All’orizzonte della politica finanziaria si profilano nubi oscure. Al più tardi a partire dall’anno del piano finanziario 2024 incombono infatti aumenti delle imposte e/o programmi di risparmio. Questa è la conclusione che trae la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) in occasione della sua ultima analisi della situazione di politica finanziaria. A ottobre la deliberazione sul preventivo entrerà nella prossima fase.

Analisi della situazione di politica finanziaria da parte della Commissione delle finanze

All’inizio di luglio la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) ha preso atto dei parametri inerenti al Preventivo 2023 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2024-2026 (22.041 ns). Nella sua riunione dell’8 settembre 2022 ha proseguito la deliberazione del progetto con una discussione generale. Ha iniziato la riunione con un dibattito del presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS). La discussione si è incentrata su diversi temi, quali il risultato semestrale della BNS e le sue potenziali ripercussioni sulla distribuzione degli utili per la Confederazione e i Cantoni, lo sviluppo e i rischi per l’economia svizzera e internazionale, l’aumento dell’inflazione, l’evoluzione dei tassi d’interesse nonché l’attuale politica monetaria della BNS

Successivamente il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha presentato alla CdF-N la prima proiezione 2022. Nel conto ordinario è prevista una piccola eccedenza di 0,7 miliardi di franchi. A essa, tuttavia, si contrappongono spese straordinarie per 7,4 miliardi di franchi, imputabili principalmente alla gestione della pandemia di Coronavirus. Tenuto conto di entrate straordinarie pari a 1,6 miliardi di franchi, ne risulta un disavanzo di finanziamento di, complessivamente, 5 miliardi di franchi per il 2022. Alla luce dell’attuale situazione politica ed economica, la proiezione è caratterizzata da grande incertezza.

Nella discussione generale sul preventivo 2023 e sul piano finanziario 2024-2026, il capo del DFF ha informato la Commissione sulla necessità di importanti correzioni a partire dal 2024. Soltanto nell’anno di preventivo 2023 il Consiglio federale presenterà un preventivo rispetttoso del meccanismo del freno all’indebitamento. Il Consiglio federale stima un disavanzo di 0,7 miliardi di franchi nel conto ordinario. A causa dell’economia che non lavora ancora a pieno regime, il freno all’indebitamento consentirebbe tuttavia un disavanzo di 0,9 miliardi, in modo che ne risulterebbe un’eccedenza strutturale (margine di manovra) di 0,2 miliardi di franchi. Negli anni della pianificazione finanziaria 2024-2026 il Consiglio federale prevede invece deficit di finanziamento strutturali (necessità di correzioni) di, rispettivamente, 1,1 miliardi, 3 miliardi e 3,1 miliardi di franchi. Sono soprattutto le decisioni prese dal Parlamento nello scorso semestre che potrebbero destabilizzare le finanze federali. Tuttavia, poiché alcuni progetti sono ancora pendenti nella seconda Camera, il Parlamento ha ancora la possibilità di applicare un freno. Senza drastiche correzioni, per la maggioranza della Commissione saranno inevitabili aumenti delle tasse e/o piani di rinuncia a determinate spese. Alla luce di questo cupo contesto, la CdF-N prende inoltre atto con preoccupazione che, data l’elevata perdita subita dalla BNS nel primo semestre, probabilmente per il 2023 non vi saranno distribuzioni di utili alla Confederazione e ai Cantoni. Ciò graverebbe ulteriormente le finanze federali.

Le sottocommissioni competenti inizieranno a ottobre con la deliberazione di dettaglio sul preventivo 2023 e presenteranno proposte alla CdF-N in vista delle sue riunioni del 7, 8 e 9 novembre 2022. La deliberazione sul preventivo nelle Camere federali si svolgerà nella sessione invernale.

La Commissione è stata inoltre informata dalla Delegazione delle finanze delle Camere federali (DelFin) e dal capo del DFF sugli anticipi di crediti aggiuntivi approvati dalla DelFin il 2 settembre e il 5 settembre 2022 per il piano di salvataggio per il settore elettrico (progetto 22.031 s), sulla centrale elettrica di riserva a Birr, sull’aumento delle uscite per il settore della migrazione a causa della crisi ucraina, sull’aumento dei tassi passivi e sulla vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. I crediti aggiuntivi di complessivamente 4,3 miliardi di franchi saranno discussi nel quarto trimestre dalle Commissioni delle finanze nell’ambito della deliberazione sulla seconda aggiunta al preventivo 2022. Poiché il credito aggiuntivo per il piano di salvataggio per il settore elettrico pari a 4 miliardi di franchi supera l’importo di 500 milioni di franchi, ai sensi dell’articolo 34 capoverso 3 della legge sulle finanze della Confederazione un quarto dei membri di una Camera può chiedere la convocazione dell’Assemblea federale in sessione straordinaria (Art. 34 al. 3 LFC).

Ulteriori oggetti

Dal 2020 la CdF-N si occupa dell’impatto dei sussidi federali sulla biodioversità. Ieri l’Ufficio federale dell’ambiente le ha presentato uno studio preliminare in materia. Il DATEC e il DEFR stanno esaminando attualmente l’impatto sulla biodiversità di otto gruppi di sussidi nell’agricoltura, nella selvicoltura e nella politica regionale. La CdF-N si occuperà nuovamente di questo tema quando saranno disponibili i risultati della valutazione.

Infine le sottocommissioni della CdF-N hanno fatto rapporto al plenum sulle conoscenze acquisite riguardo al progetto di digitalizzazione Justitia 4.0 e a una recente visita informativa presso l’Ufficio federale dell’aviazione civile. La discussione era anche incentrata sulla riforma dell'approvvigionamento economico del Paese. Quest’ultimo è fonte di preoccupazione per la Commissione, in particolare a causa della penuria che si prospetta nel settore dell’energia e delle relative conseguenze sulle finanze federali. In una lettera la CdF-N invita il Consiglio federale a chiarire rapidamente soprattutto la ripartizione delle competenze fra gli uffici competenti in caso di penuria.

Presieduta dal consigliere nazionale Roland Fischer (GL, LU), la Commissione si è riunita l’8 settembre 2022 a Berna, in parte in presenza del capo del DFF e del presidente del Direttorio della BNS, nonché di rappresentanti del DFF e del DATEC.