Il disegno di legge (22.082) mira a ridurre l’onere normativo per le imprese e ad ampliare ulteriormente la gamma dei servizi digitalizzati offerti dalle autorità. Le misure riguardano sia le regolamentazioni nuove che quelle esistenti. L’obiettivo è di verificare in modo sistematico il loro potenziale di sgravio e di presentare in modo più trasparente i costi della regolamentazione per le imprese. La Commissione condivide gli obiettivi perseguiti dal disegno di legge e ha quindi deciso, con 18 voti contro 4, di entrare in materia sul disegno di atto legislativo. La maggioranza della Commissione ritiene che il disegno contribuirà a lottare contro i costi della regolamentazione e in particolare migliorerà la qualità delle informazioni a disposizione del Consiglio federale e del Parlamento. Parallelamente, quanto previsto riguardo alla piattaforma digitale centralizzata Easygov semplificherà la vita alle imprese nell’ambito delle pratiche amministrative con le autorità. La Commissione ha inoltre respinto due proposte di rinviare il disegno al Consiglio federale: la prima, con 16 voti contro 4 e 4 astensioni, che incaricava l’Esecutivo federale di elaborare una legge volta a rafforzare il potere d’acquisto e a sgravare la classe media e la seconda, con 16 voti contro 8, che chiedeva di estendere a tutti le misure di riduzione della burocrazia. La maggioranza è del parere che questi rinvii modificherebbero profondamente il contenuto del disegno, che invece deve rimanere incentrato sullo sgravio delle imprese come ha chiesto il Parlamento adottando la mozione Sollberger 16.3388.
Durante la deliberazione di dettaglio la Commissione ha approvato, con 16 voti contro 8 e contrariamente a una decisione negativa del Consiglio degli Stati su una proposta simile, l’istituzione di un organo indipendente che verifichi la plausibilità delle stime dei costi per le imprese effettuate dall’Amministrazione. Secondo la maggioranza questo nuovo organo deve garantire l’obiettività di tali stime. La Commissione ha peraltro respinto, con 18 voti contro 6 e 1 astensione, la decisione del Consiglio degli Stati di prevedere un obbligo per l’Amministrazione di stimare i costi della regolamentazione (art. 5 cpv. 1) non soltanto per le imprese ma anche per i privati (p. es. consumatori o contribuenti). Secondo la maggioranza la decisione del Consiglio degli Stati comporterà un massiccio ampliamento del campo d’applicazione della legge, che si tradurrà in un enorme aumento del lavoro a carico dell’Amministrazione.
Durante la votazione sul complesso, il disegno di legge è stato approvato con 16 voti contro 8. Il disegno sarà trattato durante la sessione autunnale.
Introduzione di un freno alla regolamentazione
In un corapporto destinato alla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) la Commissione propone, con 14 voti contro 10, di entrare in materia sul disegno relativo all’introduzione di un freno alla regolamentazione (22.083). Il disegno prevede che le leggi federali e i trattati internazionali che comportano un onere importante per le imprese necessitino della maggioranza qualificata per essere adottati nella votazione finale. Secondo la maggioranza della Commissione le nuove disposizioni contribuiranno a lottare contro il costante aumento dei costi per le imprese e consentiranno in particolare di meglio stimare le conseguenze cui esse sono chiamate a far fronte. Con 14 voti contro 9 e 1 astensione la Commissione propone inoltre alla CIP-N di esaminare se sia opportuno istituire un organo di controllo esterno e indipendente incaricato di verificare le stime dei costi (cfr. anche 22.082).
Più flessibilità per le start up: dopo la consultazione la Commissione ritiene necessari alcuni chiarimenti
La Commissione ha preso atto dei risultati della procedura di consultazione concernente il suo progetto preliminare in adempimento dell’iniziativa parlamentare 16.442 (Dobler. I dipendenti delle start up con partecipazioni nell'azienda vanno esentati dalla rilevazione dell'orario di lavoro). Visti i pareri espressi ha incaricato l’Amministrazione di precisare alcuni aspetti. In particolare occorre chiarire cosa s’intenda per «start up» e per «partecipazione minima» e definire più nel dettaglio i possibili abusi. La Commissione si occuperà nuovamente del progetto nella sua seduta del mese di agosto.
