La CSEC-S prosegue l’esame del suo progetto sulla custodia di bambini complementare alla famiglia. Propone di mantenere gli accordi di programma in una versione ridotta e di prorogare il termine di trattamento dell’iniziativa popolare. I dibatti riprenderanno ad agosto.

La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha proseguito l’esame delle divergenze relative all’iniziativa parlamentare 21.403 «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna», che è il controprogetto indiretto all’iniziativa popolare sugli asili nido (24.058).

Ha trattato in particolare i punti ancora controversi. Con 8 voti contro 5, conferma il suo sostegno agli accordi di programma. Con 9 voti contro 4, ribadisce l’importanza di un contributo della Confederazione allo sviluppo dell’offerta di custodia di bambini complementare alla famiglia nonché alla promozione dei posti di custodia per bambini con disabilità. Per finanziarie questi settori di promozione, propone che la Confederazione si impegni con un importo pari a 100 milioni di franchi per quattro anni, quando invece il Consiglio nazionale prevedeva un credito di impegno di 200 milioni di franchi.

Per contro, la Commissione respinge i settori di promozione supplementari proposti dal Consiglio nazionale in materia di miglioramento qualitativo (pedagogico e strutturale) delle offerte di custodia e di conciliabilità tra vita familiare e vita lavorativa.

Una minoranza desidera mantenere il settore di promozione congiunto alla qualità delle offerte di custodia istituzionale. Un’altra minoranza desidera stralciare gli accordi di programma e i contributi della Confederazione.

La Commissione ha inoltre deciso di trattare la questione dell’attività lucrativa. Desidera evitare che una coppia in cui uno dei genitori non esercita un’attività lucrativa benefici dell’assegno di custodia. Ha incaricato l’Amministrazione di presentare una soluzione in collaborazione con la Conferenza delle casse cantonali di compensazione. Questa proposta sarà esaminata nella seduta di agosto.

Con 9 voti contro 4, la Commissione mantiene la sua posizione sul fatto che l’assegno di custodia debba essere versato soltanto per i bambini affidati a strutture che offrono le loro prestazioni in una lingua nazionale. Conferma così la decisione presa in precedenza su proposta individuale al Consiglio degli Stati. La CSEC-S riafferma inoltre, con 9 voti contro 4, la sua intenzione di escludere dal versamento dell’assegno di custodia i bambini affidati in un Paese dell’UE o dell’AELS. Per quanto riguarda i bambini con disabilità, la Commissione ritiene, con 6 voti contro 5 e 1 astensione, che l’importo dell’assegno di custodia possa essere al massimo il doppio.

Infine, la CSEC-S propone al suo Consiglio senza voti contrari di prorogare il termine di trattamento dell’iniziativa popolare sugli asili nido (24.058).

Rafforzamento della formazione professionale e insegnamento delle lingue

La CSEC-S ha avviato i lavori relativi alla modifica della legge sulla formazione professionale (25.046). Il progetto mira a rafforzare la formazione professionale, in particolare introducendo i titoli complementari «Professional Bachelor» e «Professional Master», prevedendo l’inglese come ulteriore lingua per gli esami federali e istituendo la denominazione protetta «scuola specializzata superiore». La Commissione ha dapprima incontrato rappresentanti della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE). In seguito ha svolto audizioni con swissuniversities, la Conferenza Svizzera delle Scuole Specializzate Superiori (C-SSS), l’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam), l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) e Travail.Suisse. La Commissione inizierà l’esame concreto dell’oggetto nella seduta di agosto 2025.

Durante l’incontro con la CDPE, la Commissione ha espresso preoccupazione per il fatto che in molti Cantoni si osserva una tendenza a dare la priorità all’insegnamento dell’inglese a scapito del francese. La Commissione approfondirà la questione in una delle prossime sedute.

La Commissione ha inoltre esaminato l’iniziativa 25.304 con cui il Cantone Ticino chiede l’introduzione dello studio di una seconda lingua in tutte le ordinanze di formazione professionale per ottenere un attestato federale di capacità (AFC), e al riguardo ha sentito un rappresentante del Cantone. I dibattiti su questo tema continueranno dopo la pubblicazione del rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 23.3694.

Nessuna proroga del termine di conservazione degli oociti

La CSEC-S ha esaminato l’iniziativa parlamentare 25.405 «Disciplinamento transitorio per prorogare il termine di crioconservazione degli oociti», depositata dalla Commissione omologa del Consiglio nazionale. Con 8 voti contro 4, ha deciso non dare seguito all’iniziativa, che chiede di prorogare il termine di conservazione degli oociti, attualmente fissato a dieci anni.

La Commissione ritiene prematuro attuare questa proposta, considerato che il Consiglio federale ha annunciato una revisione totale della legge sulla medicina della procreazione (LPAM). Le discussioni hanno inoltre evidenziato che il tema della durata di conservazione non poteva essere trattato senza considerare l’età della donatrice, elemento che estende la portata del dibattito e conferma la necessità di un approccio globale.

Nessun piano di abbandono per la ricerca 3R

Dopo aver sentito diverse organizzazioni e specialisti (in particolare Interpharma, Animalfree Reasearch e il Swiss 3RCC), la CSEC-S ha esaminato l’iniziativa parlamentare 24.436 «Promuovere una ricerca sostenibile grazie a un piano di abbandono degli esperimenti che causano sofferenza agli animali». La Commissione constata che una sottocommissione della CSEC–N si sta occupando dei lavori legislativi riguardanti l’iniziativa parlamentare 21.426. Siccome ritiene che la richiesta dell’iniziativa quanto a un piano di abbandono sia eccessiva, propone con 9 voti contro 4 di non darvi seguito, soprattutto per non imporre restrizioni troppo severe alla ricerca nella salute umana. In questo stesso contesto, la CSEC-S ha trattato la petizione 24.2014. Una minoranza della Commissione sostiene l’iniziativa e considera che sia necessario un piano più restrittivo.

Trasmissione di dati fiscali a fini statistici: la Commissione è favorevole all’adozione di una base legale formale

La CSEC-S appoggia all’unanimità, con 13 voti favorevoli, la mozione 25.3025 «Trasmissione di dati fiscali dai Cantoni alla Confederazione a fini statistici. Necessità di una base legale formale». La mozione chiede di creare una base legale formale concernente la trasmissione di dati fiscali necessari a fini statistici da parte dei Cantoni alla Confederazione, per garantire un quadro trasparente e sicuro.

Dopo che il Consiglio nazionale ha accolto le mozioni 25.3024 e 25.3025, depositate dalla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N), la CSEC-S ha ripreso, oltre all’esame di tali due oggetti, anche quello della mozione Regazzi 24.3507 «Nessuna trasmissione di dati fiscali senza anonimizzazione».

Da parte sua il Consiglio federale si è detto disposto a creare una base legale formale, ma ha rinunciato a inserire la rilevazione dei dati fiscali nella nuova ordinanza sulla statistica federale. In attesa di disporre del disegno di legge, la Commissione ha scelto di sospendere temporaneamente la sua decisione in merito alle mozioni Regazzi 24.3507 e CET-N 25.3024: questi due interventi, dal tenore simile, chiedono che i dati fiscali siano anonimizzati prima di essere trasmessi alla Confederazione, richiesta che limiterebbe le competenze del Consiglio federale in materia di trattamento e di analisi.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Mathilde Crevoisier Crelier (S, JU), la Commissione si è riunita a Berna il 23 e il 24 giugno 2025. A parte della seduta era presente la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del Dipartimento federale dell’interno.