Dopo la CET-S, anche la CET-N si è dichiarata favorevole a un cambiamento di sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa e ha deciso di lasciare via libera alla commissione omologa in vista dell’elaborazione di un progetto. La CET-N appoggia l’iniziativa della CET-S (17.400) ma non dà seguito all’iniziativa parlamentare Leutenegger Oberholzer 16.455.

​1. La Commissione è cosciente del fatto che su scala internazionale l’indebitamento delle economie domestiche private sia molto alto e che un eventuale innalzamento dei tassi d’interesse potrebbe addirittura mettere a repentaglio la stabilità dei mercati finanziari. Il sistema in vigore, oltre a prevedere incentivi sbagliati, è troppo complicato ed è pertanto opportuno semplificarlo e renderlo più intelligibile. Da più parti il principio dell’imposizione del valore locativo è inoltre ritenuto ingiusto. In particolare, chi ha liquidato gran parte del proprio debito ipotecario si ritrova svantaggiato al momento in cui è chiamato a pagare le imposte su un patrimonio fittizio; la situazione può farsi problematica soprattutto quando si raggiunge l’età del pensionamento e si dispone quindi di un reddito inferiore. In considerazione dei tassi d’interesse attualmente bassi la Commissione reputa che il momento per cambiare sistema sia propizio, anche se le perdite per Confederazione e Cantoni si rivelerebbero più ingenti rispetto a un periodo caratterizzato da alti tassi di interesse.

L’iniziativa commissionale 17.400 è stata approvata all’unanimità. Per la maggioranza della Commissione è tuttavia prematuro esprimersi in favore di un puro e semplice cambiamento di sistema (soppressione dell’imposizione del valore locativo e della deduzione fiscale). Essa preferisce mantenere la possibilità di beneficiare delle pertinenti deduzioni e, perlomeno in una prima fase, non includere nel cambiamento di sistema le abitazioni secondarie. Con 17 voti contro 7 e 1 astensione propone pertanto di non dare seguito all’iniziativa 16.455. Una minoranza propone invece di dare seguito all’iniziativa e si dichiara disponibile a discutere di un puro e semplice cambiamento di sistema.

L’iniziativa 16.455 sarà trattata dal Consiglio nazionale nel corso della sessione autunnale, mentre l’iniziativa 17.400 torna alla CET-S che provvederà a elaborare un progetto legislativo.

2. Conclusa la deliberazione della LSF e della LiFin

La CET-N ha concluso la deliberazione di dettaglio della legge sui servizi finanziari (LSF) e della legge sugli istituti finanziari (LiFin) (15.073). Nella votazione sul complesso la Commissione propone di accettare i due atti: la LSF con 19 voti contro 6 e la LiFin con 11 voti contro 6 e 8 astensioni.

Restavano in sospeso in particolare alcuni articoli della legge sul credito al consumo: tali articoli vanno adeguati in relazione alle disposizioni nell’ambito della tecnofinanza inserite nel disegno di legge dal Consiglio degli Stati. Tali adeguamenti sono stati approvati dalla Commissione; una minoranza propone tuttavia di raggruppare tutte le disposizioni sulla tecnofinanza in un nuovo disegno 5, che dovrà essere rinviato alla Commissione al fine di valutarne in modo più approfondito le ripercussioni.

Per il resto la maggioranza della Commissione si è sostanzialmente allineata alla posizione del Consiglio degli Stati. Le divergenze più importanti sono contenute nella LSF e riguardano le condizioni per la redazione di un prospetto, la fornitura di indicazioni false nel prospetto o nel foglio informativo di base e le disposizioni penali. Per quel che concerne la LiFin, la differenza più significativa con le decisioni del Consiglio degli Stati è nell’allegato: la Commissione ritiene che per il momento la legge sulle banche non debba essere adeguata, nemmeno in relazione alle banche cooperative.

In seno alla Commissione sono sorte divergenze in particolare per quel che concerne le disposizioni penali, l’applicabilità della nuova legislazione agli assicuratori e la vigilanza sui gestori patrimoniali indipendenti. In merito a tali questioni si sono formate diverse minoranze. Per una visione d’insieme delle singole decisioni la Commissione rinvia ai comunicati stampa del 5 aprile 2017 e del 21 giugno 2017, nonché ai paragrammi che saranno pubblicati nei prossimi giorni.

I disegni di legge saranno trattati dal Consiglio nazionale nel corso della sessione autunnale 2017.

3. Scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari

Il 15 giugno 2017 il Consiglio federale ha licenziato un messaggio concernente l’introduzione dello scambio automatico di informazioni con 41 Stati partner (17.040). Oltre ai 41 decreti federali concernenti l’introduzione dello scambio d’informazioni con i relativi Paesi, il Consiglio federale propone l’adozione di un decreto che incarica l’Esecutivo di presentare un rapporto al Parlamento al fine di garantire che le condizioni previste dalla norma mondiale siano soddisfatte da ognuno dei 41 Stati partner, e questo prima che abbia inizio lo scambio d’informazioni o che si decida di adottare eventuali misure in caso di mancato rispetto di tale norma.

