La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha esaminato il disegno del Consiglio federale inteso a modificare la legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia (16.055 s). I Cantoni saranno sostenuti per 5 anni con 82,5 milioni di franchi, mentre l’importo per i progetti che consentono di meglio conciliare l’offerta di custodia dei figli complementare alla famiglia con le esigenze dei genitori ammonterà al massimo a 14,3 milioni. La Commissione si allinea sostanzialmente al disegno del Consiglio federale. Una minoranza desidera invece limitare gli aiuti finanziari ad un totale di 50 milioni.

​La Commissione ha dovuto condurre la deliberazione di dettaglio all’attenzione del Consiglio degli Stati, perché nella scorsa sessione invernale, contrariamente alla proposta iniziale della CSEC-S, il Consiglio degli Stati era entrato in materia su questo oggetto e l’aveva rinviato alla CSEC per un nuovo esame. Essa conferma il suo intento di migliorare la conciliabilità fra famiglia e lavoro in sintonia con l’iniziativa sul personale qualificato, ma rimane divisa nel valutare se il disegno contribuirà effettivamente a sgravare finanziariamente sul lungo periodo i genitori e se in tal modo questi ultimi potranno effettivamente aumentare l’attività professionale rispettivamente se sarà veramente possibile migliorare la conciliabilità fra lavoro e famiglia. Con l’accettazione della legge nella votazione sul complesso la maggioranza segnala di voler assecondare il desiderio del Consiglio di stanziare nuovi aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia.

Una minoranza vuole precludere una eventuale ulteriore proroga della legge (art. 10 cpv. 6 della legge federale). Essa ritiene che occorra fissare una scadenza definitiva per il sostegno ai Cantoni concesso dal 2003. Un’altra minoranza desidera limitare gli aiuti finanziari a 50 milioni di franchi (art. 1 cpv. 1 del decreto sugli aiuti finanziari).

Una base legale per la riscossione dei contributi per corsi interaziendali: la commissione propone di accogliere una mozione

La Commissione chiede alla propria Camera di accogliere la mozione del consigliere nazionale Schilliger volta a creare una base legale per la riscossione di contributi per corsi interaziendali (14.3558 n). Questa decisione è stata presa con 7 voti contro 2 e 2 astensioni. Ispiratasi alla problematica dei contributi ai costi dei corsi interaziendali, la mozione chiede di legittimare un’associazione professionale che svolge corsi interaziendali a riscuotere dalle aziende, le cui persone in formazione seguono i corsi summenzionati, contributi per il loro svolgimento. In questo contesto le associazioni sono infatti confrontate con aziende che si rifiutano di pagare i contributi. La mozione intende introdurre una base legale che conferisca alle associazioni professionali la competenza di emanare una decisione in tale materia (art. 21 dell’ordinanza sulla formazione professionale). In tal modo le associazioni possono riscuotere direttamente dalle aziende il contributo ai costi. Una minoranza della commissione propone di respingerla.

Adeguamento delle prescrizioni per un’etichettatura sugli alimenti che specifichi l’assenza di OGM

La Commissione chiede alla propria Camera con 9 voti contro 0 e 2 astensioni di accogliere la mozione Bourgeois «Regole appropriate per l'etichettatura "senza OGM/senza ingegneria genetica"» (15.4114 n). La mozione chiede un adeguamento del diritto vigente in modo che le derrate alimentari che sono prodotte senza organismi geneticamente modificati (OGM) siano contrassegnate anche in Svizzera analogamente a quanto avviene nei Paesi limitrofi.
Sebbene nell’agricoltura svizzera si rinunci pressoché su tutto il nostro territorio all’impiego dell’ingegneria genetica, l’attuale quadro normativo consente un’etichettatura «senza OGM» solo a condizioni relativamente rigorose. Diversamente da quanto succede in numerosi Paesi confinanti, l’impiego di vitamine fabbricate con OGM nei prodotti animali vieta ad esempio un simile label. D’altro canto, per le derrate alimentari estere importate non occorre dichiarare l’impiego di foraggi prodotti con vegetali geneticamente modificati, mentre allo stesso modo molti prodotti svizzeri per i quali sono stati impiegati foraggi esenti da OGM non possono essere contrassegnati in modo corrispondente.

La Commissione ritiene che l’attuale situazione costituisca uno svantaggio concorrenziale per l’agricoltura svizzera e sia troppo poco trasparente nei confronti dei consumatori. Essa propone pertanto di accogliere la mozione.

Iniziativa cantonale del Canton Berna per una proroga della moratoria in materia di ingegneria genetica

L’iniziativa (16.303 s BE. Proroga della moratoria in materia di ingegneria genetica) chiede la proroga della moratoria per l’ingegneria genetica sino alla fine del 2021. La Commissione propone, senza controproposta, di non dare seguito all’iniziativa. La maggioranza fa notare che la richiesta del Cantone di Berna è già contenuta nell’oggetto 16.056 n «Legge sull'ingegneria genetica. Modifica» e in questo contesto la proroga della moratoria non suscita controversie in seno alla Commissione. Questa richiesta è quindi già considerata.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (PPD, TG), la Commissione si è riunita a Berna il 21 febbraio 2017. A parte della seduta era presente il vicepresidente del Consiglio federale, Alain Berset.