Alla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) ha avviato le sue discussioni sulle linee direttrici concernenti il progetto di mandato di negoziazione con l’Unione europea. Continuerà i suoi lavori nella seduta del 29 e del 30 gennaio 2024, nell’ambito della quale svolgerà una serie di audizioni e deciderà in merito al suo parere all’attenzione del Consiglio federale.

Conformemente alla legge sul Parlamento, il Consiglio federale consulta le CPE in merito alle linee direttrici concernenti il progetto di mandato di negoziazione con l’Unione europea (UE). La Commissione è lieta di poter esaminare dettagliatamente tutti gli elementi di un progetto di mandato concreto. Ha avviato la consultazione con una prima significativa discussione approfondita riguardo a tutti gli aspetti dei temi trattati nel progetto di mandato. Alla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, la Commissione ha in particolare discusso in merito alla partecipazione della Svizzera ai programmi dell’UE, alla protezione dei salari, al funzionamento del tribunale arbitrale, nonché ai nuovi accordi nei settori dell’elettricità, della sicurezza alimentare e della sanità. Più membri hanno elogiato il fatto che i colloqui esplorativi tra la Svizzera e l’UE, basati sull’approccio «a pacchetto», abbiano ottenuto risultati positivi che permettono di avviare negoziati concreti. Sono lieti della nuova tappa che la consultazione rappresenta nell’ambito della stabilizzazione e dello sviluppo delle relazioni tra la Svizzera e l’UE. Altri membri considerano invece questo progetto un nuovo tentativo del Consiglio federale di indebolire l’indipendenza sociale ed economica della Svizzera.

In occasione della prossima seduta (il 29 e il 30 gennaio 2024), la Commissione svolgerà altresì una serie di audizioni in cui sentirà rappresentanti dei Cantoni, del mondo accademico e delle parti sociali.

Si occuperà anche di eventuali proposte di adeguamento del progetto di mandato di negoziazione e definirà la propria posizione all’attenzione del Consiglio federale.

Altri temi

La Commissione è stata consultata in merito a un progetto di mandato di negoziazione per la 13a conferenza ministeriale ordinaria dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che si terrà dal 26 al 29 febbraio 2024 ad Abu Dhabi. La Commissione sostiene il mandato con 17 voti e 8 astensioni. Ha in ogni caso desiderato proporre al Consiglio federale di completare il testo in modo da rafforzare il compito assegnato alla delegazione svizzera di opporsi a qualsivoglia tentativo di prevedere una sospensione automatica dei diritti di proprietà intellettuale in caso di pandemia. Tale proposta è stata accettata con 16 voti contro 9.

La maggioranza ritiene che una protezione efficace della proprietà intellettuale sia necessaria al fine di sostenere l’innovazione nel settore medico. Sottolinea che è stata questa capacità innovativa a consentire la produzione dei vaccini in tempi rapidi durante la pandemia di COVID-19. Da parte sua, la minoranza è dell’avviso che una protezione rigida della proprietà intellettuale in caso di pandemia ostacoli l’accesso ai vaccini, ai trattamenti e alle diagnosi nei Paesi più poveri.

Inoltre la Commissione è stata informata dei negoziati in corso in seno all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che concernono, da una parte, la modifica del Regolamento sanitario internazionale (RSI) e, dall’altra, un eventuale nuovo accordo dell’OMS per la preparazione alle pandemie. Esprimerà al Consiglio federale il suo desiderio di essere consultata formalmente (secondo l’art. 152 cpv. 5 LParl) sulle prossime fasi dei negoziati.

Per quanto riguarda il mandato della Svizzera come membro del Consiglio di sicurezza, una grande maggioranza della Commissione ha elogiato l’impegno attivo della Svizzera e le sue prese di posizione, e guarda con soddisfazione al primo anno del mandato della Svizzera come membro non permanente del Consiglio di sicurezza. Alcuni membri della Commissione hanno tuttavia ricordato che, a loro avviso, tale mandato era incompatibile con la neutralità e la politica dei buoni uffici della Svizzera.

La Commissione ha discusso in maniera approfondita e preso atto del rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 20.4389 «Finanziamento federale delle ONG svizzere. Basi giuridiche», depositato dalla consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter.

La Commissione è stata altresì informata della situazione nel Vicino Oriente. Sui fronti della sicurezza e della politica sono stati tematizzati le ultime manovre dell’esercito israeliano, le dinamiche regionali e, a tal riguardo, gli scenari previsti. La delegazione dell’Amministrazione ha anche informato la Commissione sulla situazione umanitaria a Gaza e sugli impegni della Svizzera in materia di aiuto umanitario. In questo ambito è stata trattata la cooperazione della Svizzera a livello internazionale, soprattutto con l’Unione europea. La discussione ha anche affrontato la recente sospensione del sostegno finanziario della Svizzera ad alcune ONG.

In un secondo tempo la Commissione si è anche occupata del progetto di apertura di un ufficio umanitario a Kabul e della situazione umanitaria in Siria, visti la guerra in corso e il terremoto verificatosi nel 2023. Sono state anche menzionate l’estrema instabilità del Sudan e le azioni condotte dalla Svizzera in questo contesto, in particolare in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU.