A seguito degli eventi causati dalla crisi delle fideiussioni per la flotta svizzera di navi d’alto mare e viste le ingenti ripercussioni finanziarie di quest’incarto per la Confederazione, a fine settembre 2017 le Commissioni della gestione delle Camere federali (CdG) hanno deciso di avviare un’ispezione. A tale scopo hanno istituito un gruppo di lavoro ad hoc che ha sentito i principali attori coinvolti e analizzato numerosi documenti pertinenti. In occasione della loro seduta congiunta del 26 giugno 2018, le due CdG hanno adottato il rapporto finale contenente le loro conclusioni e otto raccomandazioni rivolte al Consiglio federale.
Le CdG hanno esaminato il modo in cui il DEFR e il DFAE hanno svolto il loro ruolo di vigilanza nei confronti, rispettivamente, dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE, DEFR) e dell’Ufficio svizzero della navigazione marittima (USNM, DFAE). L’ispezione ha riguardato anche l’informazione al Consiglio federale in corpore, gli insegnamenti tratti da questo caso per le altre fideiussioni e per la gestione dei rischi della Confederazione oltre che il ruolo avuto dal CDF in quest’incarto. Le CdG non hanno invece incluso nell’ispezione la vendita delle navi e l’analisi dei processi e delle responsabilità in seno all’UFAE, dato che questi aspetti sono già stati o sono attualmente trattati da altri organi, in particolare dalla Delegazione delle finanze (DelFin).
Secondo le CdG, il problema principale consiste nel fatto che per molto tempo il DEFR ha assunto un atteggiamento passivo nei confronti dell’UFAE e non ha rimesso abbastanza in discussione le attività svolte dall’Ufficio nell’ambito dei suoi compiti di vigilanza. Di conseguenza, all’interno del Dipartimento nessuno si è accorto della direzione critica che stava prendendo quest’incarto. A tal proposito, secondo le Commissioni è pure significativo che talvolta le competenze e le responsabilità della direzione dell’Ufficio siano state interpretate in modo completamente diverso in seno all’UFAE e tra la direzione del Dipartimento e quella dell’Ufficio. Ciò potrebbe aver contribuito al sorgere di problemi relativi alle fideiussioni. Dall’inchiesta è altresì scaturito che l’UFAE non aveva informato a sufficienza il DEFR e, di conseguenza, non aveva rispettato appieno l’obbligo di segnalare i problemi al Dipartimento.
Le CdG ritengono tuttavia che, quando nel giugno 2015 è scoppiata la crisi, il DEFR abbia affrontato il problema, adottato provvedimenti e migliorato la sua vigilanza nei confronti dell’UFAE. Rilevano inoltre che, a partire da quel momento, il DEFR ha informato in modo appropriato il Consiglio federale in corpore su questa problematica. A fine 2016, il Consiglio federale ha deciso di non proporre al Parlamento il rinnovo del credito quadro per le fideiussioni per le navi d’alto mare. Per quanto riguarda la vigilanza esercitata dal DFAE nei confronti dell’USNM, le CdG ritengono che non sia necessario un intervento a livello di alta vigilanza parlamentare.
Peraltro, le Commissioni apprendono con soddisfazione che i problemi sorti nel settore delle fideiussioni per la flotta svizzera di navi d’alto mare hanno permesso di trarre insegnamenti anche in altri ambiti. Citano in particolare i provvedimenti volti a meglio tener conto, nell’ambito della gestione dei rischi per la Confederazione, dei rischi legati alle fideiussioni e ad altri impegni simili della Confederazione.
Un’altra conclusione dell’inchiesta delle CdG ha riguardato il CDF e l’inchiesta amministrativa che esso ha svolto su mandato del DEFR su quanto accaduto in seno all’UFAE. Secondo le CdG, è chiaro che il DEFR non avrebbe dovuto affidare quest’inchiesta amministrativa al CDF e quest’ultimo non avrebbe dovuto svolgerla a causa dei problemi d’indipendenza e dell’assenza di chiare basi legali. Inoltre, ritengono che l’inchiesta non sia stata svolta con il necessario rigore, dato che non sono stati coinvolti in modo adeguato né l’ex capo dello Stato maggiore dell’UFAE (1991-2012), né l’ex delegato all’approvvigionamento economico del Paese (2006-2015). In linea di massima, le CdG si chiedono se per finire il CDF sia l’organo appropriato per svolgere un’inchiesta amministrativa su mandato di un dipartimento. In questo contesto va criticato anche il DEFR, che apparentemente ha sottovalutato la questione dell’indipendenza del CDF.
In virtù di queste considerazioni, le CdG hanno formulato otto raccomandazioni all’attenzione del Consiglio federale, invitando quest’ultimo e il CDF a prendere posizione entro l’inizio di ottobre.
Presiedute dalla consigliera agli Stati Anne Seydoux-Christe (PPD, JU) e dal consigliere nazionale Erich von Siebenthal (UDC, BE), le Commissioni si sono riunite a Berna il 26 giugno 2018.