrata in vigore della legge.

La CSEC-N propone inoltre con 17 voti contro 8 di rinunciare a vincolare gli assegni di custodia alla custodia istituzionale in una lingua nazionale. Secondo una maggioranza della Commissione, per i bambini disabili l’assegno deve inoltre poter essere versati fino al triplo del suo importo, sempre che ciò sia giustificato da un effettivo maggior costo.

Con 10 voti contro 14, la Commissione respinge la proposta di vincolare l’assegno di custodia a un grado d’occupazione minimo. Nonostante condivida il principio di fondo, la maggioranza ha evidenziato la complessità dell’attuazione e la difficoltà di un controllo, che peraltro erano già state sollevate nel dibattito nel Consiglio degli Stati. Anche il modello di finanziamento basato esclusivamente su contributi della Confederazione, dei Cantoni e dei datori di lavoro è stato respinto (8 voti contro 17). Questa proposta e una ventina di altre proposte di minoranza saranno trattate in Consiglio nazionale nella sessione speciale 2025.

La CSEC-N si allinea al Consiglio degli Stati per quanto riguarda l’introduzione di un deposito legale digitale

La Commissione del Consiglio nazionale ha discusso la proposta del Consiglio degli Stati relativa all’introduzione di un deposito legale digitale per la Biblioteca nazionale (disegno 3 del messaggio 24.027). Il disegno adottato in marzo prevede che la consultazione delle opere sia possibile soltanto sul posto presso la Biblioteca nazionale, a meno che l’identità degli utenti sia stata debitamente verificata. Inoltre è prevista una prestazione forfettaria versata a una società di gestione dei diritti d’autore e che sarà utilizzata per progetti a favore degli operatori culturali. Con 21 voti contro 3 la Commissione ha preferito la decisione del Consiglio degli Stati a quella iniziale del Consiglio federale. Una minoranza propone di ritornare alla versione proposta dal Consiglio federale. La Commissione ha respinto con 14 voti contro 10 una proposta, sostenuta da una minoranza, intesa a rendere facoltativa la prestazione versata alla società di gestione dei diritti.

Revisione della legge sui disabili (25.020)

La revisione parziale della LDis intende ridurre le disparità di trattamento cui sono confrontate le persone disabili in due ambiti fondamentali della vita quotidiana: il mercato del lavoro e l’accesso alle prestazioni. Essa prevede anche il riconoscimento giuridico delle lingue dei segni svizzere (tedesco, francese e italiano), come pure la promozione della loro utilizzazione e delle loro espressioni culturali allo scopo di rafforzare la parità di trattamento delle persone sorde o audiolese. La Commissione ha svolto un’audizione a cui hanno partecipato numerose personalità e organizzazioni impegnate nel settore della socialità e della disabilità.

L’audizione è iniziata con l’intervento di Mathias Reynard, consigliere di Stato del Cantone del Vallese e presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), accompagnato da Gaby Szöllösy, segretaria generale. Sono stati inoltre sentiti il professor Markus Schefer e rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Inclusion Handicap, Agile, Unione svizzera degli imprenditori e Federazione svizzera dei sordi (SGB-FSS).

Al termine di questo scambio la Commissione ha deciso, senza voti contrari, di entrare in materia sul disegno. L’esame di dettaglio verrà effettuato nel corso delle prossime sedute.

La Commissione segue con attenzione l’avanzamento della riorganizzazione del settore dei PF

La Commissione è stata informata sullo stato di avanzamento della riorganizzazione in corso nel settore dei PF. Lo scopo è di adattare l’organizzazione, la struttura e la governance alle sfide emergenti alle quali è confrontata la Svizzera. Di fronte alla rapidità con cui si manifestano le nuove sfide – quali il cambiamento climatico, la transizione energetica, l’intelligenza artificiale o ancora la cibersicurezza – si rivelano indispensabili un approccio interdisciplinare e una collaborazione stretta tra i diversi attori. In un contesto di crescente instabilità geopolitica, una cooperazione di questo tipo è viepiù cruciale per rafforzare la resilienza e la sicurezza delle infrastrutture nazionali.

Il settore dei PF intende organizzarsi in modo più agile e flessibile per rispondere più efficacemente a queste sfide. L’obiettivo della riorganizzazione è di rafforzare il coordinamento strategico e la cooperazione tra le istituzioni, meglio sfruttare le sinergie esistenti e ridurre gli ostacoli amministrativi.

Gli scambi su questo processo di riorganizzazione hanno riunito il capo del dipartimento competente, la presidenza del Consiglio dei PF e i direttori di numerosi istituti del settore. La Commissione esprime soddisfazione per il lavoro svolto finora e continuerà a seguire con attenzione gli sviluppi di questa riorganizzazione.

Sottocommissione per la ricerca 3R

La CSEC-N ha deciso, con 13 voti contro 12, d’istituire una sottocommissione incaricata di elaborare un progetto inteso ad attuare l’iniziativa parlamentare 21.426. Più risorse e incentivi a favore della ricerca 3R per accelerare lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale.

Presieduta dalla consigliera nazionale Simone de Montmollin (RL/GE), la Commissione si è riunita a Berna il 27 e 28 marzo 2025. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del DFI, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR.