La CET-N si schiera chiaramente a favore di un adeguamento puntuale del calcolo della deduzione per partecipazioni relative alla società madre di banche di rilevanza sistemica. Nella votazione sul complesso approva all’unanimità il progetto 18.020.

​1. Il progetto si prefigge lo scopo di impedire che banche di rilevanza sistemica siano ulteriormente gravate sul piano fiscale a causa di strumenti too big to fail, dato che tali strumenti devono essere emessi dalla loro società madre. Con 15 voti contro 9 e 1 astensione, la CET-N respinge l’idea di estendere l’adeguamento della deduzione per partecipazioni a tutte le società madri e ad altre società operative. Per la maggioranza, ciò amplierebbe eccessivamente la cornice del progetto. Il Consiglio federale intende portare avanti il miglioramento generale delle condizioni quadro fiscali per il finanziamento di gruppi nel quadro della riforma dell’imposta preventiva attualmente sospesa. La Commissione approva questo modo di procedere. Con 15 voti contro 10, ha deciso di depositare una mozione di commissione(18.3718) che incarica il Consiglio federale di fare il modo che i lavori relativi a questo progetto di riforma vengano ripresi senza indugio.

2. Nessun adeguamento dei compiti legali della Banca nazionale

La CET-N ha esaminato l’iniziativa parlamentare 17.455 presentata dalla consigliera nazionale Adèle Thorens Goumaz, secondo la quale andrebbe inserito nella legge sulla Banca nazionale un rimando all’articolo sullo scopo (art. 2) della Costituzione federale. Ciò consentirebbe alla Banca nazionale di attuare nella propria politica anche gli impegni internazionali della Svizzera nel settore della sostenibilità. Dopo un intenso dibattito la Commissione ha deciso con 18 voti contro 7 di non dare seguito all’iniziativa. La maggioranza della Commissione non ritiene necessario modificare la base legale per l’attività della Banca nazionale. Non vuole creare alcun precedente né compromettere l’indipendenza della Banca stessa. La minoranza ritiene invece che alla luce dei cambiamenti climatici non vi sia tempo da perdere, ragione per cui intende lanciare un segnale alla Banca nazionale proprio dando seguito all’iniziativa.

3. La Commissione intende esentare dall’IVA più associazioni di utilità pubblica

La Commissione ha inoltre dato seguito, con 18 voti contro 2 e 4 astensioni, all’iniziativa parlamentare 17.448 del consigliere nazionale Olivier Feller. Ritiene che il limite vigente di 150 000 franchi sia troppo basso per molte organizzazioni, che invece necessiterebbero di una maggiore cifra d’affari per sopravvivere. Per questa ragione la Commissione intende sgravare fiscalmente il lavoro di un maggior numero di associazioni e istituzioni di utilità pubblica. Nel corso dei lavori verrà definito il nuovo limite determinante della cifra d‘affari. Per poter procedere alla concreta attuazione, anche in questo caso è necessaria l’approvazione della CET-S.

4. La FINMA deve considerare maggiormente la competitività

Con 13 voti contro 11 (senza astensioni), la Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare 17.454 depositata dalla consigliera nazionale Roberta Pantani. La Commissione è dell’avviso che con l’abolizione del segreto bancario e l‘introduzione dello scambio automatico di informazioni la Svizzera abbia perso i suoi vantaggi di mercato e che sia pertanto necessario focalizzarsi ulteriormente sulla competitività. Questo principio vale anche per altre importanti autorità di vigilanza, senza che ciò abbia comportato dei problemi. La Commissione ritiene inoltre che alla FINMA debba essere posto un termine per la trattazione delle richieste. Per poter procedere all’attuazione concreta, la CET-N necessita del consenso della sua Commissione omologa.

5. Discussione con il capo del DEFR sulla politica commerciale

La Commissione ha intavolato una discussione con il consigliere federale Johann Schneider-Ammann riguardo alle misure che la Svizzera intende adottare in reazione ai dazi protezionistici imposti dall’UE sull’acciaio e in merito ai sopraddazi applicati dagli Stati Uniti. La Commissione ha pure discusso in dettaglio sulla possibilità e l’opportunità di concludere un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. Per quanto riguarda quest’ultimo argomento, la Commissione ha approvato, con 17 voti contro 2 e 4 astensioni, una proposta in cui si raccomanda al Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca di condurre colloqui esplorativi con gli Stati Uniti in merito a un eventuale accordo di libero scambio che escluderebbe un regime di libero scambio generale nel settore agricolo, focalizzandosi sui prodotti agricoli sensibili. Durante la seduta, il capo del DEFR ha risposto in modo positivo a questa raccomandazione.

6. Revisione dell’ordinanza sui fondi propri

Infine, la Commissione ha svolto consultazioni sulla revisione dell’ordinanza sui fondi propri (esigenze di capitale «gone concern»). Al proposito ha condotto un’ampia audizione con rappresentanti dell’Associazione svizzera dei banchieri, di tutte le banche di rilevanza sistemica (UBS, CS, Banca cantonale di Zurigo, Raiffeisen e Postfinance), della FINMA e della Banca nazionale svizzera. Ha inoltre sentito il prof. Aymo Brunetti in qualità di rappresentante del mondo scientifico.

Presieduta dal consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 3 e 4 settembre 2018. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Johann Schneider-Ammann.