L’iniziativa parlamentare Jost chiede di introdurre un’imposta sulle successioni multimilionarie delle persone fisiche destinata a finanziare l’AVS. Da un lato, la maggioranza della Commissione respinge l’introduzione di un’imposta nazionale sulle successioni per considerazioni di politica fiscale: la riscossione di una simile imposta compete ai Cantoni. Occorre evitare sia un’ingerenza nella loro sovranità fiscale sia una doppia imposizione che risulterebbe dalla combinazione di un’imposta nazionale sulle successioni con l’imposta sulla sostanza già in essere. L’attuazione dell’iniziativa parlamentare potrebbe indurre persone facoltose a trasferire i propri capitali all’estero e mettere in pericolo il passaggio generazionale all’interno di molte imprese familiari. Dall’altro lato, senza una visione d’insieme dell’AVS, anche un nuovo tipo di finanziamento per questo istituto di previdenza è fuori discussione per la maggioranza. Secondo la minoranza della Commissione l’imposta nazionale sulle successioni deve essere intesa come contributo all’equità intergenerazionale e alla copertura del maggiore fabbisogno finanziario dell’AVS.
La CET-N intende preservare il segreto bancario relativo ai conti nazionali
Con 16 voti contro 9 la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Zryd 24.403, con la quale si chiede l’introduzione dello scambio automatico di informazioni relative ai conti finanziari nazionali, come già esiste nei rapporti con l’estero. Scopo dell’iniziativa è combattere l’evasione e la frode fiscali. La Commissione auspica che la sfera finanziaria privata continui ad essere tutelata, poiché reputa che, in linea di massima, i cittadini siano degni di fiducia. La maggioranza della Commissione ritiene che l’introduzione dello scambio automatico di informazioni si tradurrebbe in un onere inutile poiché le autorità fiscali dispongono già degli strumenti necessari per rintracciare evasioni e frodi fiscali. E comunque nel quadro dell’evasione fiscale non si dovrebbe guardare soltanto ai conti bancari bensì anche, ad esempio, al lavoro nero e alle proprietà immobiliari. Una minoranza propone di dare seguito all’iniziativa poiché la mancanza di trasparenza causa allo Stato perdite fiscali. L’introduzione dello scambio automatico di informazioni favorirebbe l’equità e la democrazia.
Mezzi finanziari a favore dell’agricoltura
Nel messaggio 24.061 il Consiglio federale propone al Parlamento tre limiti di spesa per l’agricoltura per un importo totale di 13 817 milioni di franchi. Tale somma è dell’1,6 per cento inferiore a quella del decreto federale relativo agli 2022–2025 a causa della riduzione generale applicata alle uscite della Confederazione a partire dal 2025. La Commissione non condivide queste direttive di risparmio nel settore dell’agricoltura. Propone invece con 12 voti contro 11 e 1 astensione di aumentare i limiti di spesa per la promozione della produzione e smercio nonché per i pagamenti diretti rispettivamente di 100 milioni e di 261 milioni di franchi rispetto alla proposta del Consiglio federale, affinché, in termini nominali, questi settori abbiano a disposizione gli stessi mezzi finanziari del quadriennio in corso. La maggioranza sottolinea che le uscite della Confederazione per l’agricoltura sono rimaste costanti negli ultimi 20 anni, mentre tutti gli altri settori hanno registrato in alcuni casi una crescita delle uscite molto forte. Inoltre, i redditi in ambito agricolo sono già oggi insufficienti e le condizioni poste alla produzione agricola sono aumentate. Date queste premesse, riduzioni nel settore dei pagamenti diretti e per la promozione di produzione e smercio non sono giustificabili. Alla luce della situazione finanziaria della Confederazione, una forte minoranza sostiene le riduzioni ai contributi per l’agricoltura proposte dal Consiglio federale giudicandole sostenibili. Con 15 voti contro 8 e 1 astensione, la Commissione respinge inoltre di vincolare esplicitamente il credito d’impegno per miglioramenti strutturali nell’agricoltura a condizioni relative alla redditività degli investimenti. Secondo la maggioranza queste condizioni andrebbero semmai iscritte nell’ordinanza sui miglioramenti strutturali. Questa questione e anche quella del reddito agricolo in generale continueranno ad occupare la Commissione anche in futuro.