Sentito il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber, l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza Adrian Lobsiger e il professor Rainer Schweizer, la Commissione ha respinto con 13 voti contro 10 e 2 astensioni una proposta volta a sospendere l’esame del messaggio fino alla presentazione da parte del Consiglio federale di un elenco di criteri che permettano di valutare se lo scambio automatico d’informazioni può essere attivato con uno Stato partner. La maggioranza della Commissione ha ritenuto che la questione dei criteri può essere affrontata nel quadro della deliberazione di dettaglio.

La Commissione è quindi entrata in materia senza opposizioni sul decreto federale concernente il meccanismo di verifica e ha iniziato a esaminarne le disposizioni. L’esame è stato sospeso per chiedere all’Amministrazione di meglio definire i criteri su cui dovrà fondarsi l’esame del rispetto delle condizioni da parte dei Paesi partner prima di trasmettere loro le informazioni relative a conti finanziari. La Commissione proseguirà l’esame del decreto federale concernente il meccanismo di verifica e dei 41 decreti federali relativi ai singoli Paesi partner in occasione della sua seduta dell’11 settembre 2017, durante la quale discuterà pure del ruolo delle commissioni parlamentari in relazione alla decisione di trasmettere o no i dati a uno Stato estero.

4. Vietare le clausole di parità tariffaria stabilite dalle piattaforme di prenotazione on line

Come il Consiglio degli Stati, anche la maggioranza della CET-N ritiene che le cosiddette clausole di parità tariffaria ristretta previste nei contratti conclusi con le piattaforme di prenotazione on line (secondo le quali i prezzi offerti sui siti web degli alberghi non possono essere inferiori a quelli offerti da una piattaforma on line) limitino eccessivamente la libertà imprenditoriale degli albergatori. Con 14 voti contro 9 e 2 astensioni, la Commissione propone di accogliere la mozione del Consiglio degli Stati «Vietare le clausole di parità tariffaria stabilite dalle piattaforme di prenotazione on line a scapito degli albergatori» (16.3902). La maggioranza ritiene che tali clausole siano pregiudizievoli per la libera concorrenza e ne auspica un sollecito divieto alla luce del rapido cambiamento strutturale del turismo. Per la Commissione è inconcepibile che l’albergatore, il quale nei confronti della clientela fornisce una prestazione più importante rispetto a quella fornita dalla piattaforma, oltre a dover versare un’ingente commissione debba pure soffrire limitazioni nella politica dei prezzi che intende praticare. L’albergatore che collabora con più piattaforme è infatti costretto a offrire sul proprio sito web sempre il prezzo più alto. Va poi rilevato che tutti i Paesi confinanti hanno già vietato simili clausole in via legislativa o su decisione delle autorità competenti in materia di cartelli.

La minoranza ritiene invece che il processo di digitalizzazione, con le opportunità che ne scaturiscono, non vada arginato da atti legislativi: le piattaforme on line offrono ad esempio notevoli vantaggi quali la comparabilità, una visione d’insieme delle offerte e la traduzione dei contenuti. Essa reputa prematuro emanare un divieto, visto che la Commissione della concorrenza (COMCO) tiene la situazione sotto controllo e in caso di palesi limitazioni della concorrenza interverrebbe, come ha peraltro già fatto nel caso delle clausole di parità tariffaria ampia (secondo le quali su tutte le piattaforme i prezzi devono essere gli stessi).

La mozione sarà trattata dal Consiglio nazionale nel corso della sessione autunnale.

5. Mozione commissionale per ovviare al problema dei prezzi eccessivi delle riviste

Dopo non aver dato seguito, con 12 voti contro 10 e 2 astensioni, all’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale de Buman «Per un prezzo delle riviste più ragionevole in Svizzera» (16.420) in occasione della sua seduta del 19 e 20 giugno 2017, la Commissione ha deciso con 15 voti contro 8 e 2 astensioni di presentare una propria mozione (17.3629). La mozione commissionale chiede al Consiglio federale di trovare, d’intesa con la Commissione della concorrenza e il Sorvegliante dei prezzi, una soluzione efficace e poco burocratica che riduca le forti e inadeguate differenze tra i prezzi delle riviste svizzere e quelle estere.

6. Altri oggetti

L’iniziativa cantonale 15.316 del Cantone di Basilea Campagna chiede una semplificazione generale del sistema fiscale, in particolare per quel che attiene all’imposizione della proprietà abitativa, alle deduzioni generali (inorganiche) e all’armonizzazione dell’imposizione intercantonale. Pur ritenendo auspicabile una semplificazione del sistema fiscale, la Commissione ritiene che tale processo vada intrapreso per mezzo di progetti concreti piuttosto che con l’emanazione di un atto generale composto di tematiche scelte in modo talvolta arbitrario. La Commissione rileva altresì che l’imposizione della proprietà abitativa è già stata oggetto di decisioni legislative. Essa respinge pertanto l’iniziativa cantonale con 18 voti contro 7.

Una minoranza propone dal canto suo di dare seguito all’iniziativa, desiderando rilanciare il dibattito inerente alla semplificazione del sistema fiscale.

Presieduta dalla consigliera nazionale Susanne Leutenegger Oberholzer (PS, BL), la Commissione si è riunita a Bad Bubendorf (BL) il 14 e 15 agosto 2017. A parte della seduta era presento anche il consigliere federale Ueli Maurer.