La CSEC-N approva la proroga della moratoria sull’ingegneria genetica fino al 2030, in modo che vi sia il tempo di adottare una legge speciale. Una minoranza propone di differenziare in base ai metodi di selezione. Il Consiglio nazionale deciderà nella primavera del 2025.

​La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha deciso di allinearsi al Consiglio federale e di prorogare la moratoria sull'ingegneria genetica (24.443) fino al 2030, anziché fino al 2027 come inizialmente previsto nel suo disegno di legge. Questa proroga è dovuta ai tempi necessari per elaborare la nuova legge speciale sui nuovi metodi di selezione.

In occasione dell'ultima proroga della moratoria, il Parlamento aveva incaricato il Consiglio federale di sottoporgli un disegno di legge volto a introdurre un sistema di autorizzazione basato sui rischi per i nuovi metodi di selezione (art. 37a cpv. 2 LIG). Il Consiglio federale ha deciso di adempiere questo mandato sotto forma di una legge speciale. Per evitare il vuoto giuridico che vi sarebbe tra la scadenza dell'attuale moratoria e l'entrata in vigore della nuova legge speciale, il 14 novembre 2024 la CSEC-N ha elaborato un progetto di legge per chiedere una proroga della moratoria di due anni.

Nel suo parere del 29 gennaio 2025, il Consiglio federale propone una proroga di cinque anni, dato che la legge speciale sarà posta in consultazione nell'estate del 2025. Un messaggio dovrebbe quindi essere disponibile all'inizio del 2026 e il Parlamento potrebbe esaminarlo nel primo semestre del 2026. Una proroga di due anni non sarebbe probabilmente sufficiente per completare l'intero iter legislativo (consultazione pubblica, valutazione dei risultati ed esame da parte del Parlamento). Nel corso della riunione, alla Commissione è stato confermato che la legge speciale potrebbe entrare in vigore prima della scadenza della moratoria. La proroga relativamente lunga proposta dal Consiglio federale, e sostenuta dalla maggioranza della Commissione, consente un esame approfondito del disegno di legge senza mettere a rischio l'entrata in vigore della legge.

Viste le garanzie fornite dal Consiglio federale di portare a termine al più presto i lavori relativi al mandato conferitogli nel 2021, la maggioranza della Commissione ritiene opportuno prorogare la moratoria di cinque anni. La Commissione propone quindi alla propria Camera, con 18 voti contro 5 e 2 astensioni, di prorogare la moratoria fino al 2030 anziché al 2027. Tuttavia, la maggioranza della Commissione rileva che l'elaborazione della legge speciale non deve più subire ritardi e che non si deve andare oltre a quanto previsto dalla moratoria. Secondo una minoranza della Commissione, una differenziazione dei vari metodi di selezione permetterebbe di evitare un ritardo nell'introduzione di organismi generati con nuovi metodi. Essa chiede che la moratoria sia estesa fino al 2030 per i metodi di selezione che utilizzano organismi transgenici (NGT2) e solo fino al 2027 per le tecnologie che non introducono materiale genetico transgenico (NGT1). Il Consiglio nazionale esaminerà l'oggetto nella sessione primaverile del 2025. 

Controprogetto indiretto all'iniziativa per il divieto del foie gras 

Dopo aver svolto delle audizioni nel mese di gennaio 2025, la CSEC-N ha tenuto un dibattito generale sull'iniziativa popolare 24.089 «Sì al divieto di importazione di foie gras (Iniziativa foie gras)». Durante le discussioni è stato sottolineato l'aspetto culturale del foie gras e sono state tematizzate le conseguenze concrete di un divieto sul benessere degli animali e sul commercio internazionale. 

La Commissione ha in particolare esaminato l'attuabilità dell'iniziativa, interrogandosi sulla sua efficacia nel migliorare la protezione degli animali. In Svizzera è infatti consumato soltanto l'1 per cento circa del foie gras mondiale, e ciò solleva la questione dell'impatto reale che un divieto d'importazione avrebbe sulla produzione globale. La Commissione si è anche chinata sulle difficolta legate alla messa in atto di un tale divieto, soprattutto per quanto riguarda il controllo delle importazioni private e i mezzi necessari per assicurarne l'applicazione effettiva.

La Commissione ritiene che un divieto del foie gras senza dapprima adottare misure meno restrittive sarebbe incompatibile con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e considera quindi opportuno elaborare un controprogetto indiretto. In tale contesto occorre ricordare che il Consiglio federale intende introdurre a breve a livello di ordinanza un obbligo di dichiarazione per i prodotti ottenuti da animali ingozzati, con l'obiettivo di migliorare la trasparenza per i consumatori.

