La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati propone all'unanimità di approvare il servizio d'appoggio fornito dall'esercito nell’ambito dei provvedimenti per combattere la pandemia di COVID-19 (20.035). Ringrazia inoltre i responsabili e i militari coinvolti per il prezioso lavoro svolto.

​Riguardo all'approvazione del relativo decreto non vi sono stati dissensi. Prima di prendere una decisione, la Commissione è stata informata dal capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e dal capo dell'esercito riguardo all'andamento delle operazioni. L'esercito ha in particolare il compito di aiutare le strutture ospedaliere civili nel settore delle cure di base, trasportare pazienti contagiosi, sgravare i corpi di polizia cantonali e sostenere l’Amministrazione federale delle dogane. Per rispondere alle esigenze delle autorità civili l’esercito utilizza l’insieme degli strumenti a sua disposizione: mobilitazione, proroga di corsi di ripetizione e, per la prima volta, chiamata in servizio dei militari ancora incorporati ma aventi già adempiuto il proprio servizio in ferma continuata.

La Commissione ha preso atto con soddisfazione che l'impiego delle truppe chiamate in servizio – la più grande mobilitazione dalla Seconda Guerra mondiale – si è svolto in modo positivo. Appoggia inoltre la decisione del Consiglio federale di versare la totalità dello stipendio ai militari impiegati e di computare sino a due corsi di ripetizione per il servizio prestato. La Commissione ha infine accolto con particolare favore il fatto che il DDPS intende condurre un'analisi del servizio d'appoggio fornito, così da trarre i debiti insegnamenti in vista di eventuali impieghi futuri.

L'oggetto in questione sarà trattato dalle Camere nel corso della sessione straordinaria.

No all'iniziativa popolare «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico»

Con 10 voti contro 1 e 2 astensioni la Commissione raccomanda di respingere l'iniziativa popolare «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico» (19.038). Con 10 voti contro 3 ha inoltre respinto la proposta di elaborare un controprogetto indiretto mirante in particolare a estendere il divieto del finanziamento indiretto di armi proibite previsto dalla legge sul materiale bellico (art. 8c cpv. 1) a tutti i casi in cui viene finanziato lo sviluppo, la fabbricazione o l'acquisto di materiale bellico vietato.

La maggioranza della Commissione ritiene che l'iniziativa sia inadeguata, difficile da attuare e foriera di conseguenze negative per la previdenza statale e professionale. Inoltre la piazza industriale e finanziaria Svizzera ne uscirebbe indebolita. La maggioranza sottolinea poi che la Svizzera ha già introdotto un divieto di finanziamento concernente armi atomiche, biologiche e chimiche nonché munizioni a grappolo e mine antiuomo, e che tale divieto ha dato buoni frutti. Ritiene inoltre che l’obiettivo dell’iniziativa di vietare il finanziamento di produttori di materiale bellico a livello internazionale sia impossibile da raggiungere. Reputa infine che le definizioni e i criteri dell’iniziativa siano poco chiari e in parte inattuabili o attuabili soltanto con un onere sproporzionato e un elevato rischio.

Una minoranza chiede alla propria Camera di raccomandare l’accettazione dell’iniziativa, poiché considera lacunoso l’attuale divieto di finanziamento e fa appello alla responsabilità etica. Un’altra minoranza vorrebbe rafforzare il divieto del finanziamento indiretto di armi proibite mediante un controprogetto indiretto. Ambedue le minoranze rilevano come gli obiettivi dei promotori dell'iniziativa, vale a dire fare sì che gli averi previdenziali dei cittadini non siano investiti in modo da finanziare i produttori di materiale bellico, siano ampiamente condivisi dalla popolazione e legittimi.

Con ogni probabilità l'oggetto sarà trattato dal Consiglio degli Stati durante la sessione estiva. Nel corso della sessione primaverile il Consiglio nazionale aveva raccomandato la reiezione dell'iniziativa senza presentare un controprogetto.

Presieduta dal consigliere agli Stati Thomas Minder, la Commissione si è riunita a Berna il 30 aprile 2020. A parte della seduta hanno partecipato la consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca.