Giovedì pomeriggio la Commissione si è recata a Deitingen, nel Cantone di Soletta, per visitare il penitenziario «Justizvollzugsanstalt Solothurn (JVA)». È stata accolta daPeter Gomm, consigliere di Stato competente in particolare dell'esecuzione delle pene e delle misure nel Cantone di Soletta, dal direttore del dipartimento dell'esecuzione delle pene del Cantone di Soletta e dal direttore del penitenziario. La Commissione ha avuto la possibilità di visitare l’istituto, in particolare le celle dei detenuti e i loro posti di lavoro, nonché di incontrare il personale (medici, operatori sociali, secondini) che le hanno fornito informazioni sul funzionamento, sulle attività quotidiane e sulle sfide di un penitenziario.
La Commissione ha esaminato diversi oggetti relativi all'esecuzione delle pene e delle misure e in particolare relativi all'internamento. Con 12 voti contro 10 e 2 astensioni, essa ha deciso di dare seguito all'iniziativa15.494 che chiede di inserire gli atti sessuali commessi su persone incapaci di discernimento o inette a resistere (art. 191 CP) nell'elenco dei reati passibili di internamento a vita. In seguito, con 12 voti contro 9 e 1 astensione, ha deciso di mantenere la propria decisione di dare seguito all'iniziativa parlamentare 13.462, che chiede condizioni più restrittive per la liberazione condizionale delle persone che sono in internamento. Secondo l'iniziativa esse possono essere liberate condizionalmente unicamente se è "praticamente certo" che supereranno con successo il periodo di prova in libertà. Infine, la Commissione propone all'unanimità di adottare la mozione 16.3142, che chiede al Consiglio federale di colmare una lacuna nell'ambito delle misure protettive previste dal diritto penale minorile, introducendo la possibilità di ordinare o proseguire le misure necessarie anche se le misure ordinate in forza del diritto penale minorile decadono in seguito al raggiungimento della soglia d'età legale.
Nessun diritto di ricorso in materia penale per le organizzazioni per la difesa delle minoranze
Nell’ambito dell’esame preliminare dell’iniziativa 15.460 la Commissione ha deciso con 16 voti contro 7 e 1 astensione che anche in futuro non si debba accordare alle organizzazioni che si dedicano per esempio alla lotta contro il razzismo o l'omofobia la qualità di parte nelle azioni penali per reati sanzionati dall’articolo 261bis CP. Una minoranza della Commissione ritiene invece che un tale diritto di ricorso nei procedimenti penali sia indispensabile per applicare in modo efficace il divieto di discriminazione. La Commissione ha inoltre preso atto del rapporto del Consiglio federale del 25 maggio 2016 sul diritto in materia di protezione dalla discriminazione (in adempimento del postulato Naef 12.3543). Con 12 voti contro 11 e 1 astensione è stata accolta una mozione di commissione che chiede al Consiglio federale di presentare un piano d’azione concreto per la protezione dalla discriminazione (16.3626).
Nessun diritto alla riduzione del grado di occupazione dopo la nascita di un figlio
La Commissione ha deciso con 12 voti contro 11 e 1 astensione di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 15.470. L’iniziativa chiede una modifica del Codice delle obbligazioni (CO) in modo tale che, analogamente al diritto sul personale federale, ai lavoratori venga concesso il diritto alla riduzione del grado di occupazione (del 20 per cento al massimo) dopo la nascita di un figlio. Per le imprese più piccole sarebbero previste deroghe. La maggioranza della Commissione ha sottolineato che, per rimanere concorrenziali, le imprese devono già oggi offrire soluzioni flessibili per permettere ai propri dipendenti di conciliare lavoro e famiglia. Ritiene che inserire nel CO un diritto alla riduzione del grado occupazionale sia un’inutile ingerenza in un diritto del lavoro che si vuole liberale. La minoranza ritiene che la possibilità di ridurre l’orario lavorativo, in particolare anche per i padri, sia un aspetto fondamentale dal punto di vista della parità tra i sessi ma anche alla luce della carenza di manodopera specializzata. Ha sottolineato che l’iniziativa fornisce uno strumento concreto per esaudire il diffuso desiderio dei padri di poter lavorare a tempo parziale e, di riflesso, per promuovere anche la permanenza delle donne nel mondo del lavoro.
Pubblicazione delle misure di protezione degli adulti
La Commissione ha preso atto del parere del Consiglio federale in merito al proprio progetto relativo alla pubblicazione di misure di protezione degli adulti (11.449). Condivide all’unanimità la proposta del Consiglio federale di definire chiaramente all’art. 449c del Codice civile quali sono le altre autorità alle quali l’autorità di protezione dei minori e degli adulti è tenuta a comunicare l’esistenza di un provvedimento; una disposizione di questo tipo figurava nell’avamprogetto messo in consultazione.
Altri oggetti
La Commissione propone alla propria Camera con 12 voti contro 7 e 4 astensioni di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 15.472 n (Iv.pa. Schneeberger. Garantire una soluzione idonea per le PMI. Concretizzare la revisione limitata per proteggere le nostre PMI).
Durante l’esame preliminare dell’iniziativa parlamentare 14.470 s (Iv. Pa. Luginbühl. Fondazioni. Rafforzare l'attrattiva della Svizzera) la Commissione ha condotto alcune audizioni. Deciderà in una delle prossime sedute se allinearsi alla proposta della Commissione omologa e dare seguito all’iniziativa.
Presieduta dal consigliere nazionale Jean Christophe Schwaab (PS, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e 19 agosto 2016