Con 13 voti contro 12, la CSEC-N ha presentato l'iniziativa parlamentare 25.404. Questo controprogetto indiretto, che si basa sulla dichiarazione obbligatoria prevista del Consiglio federale, prevede misure supplementari per limitare le importazioni se, dopo cinque anni dalla sua entrata in vigore, le quantità importate a fini commerciali non saranno diminuite significativamente. Questa iniziativa sarà sottoposta all'approvazione della Commissione omologa del Consiglio degli Stati. 

Attendere la regolamentazione del settore prima di adeguare la LPMFV 

La Commissione ha esaminato per la seconda volta l'iniziativa 23.463 «Controllo dell'età senza obbligo di identificazione», dopo che la CSEC-S aveva deciso di non darvi seguito. La CSEC-N ritiene che effettivamente sarà possibile valutare meglio la necessità di apportare correzioni alla legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi (LPMFV) dopo l'entrata in vigore della regolamentazione del settore, che il Consiglio federale deve ancora esaminare e, se soddisfa i requisiti di legge, rendere obbligatoria. La Commissione propone dunque alla sua Camera, con 14 voti contro 0 e 5 astensioni, di non dare seguito all'iniziativa. 

Nessuna misura di protezione supplementare per i punti di vendita di giochi in denaro 

La Commissione ha esaminato l'iniziativa parlamentare 24.417 «Legge sui giochi in denaro. Protezione dei giocatori a rischio e remunerazione di terzi; stop ai conflitti d'interesse», secondo cui le società di lotterie dovrebbero remunerare i propri punti di vendita con un importo forfettario e non con una commissione legata alla cifra d'affari. L'obiettivo è quello di ridurre il potenziale conflitto d'interessi, a cui sono confrontati i punti di vendita, tra l'ottimizzazione delle vendite e il loro ruolo nella prevenzione della dipendenza dal gioco.

La Commissione propone con 16 voti contro 8 e 1 astensione di non dare seguito all'iniziativa parlamentare. La maggioranza della Commissione comprende l'obiettivo dell'iniziativa. Dal momento che, alla fine del 2025, è prevista la pubblicazione del rapporto sulla valutazione della legge sui giochi in denaro, non ritiene tuttavia opportuno agire già ora sul piano legislativo; occorre piuttosto attendere i risultati della valutazione. Inoltre, se l'iniziativa fosse accolta, sarebbero disponibili meno risorse finanziarie per la prevenzione e i giocatori ripiegherebbero su giochi in denaro all'estero.

La minoranza della Commissione è preoccupata del messaggio contraddittorio ai punti di vendita: si chiede loro di proteggere i giocatori ma li si incentiva a vendere più biglietti per aumentare i guadagni. Per tale motivo, la minoranza sostiene l'iniziativa parlamentare. 

Regolamentazione transitoria per prorogare la durata di crioconservazione degli oociti 

Dal 1° settembre 2017 la legge sulla medicina della procreazione (LPAM) permette di conservare gli oociti per 10 anni se la coppia interessata ne fa esplicita richiesta dopo i primi cinque anni.

Con 17 voti contro 6, la Commissione ha adottato un'iniziativa (25.405) che mira a introdurre un disciplinamento transitorio per prorogare la durata della crioconservazione degli oociti oltre i dieci anni attualmente previsti. Questa misura resterebbe in vigore fino alla conclusione della revisione della LPAM, attualmente in corso. La proroga si applicherebbe a tutti gli oociti già congelati. 

Togliere dal ruolo le iniziative cantonali relative alla digitalizzazione dei dati sanitari 

La Commissione propone inoltre all'unanimità di togliere dal ruolo le due iniziative dei Cantoni di Basilea Città e Basilea Campagna 22.313 e 22.318 «Accelerare la digitalizzazione del settore sanitario svizzero. Sviluppare un ecosistema basato sui dati per la ricerca e la società». Come il Consiglio degli Stati, ritiene che le richieste formulate da queste due iniziative siano già state adempiute nel quadro del programma DigiSanté (23.076) e si allinea quindi alla decisione del Consiglio degli Stati dell'11 dicembre 2024 di toglierle dal ruolo.
 

Presieduta dalla consigliera nazionale Simone de Montmollin (RL/GE), la Commissione si è riunita a Berna il 20 e 21 febbraio. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del DFI, e il consigliere federale Albert Rösti, capo del DATEC.