La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) propone alla propria Camera di approvare la Convenzione dell’UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo e la sua attuazione, nonché la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società.

​La Convenzione dell’UNESCO del 2001 sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo è nata in risposta alla minaccia che i saccheggi e le nuove forme di sfruttamento economico rappresentano per questo patrimonio. Essa garantisce inoltre una protezione giuridica efficace per i mari al di fuori delle zone in prossimità delle coste. Per la Svizzera si tratta in particolare delle stazioni litorali riconosciute come patrimonio mondiale con il nome di «Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino». La Commissione si è detta favorevole, senza voti contrari, ad approvare questa Convenzione, cui hanno già aderito oltre 60 Stati (18.083 Legge sul trasferimento dei beni culturali e legge federale sulla navigazione marittima sotto bandiera svizzera. Modifica).

Per quanto riguarda la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Convenzione di Faro; 18.084), la Commissione ne ha raccomandato l’approvazione senza voti contrari. Questa Convenzione definisce il patrimonio culturale come importante risorsa per la promozione della diversità culturale e lo sviluppo sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente. Propone modi concreti per far sì che la cultura sia messa al servizio di tutte le fasce della popolazione. La Convenzione, già ratificata da 18 Stati (e firmata da altri 6), considera come patrimonio culturale le sue espressioni materiali, ma anche le sue manifestazioni immateriali e digitali.

Chiarimenti mirati sulla revisione del diritto d’autore

Ieri, la Commissione si è nuovamente occupata in modo approfondito del progetto di revisione della legge sul diritto d’autore (17.069) e ha effettuato audizioni mirate. Dapprima l’Istituto della proprietà intellettuale (IPI) l’ha informata degli eventuali margini di manovra per quanto riguarda il compromesso del gruppo di lavoro AGUR12 – anche nell’ottica della decisione presa lo scorso martedì dal Parlamento europeo in merito alla revisione del diritto d’autore europeo.
Nelle audizioni successive si è discusso dell’obbligo di versare un compenso per la messa a disposizione di contenuti giornalistici (art. 13b) e dei diritti d’autore affini per gli editori di stampa (art. 37a), ovvero delle proposte accolte dalla Commissione durante le prime deliberazioni, che non erano previste nel disegno del Consiglio federale. All’audizione hanno partecipato le seguenti istituzioni: l’associazione di categoria impressum – Die Schweizer Journalistinnen, l’associazione Schweizer Medien (VSM, assieme a un rappresentante di Médias Suisses e a uno di Ringier Axel Springer Schweiz), Google Svizzera e Allianz für ein faires Urheberrecht in der Schweiz (assieme a Digitale Gesellschaft). L’intera discussione è stata guidata da due esperti di diritto d’autore, il professore Dr. Florent Thouvenin, titolare della cattedra di diritto dell’informazione e della comunicazione dell’Università di Zurigo, e il Dr. Willi Egloff, avvocato presso advocomplex. Durante la prossima seduta, prevista per il 29 aprile 2019, la Commissione proseguirà la discussione.

Bocciata l’iniziativa parlamentare 17.516 n Masshardt. L'educazione civica è di interesse pubblico

La CSEC-S ha deciso con 4 voti contro 4 e 2 astensioni e con il voto decisivo del presidente di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 17.516 L'educazione civica è di interesse pubblico della consigliera nazionale Nadine Masshardt (SP, BE). L’iniziativa chiede di integrare l’articolo 55 capoverso 1 della legge sulla formazione professionale in modo da definire l’educazione civica come prestazione d’interesse pubblico e rendere così possibile il sostegno finanziario di progetti concreti per la promozione della civica.
Per la Commissione l’educazione civica è un tema di grande importanza. La maggioranza ha tuttavia espresso dubbi sull’utilità di questa modifica, facendo valere che già oggi, sulla base dell’articolo 54 di tale legge, è possibile sostenere progetti per la promozione dell’educazione civica. Non sarebbe dunque necessaria una nuova disposizione legislativa. Inoltre, la maggioranza rimanda agli altri strumenti di promozione di cui la Confederazione già dispone, in particolare nella legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche, sulla cui base viene ad esempio sostenuto lo svolgimento della sessione dei Giovani.
Alcuni membri della Commissione hanno proposto invece di allinearsi alla decisione della Commissione omologa del Consiglio nazionale e dare così seguito all’iniziativa per consentire alla CSEC-N di occuparsi in modo più approfondito della tematica. L’iniziativa parlamentare ritorna ora alla CSEC-N per un nuovo esame.

Presieduta dal consigliere agli Stati Ruedi Noser (RL, ZH), la Commissione si è riunita il 28 e il 29 marzo 2019. Oggi, venerdì, la Commissione visiterà il Museo nazionale e il campus Balgrist a Zurigo e l’Empa a Dübendorf e si intratterrà con i responsabili di tre istituti culturali e scientifici del Cantone di origine del presidente della Commissione.