La CAPTE-S ha esaminato le divergenze relative alla revisione parziale della legge sul CO2 (22.061). Per alcuni punti essenziali la Commissione propone alla propria Camera di discostarsi dalla decisione del Consiglio nazionale. Con 8 voti contro 3, la Commissione ha stabilito che non intende prescrivere una quota fissa per la riduzione delle emissioni in Svizzera. Essa non ritiene realistica la quota del 75 per cento richiesta dal Consiglio nazionale. La minoranza sostiene invece questo orientamento più deciso verso provvedimenti realizzati in Svizzera.
Stazioni di ricarica: affidarsi alle forze di mercato anziché ai sussidi
La Commissione respinge, con 7 voti contro 3, la promozione dell’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sostenuta dal Consiglio nazionale. A suo parere non spetta alla Confederazione cofinanziare tali infrastrutture in edifici plurifamiliari, aziende o parcheggi pubblici. La minoranza considera invece la promozione di infrastrutture di ricarica una misura efficace per eliminare uno degli ostacoli all’ulteriore diffusione della mobilità elettrica.
Nessun disciplinamento speciale in Svizzera per le automobili nuove
Contrariamente al Consiglio nazionale, la Commissione non vuole fissare obiettivi intermedi annuali in relazione ai valori obiettivo di emissioni di CO2 per le automobili nuove. Con 9 voti contro 3, essa propone di non spingersi oltre la regolamentazione europea. Gli importatori svizzeri di automobili devono continuare a essere assoggettati alle medesime prescrizioni in materia di CO2 vigenti nell’UE, ciò che garantisce loro un contesto affidabile. Per i nuovi veicoli la minoranza chiede di essere più ambiziosi, dal momento che le automobili con motori a combustione produrranno emissioni ancora per molti anni.
Rinuncia all’aumento del prezzo di benzina e diesel
Per quanto concerne i carburanti rinnovabili, la Commissione propone di allinearsi alla decisione del Consiglio nazionale e quindi di opporsi all’obbligo di immissione richiesto dal Consiglio federale. Tale obbligo avrebbe comportato un ulteriore aumento del prezzo dei carburanti di circa cinque centesimi. Con 9 voti contro 2, la Commissione intende rinunciare a questo aumento per favorire un’ampia accettazione della legge sul CO2.
Tecnologie di propulsione a basse emissioni nel traffico pesante e nel trasporto pubblico su strada
Anche per quanto concerne la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) la Commissione condivide la decisione del Consiglio nazionale: con 5 voti contro 4, approva infatti la riduzione della TTPCP sia per i veicoli pesanti a propulsione elettrica sia per quelli alimentati con carburanti rinnovabili. Tuttavia, tale riduzione dovrebbe applicarsi soltanto per otto anni a partire dall’entrata in vigore della modifica. La minoranza della Commissione propone di mantenere la decisione del Consiglio degli Stati e di allinearsi, quindi, al diritto vigente.
La Commissione propone infine un compromesso nell’ambito dell’imposta sugli oli minerali per le imprese di trasporto concessionarie: tale imposta dovrebbe essere riscossa a partire dal 2026 nelle città, mentre in campagna solo dal 2030. Si dovrebbe inoltre prevedere la possibilità di deroghe per motivi topografici.
Nessun cambiamento di sistema nella politica climatica
Con 3 voti contro 3, 2 astensioni e il voto decisivo del presidente, la Commissione ha deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 22.451. La Commissione ritiene che, pur rappresentando un approccio interessante, l’idea di una tassa generale sul clima sarebbe in contrasto con la revisione corrente della legge sul CO2. Ai fini di una politica pragmatica in questo ambito, la Commissione s’impegna a sviluppare ulteriormente le misure esistenti e si oppone al cambiamento di sistema richiesto dall’iniziativa parlamentare. Tuttavia, si dice disposta a esaminare diverse opzioni per la futura impostazione della politica climatica svizzera. Una parte della Commissione avrebbe dato seguito all’iniziativa parlamentare, poiché si aspettava che un’applicazione coerente del principio di causalità avrebbe permesso di compiere progressi significativi nella transizione verso le «zero emissioni nette».
Mandato negoziale per un accordo sull’energia elettrica con l’UE
La Commissione è stata informata dal consigliere federale competente in merito al mandato negoziale con l’Unione europea (UE) e ha condotto una discussione al riguardo, incentrata sull’accordo sull’energia elettrica con l’UE, auspicato dal Consiglio federale. In tale contesto la Commissione ha inoltre deciso di modificare due mozioni riguardanti questa tematica: se i negoziati politici richiesti dalla mozione 21.3500 non dovessero condurre a un’intesa, essa propone all’unanimità di perseguire accordi tecnici con l’UE e/o gli Stati membri e i gestori di rete interessati. Il Consiglio federale dovrebbe altresì adoperarsi affinché Swissgrid concluda accordi tecnici con i gestori delle reti di trasporto di altri Paesi, fintanto che non sarà stipulato un accordo sull’energia elettrica con l’UE. La Commissione propone, con 8 voti contro 3 e 1 astensione, di modificare in questo senso il testo della mozione 21.4500.
Modifica della legge sulle abitazioni secondarie
Con 10 voti contro 3 la Commissione ha adottato il progetto di modifica della legge sulle abitazioni secondarie (20.456). Ha approvato la decisione del Consiglio nazionale senza proporre alcuna variante. La CAPTE-S ritiene infatti che si tratti di un adeguamento moderato delle disposizioni relative alle abitazioni costruite secondo il diritto anteriore nei Comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20 per cento. Ai proprietari di tali costruzioni deve ora essere concessa la possibilità di ampliare le proprie abitazioni e di realizzarne di nuove, senza che siano imposte limitazioni d’uso. La minoranza propone di non entrare in materia sul progetto, non ritenendolo conforme alle prescrizioni costituzionali.
Altri oggetti
La Commissione ha deciso di respingere, senza controproposte, l’iniziativa parlamentare “Maggior trasparenza e integrità nel commercio all’ingrosso dell’energia elettrica garantiscono prezzi equi per i consumatori” (21.510). Segnala infatti che le richieste dell’iniziativa parlamentare sono già considerate nel progetto di legge federale sulla vigilanza e la trasparenza nei mercati dell’energia all’ingrosso (23.083). Con 6 voti contro 3 e 3 astensioni, la CAPTE-S ha respinto anche l’iniziativa parlamentare “Imposizione armonizzata delle rimunerazioni per il ritiro di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici” (21.529), ribadendo che il fotovoltaico è già promosso sufficientemente dalla politica energetica della Confederazione, in particolare nel quadro dell’ultima revisione della legge sull’energia (21.047).
La Commissione è infine entrata in materia, senza controproposte, sul progetto di revisione parziale della legge federale sulla sistemazione dei corsi d’acqua (23.030) nonché sul progetto di modifica della legge sull’energia («atto sull’accelerazione», 23.051).
Presieduta dal consigliere agli Stati Beat Rieder (M-E, VS), la Commissione si è riunita l’11 e il 12 gennaio 2024 a Berna. A parte della seduta era presente il consigliere federale Albert Rösti.