Costruzione di abitazioni di utilità pubblica: nessun diritto di prelazione facoltativo per i comuni
La Commissione non ritiene necessario creare una base legale federale che preveda per i Comuni un diritto di prelazione facoltativo finalizzato a promuovere la costruzione di abitazioni di utilità pubblica. Pertanto, con 17 voti contro 7 propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Suter Gabriela 23.465. La Commissione non contesta il fatto che in particolare nei centri urbani vi sia carenza di alloggi, ma la maggioranza ritiene che il diritto di prelazione a livello comunale non rappresenti una valida soluzione al problema. Lo dimostra l’esempio del Cantone di Ginevra, che ha introdotto questo strumento parecchi anni fa. Per promuovere maggiormente la costruzione di alloggi a prezzi moderati vi sono strumenti più adeguati del diritto di prelazione, che di fatto costituisce un’ingerenza dello Stato nella libertà economica: in particolare, procedure più snelle per il rilascio delle autorizzazioni di costruzione e meno oneri a carico dei committenti. Le autorità cantonali e comunali, inoltre, hanno già oggi la possibilità di introdurre tale diritto sul proprio territorio. La minoranza sottolinea che l’iniziativa propone semplicemente un diritto di prelazione facoltativo per i Comuni, i quali, a causa delle loro strutture, sono spesso svantaggiati nell’ambito delle procedure d’asta. Un sondaggio dimostra inoltre che la richiesta avanzata con l’iniziativa gode del sostegno dei Cantoni.
Ulteriori decisioni
In virtù dell’articolo 152 capoverso 5 della legge sul Parlamento (LParl) la Commissione è stata consultata in merito al mandato di negoziazione del Consiglio federale riguardante una Convenzione quadro dell’ONU sulla cooperazione internazionale in materia fiscale. Con 14 voti contro 8 e 1 astensione, si è pronunciata a favore della linea negoziale scelta dal Consiglio federale.
All’unanimità la CET-N propone di accogliere la mozione Burkart 24.3208. Essa incarica il Consiglio federale di modificare la legge sulla sorveglianza degli assicuratori (LSA), sottoposta recentemente a revisione (20.078), affinché le disposizioni in materia di sorveglianza degli intermediari e la relativa disposizione penale non siano applicabili alle imprese di riassicurazione. La Commissione riconosce infatti le difficoltà che i riassicuratori svizzeri devono affrontare a seguito dell’anzidetta revisione in quanto, diversamente dalle imprese di riassicurazione estere, possono collaborare esclusivamente con intermediari registrati presso la FINMA.
La Commissione sostiene all’unanimità la modifica, decisa dal Consiglio degli Stati, del testo della mozione 23.4212 sullo sgravio amministrativo delle famiglie contadine. Sottolinea al contempo che il Consiglio federale dovrebbe attuare rapidamente quelle agevolazioni che non richiedono un adeguamento della legge ma che possono essere disciplinate a livello di ordinanza.
Il Consiglio federale deve adoperarsi maggiormente per garantire il rispetto e il riconoscimento delle indicazioni geografiche svizzere (DOP e IGP) anche nei confronti dei Paesi che non hanno aderito all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona o che non sono vincolati da accordi di libero scambio. La CET-N appoggia all’unanimità la mozione 24.3814 con la quale la sua omologa degli Stati ha formulato questa richiesta.
La Commissione ha infine deliberato sulla mozione 24.3375, già accolta dal Consiglio degli Stati, che incarica il Consiglio federale di modificare le modalità di controllo dei viticoltori-cantinieri, adeguando l’ordinanza sul vino. Con 17 voti contro 5 e 2 astensioni, la Commissione propone al Consiglio nazionale di accogliere la mozione. Essa ritiene necessario introdurre approcci differenziati affinché alle cantine di piccole dimensioni e non commerciali siano applicate modalità di controllo più semplici rispetto a quelle previste per i commercianti di vino.
Infine la Commissione propone all’unanimità di non dare seguito alla petizione 23.2047 presentata dalla Sessione dei giovani che chiede di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento del Paese disciplinando i terreni agricoli della Svizzera in una legge federale, sul modello della legge forestale. La Commissione condivide nella sostanza la richiesta della Sessione dei giovani, ma sottolinea che è già attuata nel diritto in materia di pianificazione del territorio. Al contempo la Commissione si chiede quali terreni una regolamentazione sul modello della legge forestale potrebbe destinare a superfici di compensazione. Un deserto di pietra non si può semplicemente trasformare in terra fertile.
Presieduta dal consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC, ZG), la Commissione si è riunita a Berna il 28 e il 29 ottobre 2024. A parte della seduta era presente il Consigliere federale Guy Parmelin.