Sulla base di nuove informazioni fornite dall’Amministrazione, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha concluso l’esame della mozione 20.3021 Vietare l’importazione del foie gras ottenuto infliggendo sofferenze agli animali, depositata dal consigliere nazionale Martin Haab. Con 9 voti contro 3, propone di modificare il testo della mozione per sostituire il divieto d’importazione con un obbligo di dichiarazione.

La Commissione ha concluso l’esame della mozione in oggetto, che aveva sospeso in attesa di ottenere informazioni supplementari (cfr. comunicato stampa del 18 ottobre 2022). Propone ora di apportare la suddetta modifica al testo, perché a suo parere il divieto d’importazione equivarrebbe a vietare il consumo stesso del prodotto, non essendovi alternative equivalenti. Concorda inoltre con il Consiglio federale nel ritenere che un simile divieto non sarebbe compatibile con gli obblighi commerciali internazionali contratti dalla Svizzera. Ammette tuttavia l’importanza di mettere i consumatori in condizione di riconoscere più facilmente i prodotti ottenuti infliggendo sofferenze agli animali, motivo per cui si esprime a favore dell’obbligo di dichiarazione. Una minoranza propone invece di accogliere la mozione nella sua versione originale.

No all’obbligo di dichiarazione per le pelli di rettile

La CSEC-S aveva sospeso anche l’esame della mozione 19.3200 Obbligo di dichiarazione per le pelli di rettile, depositata dalla consigliera nazionale Martina Munz, sempre in attesa di ulteriori chiarimenti (cfr. comunicato stampa dell’8 aprile 2022). Con 8 voti contro 3 e 1 astensione, la Commissione propone di respingere la mozione e si allinea quindi con la raccomandazione del Consiglio federale. A suo parere, non è necessario introdurre un obbligo di dichiarazione, perché la maggior parte degli articoli in pelle di rettile importati è già conforme agli standard di abbattimento riconosciuti a livello internazionale e non è destinata alla vendita sul mercato svizzero. Una minoranza commissionale propone di accogliere la mozione, adducendo che la dichiarazione volontaria non è sufficiente.

Escluso per motivi di fattibilità l’obbligo di dichiarazione dei prodotti a base di cocco provenienti da produzioni che maltrattano le scimmie

La Commissione ha esaminato la proposta di introdurre l’obbligo di dichiarare i prodotti a base di cocco provenienti da produzioni che maltrattano le scimmie. Con 8 voti contro 4, propone di respingere la mozione (20.4232) presentata dalla consigliera nazionale Meret Schneider, allineandosi così con la proposta del Consiglio federale. Applicare in modo effettivo un simile obbligo sarebbe a suo parere estremamente difficile. Soprattutto nel caso di prodotti trasformati contenenti parti di cocco, sarebbe praticamente impossibile garantire la tracciabilità e occorrerebbe oltretutto predisporre un apparato di controllo all’estero. Una minoranza propone di accogliere la mozione.

Ulteriore decisione

La Commissione ha deciso di chiedere al Consiglio federale di includere nella prossima consultazione sulla revisione dell’ordinanza sulla protezione degli animali l’incarico conferito dalla mozione 22.3952, che chiede di tenere conto nell’ordinanza delle caratteristiche specifiche di asini, muli e bardotti. La Commissione si pronuncerà dopo aver valutato i risultati della consultazione.

Presieduta dal consigliere agli Stati Benedikt Würth (M-E, SG), la Commissione si è riunita a Berna il 25 aprile 2023.