Nessun pacchetto di misure per l’industria dell’acciaio
La Commissione ha esaminato la mozione 22.4447 (Garantire il recupero del materiale metallico in Svizzera), accolta a larga maggioranza dal Consiglio degli Stati. In considerazione della politica energetica e industriale dell’UE, la mozione chiede che venga elaborato un pacchetto di misure a favore dell’industria svizzera dell’acciaio e dell’alluminio. La maggioranza della Commissione ritiene che non ci debbano essere programmi settoriali specifici; per la concorrenzialità dell’industria svizzera nel suo insieme sono più importanti buone condizioni quadro. La maggioranza ritiene anche sbagliato, dal profilo politico-istituzionale, che lo Stato intervenga in questo modo sul mercato. Inoltre, nel frattempo i prezzi nel settore dell’energia starebbero nuovamente tornando alla normalità e i Paesi circostanti starebbero già gradualmente levando i provvedimenti adottati. La Commissione propone di conseguenza, con 15 voti contro 8 e 1 astensione, di respingere la mozione. Pur ammettendo che la situazione sia in parte meno critica, una minoranza ritiene comunque necessario intervenire a titolo preventivo. Se si vuole mantenere l’approvvigionamento di base mediante l’industria dell’acciaio e i relativi posti di lavoro in Svizzera, è necessario disporre di strumenti adeguati. Propone quindi di accogliere la mozione. Il Consiglio nazionale tratterà la mozione durante la sessione autunnale.
Altre decisioni
Dopo che durante la sessione estiva il Consiglio nazionale ha respinto il rinvio al Consiglio federale della revisione totale della legge sulle dogane (22.058), la Commissione vuole ora rispondere alla richiesta della sua Camera ed esaminare quanto prima il progetto. In questa ottica ha respinto con 14 voti contro 7 e 4 astensioni la proposta di incaricare l’UDSC di suddividere il progetto e, con 19 voti contro 4, si è chiaramente espressa contro l’istituzione di una sottocommissione per il proseguo delle deliberazioni. La Commissione inizierà le deliberazioni di dettaglio nella sua prossima seduta di fine agosto.
La Commissione si è occupata per la seconda volta (cfr. comunicato stampa del 10 gennaio 2023) di come valutare in modo appropriato le società di persone per il calcolo dell’imposta sulla sostanza e a tale scopo ha sentito rappresentanti della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze, della Conferenza svizzera delle imposte, di ExpertSuisse e dell’Unione delle arti e mestieri. Secondo la maggioranza della Commissione questa audizione ha confermato che la legge va adeguata. L’articolo 14 capoverso 1 LAID prevede che i Cantoni tassino la sostanza al suo valore venale. Tuttavia, nel caso delle PMI spesso il valore venale teorico dell’impresa non corrisponde all’effettivo valore di mercato, il che causa problemi soprattutto in relazione alla successione. Con 16 voti contro 8 la Commissione ha adottato pertanto una propria mozione (23.3961), con cui essenzialmente chiede che per il calcolo dell’imposta sulla sostanza delle società di persone sia prevista una valutazione in base al valore reale.
La CET-N propone alla propria Camera con 18 voti contro 4, di approvare la modifica della Convenzione tra la Svizzera e gli Emirati Arabi Uniti per evitare le doppie imposizioni (23.043).
Con 14 voti contro 8 la Commissione propone di non dare seguito alla petizione 21.2022, la quale chiede che non sia più consentito promuovere lo smercio di carne, uova e prodotti lattiero-caseari e che venga adeguata la dichiarazione di questi prodotti. La maggioranza della Commissione ritiene che la promozione della vendita non sia finalizzata ad aumentare i consumi, ma a mettere in risalto le qualità dei prodotti svizzeri rispetto alla concorrenza estera.
La Commissione è stata inoltre informata dall’Ufficio federale dell’agricoltura in merito alla «Strategia Miglioramenti strutturali 2030+» e al riguardo si è sostanzialmente espressa in termini positivi. Poiché spetta in gran parte ai Cantoni finanziare i miglioramenti strutturali nell’agricoltura, la Commissione intende consultarli al riguardo in un secondo momento, probabilmente nel febbraio 2024.
Presieduta dal consigliere nazionale Leo Müller (M-E/LU), la Commissione si è riunita a Berna il 26 e il 27 giugno 2022. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Guy Parmelin.