La commissione scientifica del Consiglio degli Stati dà il via libera a una proroga di quattro anni della moratoria sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) in agricoltura (21.049). La Commissione vorrebbe tuttavia escludere gli organismi geneticamente modificati ai quali non è stato aggiunto alcun materiale genetico transgenico e chiede inoltre al Consiglio federale un rapporto sulle possibilità di escludere altresì dalla moratoria le procedure di selezione che utilizzano metodi di editing genomico. Con 6 voti contro 6 e il voto preponderante del presidente ha adottato il progetto all’attenzione del Consiglio degli Stati.

Dopo aver sentito in ottobre la Conferenza dei direttori cantonali dell’agricoltura, durante la sua seduta la Commissione, dopo un intenso dibattito circa le condizioni attuali dalla ricerca all’immissione in commercio degli OGM, è entrata in materia sul progetto con 11 voti contro 0 e 2 astensioni. La proroga della moratoria sugli organismi cui è stato aggiunto materiale genetico transgenico non è controversa in seno alla Commissione. Le opinioni divergono quanto alle procedure di allevamento con metodi di editing genomico (p. es. il metodo CRISPR/CAS): un’esigua maggioranza vorrebbe escludere dalla moratoria gli organismi che sono stati modificati mediante tali metodi. Una minoranza vorrebbe continuare a includerli nella moratoria. La Commissione vorrebbe inoltre incaricare il Consiglio federale di presentare al Parlamento un rapporto sulle possibilità di escludere dalla moratoria le procedure di allevamento che utilizzano metodi di editing genomico (postulato 21.4345).

Lotta alla povertà infantile: la CSEC-S ritiene sufficienti le attuali basi giuridiche

Con 7 voti contro 4 e 1 astensione la CSEC-S ha deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 20.454 della consigliera nazionale Valérie Piller Carrard (PS, FR). Pur condividendo in linea di principio l’obiettivo dell’iniziativa: infatti la pandemia da coronavirus ha favorito le disuguaglianze socio-economiche e i bambini sono stati particolarmente colpiti dalla povertà. La Commissione ritiene tuttavia che le basi giuridiche per lottare contro la povertà siano sufficienti e non desidera intervenire nell’attuale sistema della sicurezza sociale. Rinvia inoltre alle soluzioni cantonali in essere e alle misure in corso nell’ambito della Piattaforma nazionale di prevenzione e lotta contro la povertà 2019–2024. L’anno prossimo la CSEC-N dovrà decidere se mantenere o meno la propria decisione.

Protezione dei minori nei film e nei videogiochi: la CSEC-S chiede ulteriori chiarimenti

Con 10 voti a favore e 1 astensione la Commissione ha deciso di entrare in materia sulla nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi 20.069). Lo scopo della legge è di proteggere i minori, mediante standard uniformi in tutta la Svizzera, da contenuti di film e videogiochi che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale, psichico, morale o sociale. In tale contesto, i fornitori di film e videogiochi nonché i fornitori di servizi di streaming devono essere tenuti a rispettare prescrizioni riguardanti le classificazioni in base all’età nonché l’indicazione dell’età minima, i descrittori di contenuto e il controllo dell’età.

La maggioranza non è convinta della densità normativa del progetto del Consiglio federale e rinvia ai due settori interessati (fornitori di servizi di streaming e di videogiochi) che si sono in parte sottoposti a norme autodefinite di protezione dei minori. La Commissione ha pertanto incaricato l’amministrazione di presentarle proposte di modifica concettuale per snellire la legge.

La Commissione continua a seguire il dossier Orizzonte Europa

Dopo lo scambio di opinioni a fine ottobre con il Presidente della Confederazione, la Commissione ha riavviato la discussione sulla cooperazione europea nel settore della ricerca e ha deciso di seguire da vicino la politica condotta dal Consiglio federale.

Presieduta dal consigliere agli Stati Hannes Germann (UDC, SH), la Commissione si è riunita a Berna il 16 novembre 2021. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del DATEC, e il consigliere federale Alain Berset, capo del DFI.